sergio mattarella e giorgia meloni alla scuola nazionale dell amministrazione

DOPO L’EURO-PASTICCIO, GIORGIA MELONI FA UN’ALTRA FRITTATA: TIRA IN BALLO IL QUIRINALE DOPO L’INCHIESTA DI “FANPAGE” SULL'ANTISEMITISMO DILAGANTE NEL MOVIMENTO GIOVANILE DI FDI, “GIOVENTU’ NAZIONALE”: “È CONSENTITO DA OGGI INFILTRARSI IN UN PARTITO POLITICO E RIPRENDERNE SEGRETAMENTE LE RIUNIONI? LO CHIEDO AI PARTITI POLITICI, AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” – LA DUCETTA, CHE HA SCAMBIATO LA LIBERA INFORMAZIONE PER “METODI DA REGIME”, HA CHIESTO TRA LE RIGHE A MATTARELLA DI “GARANTIRE LA LIBERTA’ DEI PARTITI”. E DAL COLLE? E’ ARRIVATO SOLO UN SILENZIO INFASTIDITO…

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

mattarella macron meloni g7 cena castello svevo di brindisi

Nella notte di Bruxelles, Giorgia Meloni ha posto una domanda infervorata ai giornalisti tirando in ballo direttamente il Quirinale. «È consentito da oggi infiltrarsi in un partito politico e riprenderne segretamente le riunioni? Lo chiedo a lei – dice rivolta all'inviato, ndr - ai partiti politici, al presidente della Repubblica».

 

C'è, dunque, un destinatario in particolare nella domanda piena di sottintesi che Meloni rivolge alle telecamere, quando per la prima volta risponde sull'inchiesta di Fanpage che ha svelato i sogghigni antisemiti, le derive razziste, le nostalgie fasciste di Gioventù nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d'Italia.

 

mattarella macron meloni g7 cena castello svevo di brindisi

Ma perché la presidente del Consiglio si rivolge a Sergio Mattarella? Il primo a esserne stupito è il Capo dello Stato, anche se dalla presidenza della Repubblica filtra solo un formale silenzio, tutto da interpretare, come tenta di fare qualche dirigente di FdI, spaventato dalle possibili conseguenze della mossa della premier e dalla freddezza che a destra sentono soffiare dal Colle. Non è escluso che Mattarella possa rispondere a suo modo, lasciando passare qualche giorno, e rendendo implicito il messaggio in una delle tante occasioni pubbliche che gli si offriranno.

 

sergio mattarella giorgia meloni

[…] Perché appellarsi a Mattarella? […] Secondo Meloni, infatti, Mattarella dovrebbe agire in quanto garante della Costituzione che, agli articoli 39 e 49, tutela la libertà dei partiti e dei sindacati, a cui – recita la Carta - «non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge».

 

La premier […] pensa che sia stata violata l'autonomia e la riservatezza di un'organizzazione politica con metodi che lei arriva addirittura a definire «di regime», nonostante l'inchiesta sotto copertura sia molto diffusa nelle democrazie occidentali e nella cultura anglosassone in particolare. Ad avvalorare quanto riportato da queste fonti, c'è il fatto che Meloni, nella sua risposta e nel suo richiamare Mattarella, citi, oltre ai partiti, i sindacati, senza che apparentemente ce ne sia motivo.

mattarella macron meloni g7 cena castello svevo di brindisi

 

La premier è molto preoccupata dal rimbalzo internazionale dell'immagine che emerge del suo partito, soprattutto degli esponenti più giovani, la futura classe dirigente di FdI. In pochi giorni c'è stato il caso delle frasi antisemite di Paolo Signorelli, portavoce del ministro Francesco Lollobrigida, cognato della leader, e poi le due puntate dell'inchiesta che hanno mostrato il volto più nero della gioventù meloniana. […]

 

GIORGIA MELONI E SERGIO MATTARELLA

Nella sua ricostruzione dei fatti, Meloni parte condannando i giovani militanti per poi, però, dedicarsi esclusivamente a contestare l'inchiesta giornalistica. Lo fa formulando accuse senza prove e molto generiche, come quando si lascia scappare che «sono stati usati degli investigatori». Non è la prima volta che si sente una frase del genere, nel clima a tratti paranoico che si respira attorno alla leader, e contro i giornalisti più critici.

 

SERGIO MATTARELLA E GIORGIA MELONI

Ma è il passaggio su Mattarella a rivelare il livello di ansia di Meloni. Appena 48 ore prima, sempre all'interno di FdI il Colle era stato evocato su altro: e cioè sulla delicata partita europea che la premier sarebbe andata a giocare a Bruxelles. Meloni avrebbe desiderato - e pare sollecitato indirettamente - un intervento di Mattarella, o comunque un suo maggiore coinvolgimento. Per esempio, avrebbe gradito una mediazione con il presidente francese Emmanuel Macron […]

 

sergio mattarella giorgia meloni

Nel caso dei servizi giornalistici su Gioventù nazionale, però, Meloni fa di più. Perché sembra quasi richiamare Mattarella a un suo dovere. Abbiamo chiesto al costituzionalista Salvatore Curreri se ci siano delle ragioni giuridiche legittime, desumibili dalla Carta. La prima risposta è: «Sinceramente non capisco perché tirare per la giacchetta il presidente della Repubblica […] Sostanzialmente lamenta la violazione della riservatezza del partito.

 

sergio mattarella e giorgia meloni

Certamente c'è una sfera di autonomia del partito che è essenziale ai fini dello svolgimento della sua funzione costituzionale, ma questa cede di fronte all'interesse pubblico alla conoscenza di fatti e persone (di FdI, ndr) da cui può dipendere il giudizio da parte dell'opinione pubblica. […]».

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?