
GIORGIA MELONI DOVREBBE PRENDERE APPUNTI DALL'ULTRA DESTRA SVEDESE - IL PARTITO NAZIONAL-POPULISTA DEMOCRATICI SVEDESI SI SCUSA PER I LEGAMI DEL PASSATO CON I NEOFASCISTI E NEONAZISTI (COSÌ DA RIPULIRE LA PROPRIA IMMAGINE E POTER GOVERNARE DOPO LE ELEZIONI DEL 2026) - IL LEADER JIMMIE AKESSON ESPONE IL PROPRIO "MALESSERE" E L'IDEOLOGO DEL PARTITO, MATTIAS KARLSSON DICHIARA CHE: "ANTISEMITISMO E IDEE NAZIONALSOCIALISTE SONO STATE UNA COSTA DISGUSTOSA" - QUANTO TEMPO CI VORRA' ALLA MELONI PER TOGLIERE LA FIAMMA DELL'MSI DAL LOGO DI FRATELLI D'ITALIA E DICHIARARSI ANTI-FASCISTA?
Estratto dell'articolo di Paolo Lepri per il "Corriere della Sera"
Non sono state tutte dello stesso segno, a Stoccolma, le reazioni alla decisione dei Democratici Svedesi — il partito nazional-populista che appoggia dall’esterno il governo del premier moderato Ulf Kristersson — di pubblicare un «libro bianco» sui legami del passato con il mondo neonazista e antisemita.
La diffusione del rapporto è stata accompagnata dalle scuse del gruppo dirigente, a cominciare dal leader Jimmie Akesson, che ha fatto conoscere il proprio «malessere» per i contenuti delle novecento pagine coordinate dallo storico Tony Gustaffsson.
«Che ci siano state chiare espressioni di antisemitismo e di sostegno alle idee nazional-socialiste nella storia del mio partito è una cosa disgustosa e riprovevole», ha detto il deputato Mattias Karlsson, considerato uno degli ideologi della formazione che ha ottenuto alle ultime elezioni il 20,5 per cento dei voti.
«Vorrei rivolgermi in particolare — ha aggiunto — ai cittadini di origine ebraica che potrebbero aver provato un senso di insicurezza e paura per ragioni giuste». I Democratici Svedesi sono stati fondati nel 1988 da un gruppo di esponenti neonazisti e nel 2010 sono entrati per la prima volta in Parlamento.
Secondo Gustafsson i rapporti con gruppi come per esempio «Resistenza bianca ariana» sono durati almeno fino alla metà degli anni Novanta. La diffusione del «libro bianco» è stata giudicata «positivamente», riferisce Le Monde, dal presidente del Consiglio centrale ebraico, Aron Verständig.
[...] Non va dimenticato, in ogni caso, che le elezioni sono previste nel 2026. I Democratici Svedesi vogliono fare il grande passo, partecipando a pieno titolo alla guida del Paese. La mossa di Akesson va l etta in questa ottica.