IL GIULI-VO IN DELIRIO: “VENEZI? ANDREBBE MESSA ALLA PROVA. LA FUNZIONE CREA L'ORGANO..” - ''IL PENSIERO SOLARE'' BRUCIA I NEURONI: ''FORSE L'AVREI GESTITA IN MODO UN PO' PIÙ DIALOGANTE CON L'ORCHESTRA DELLA FENICE. MA COLABIANCHI HA TUTTO IL DIRITTO DI NOMINARE CHI VUOLE. LA RESISTENZA HA IL SAPORE DELLA SINDACALIZZAZIONE'' - PER SUPPORTARE IL VANEGGIAMENTO, GIULI-VO SBEFFEGGIA LA SCIENZA CHE STUDIA L'ESSERE UMANO: ''ANCHE SE LA BIOLOGIA L'HA NEGATO, SOSTENGO DA SEMPRE CHE LA FUNZIONE CREA L'ORGANO” - E COME ESEMPIO PORTA SE STESSO: ''QUANDO SONO ENTRATO AL MAXXI SONO STATO RIEMPITO DI CONTUMELIE, PERÒ L’HO LASCIATO MIGLIORE DI COME L'HO TROVATO". E RINCARA: "VELTRONI È STATO UN BUON MINISTRO DELLA CULTURA. EPPURE VELTRONI DA RAGAZZO ERA STATO BOCCIATO AL LICEO'' - "GIULIO BASE ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA? DECIDE BUTTAFUOCO. CERTO MI CONSULTERÀ..." - DALLA CULTURA ALLA FIAMMA AL CAMALEONTISMO GEOPOLITICO DI MELONI: ''DEVI ENTRARE NELLA TESTA DI TRUMP, CERCARE DI PORTARLO DALLA TUA PARTE, SAPENDO CHE È UN BUSINESSMAN" - "L'EUROPA? SE IO FOSSI MERTZ CERCHEREI UN DIALOGO CON L'AFD PER RIPORTARLI IN UNA CORNICE DEMOCRATICA. È QUEL CHE AVREBBERO DOVUTO FARE I FRANCESI DA TEMPO CON MARINE LE PEN…''
Raffaella Silipo per “la Stampa” - Estratti
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli arriva in Via Lugaro per dialogare con il direttore Andrea Malaguti e «offrire solidarietà a tutta la famiglia della Stampa. Ogni volta che si colpisce un giornale si colpisce la democrazia. È un segnale grave da non trascurare. La tutela della libertà di espressione non può mai essere messa in discussione».
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I «cattivi maestri» del web?
«Non si può neanche parlare di cattivi maestri, Francesca Albanese al massimo è una maestra cattiva, non ha la statura intellettuale di un Toni Negri, per intenderci. C'è una logica social che obbliga a schierarsi di qua o di là, senza struttura né pensiero organizzato. C'è solo un istinto, una visione iper semplificata della realtà».
(…) Eppure la politica qualche risposta dovrebbe darla.
«Certo, sta a noi, la generazione a metà tra l'analogico e il digitale, dare un segnale. Noi abbiamo lanciato la struttura di Missione Olivetti per le aree interne svantaggiate, spopolate: abbiamo rifinanziato le biblioteche per trasformarle in luoghi di socialità, favorire la lettura condivisa, creare una zona franca, un'alternativa al centro sociale autogestito».
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Ricominciare dall'Europa?
«Dall'Europa non si sfugge. Non dobbiamo inventarci nulla di nuovo ma riaffermare la nostra identità in modo limpido. L'altro giorno ho ricevuto l'ambasciatore tedesco e abbiamo discusso degli scenari: "Stiamo impegnando centinaia di miliardi in armamenti, inserendo la leva semi-obbligatoria, ma il nostro vero problema è riscrivere l'identità dell'Europa.
Ci stiamo riarmando ma manca il racconto di noi stessi. E su questo i tedeschi contano su di noi. Il retropensiero è che cosa accadrebbe se dovesse prevalere l'AfD e in Francia vincesse Le Pen.
Allora, se io fossi Mertz cercherei un dialogo con l'AfD per riportarli in una cornice istituzionale democratica, cosciente che comunque rappresentano una fetta importante di popolazione. È quel che avrebbero dovuto fare i francesi da tempo».
È preoccupato che si arrivi a una guerra reale?
«Personalmente non sono preoccupato che si arrivi a una guerra guerreggiata. Leggo la situazione un po' come una sorta di guerra civile globale, quella che prefigurava Ernst Jünger a metà del secolo scorso. Che è molto peggio, perché è una guerra che si combatte quartiere per quartiere, social per social, non c'è più una linea di divisione, una coesione di un blocco rispetto a un altro».
La destra non guarda tradizionalmente più a Washington che a Bruxelles?
«La destra da cui veniamo è una destra che cantava l'Europa anticomunista, Jan Palach, Europa nazione rivoluzione. Una cosa è la battaglia nei confronti dell'Unione Europea con tutti i suoi difetti, altro la visione: la destra è cresciuta con il mito dell'Europa.
Io penso che il presidente del Consiglio Meloni sia interessata a mantenere l'ultimo lembo che unisce Europa e Stati Uniti. È fondamentale per il nostro futuro. Fossimo costretti a scegliere, a mio giudizio chi governa l'Europa ha già scelto l'Europa. Non può essere diversamente».
E il presidente Trump?
«Non dobbiamo cadere neanche nel tranello di considerare gli Stati Uniti perduti. Cito Ronchey, in questo caso: "Sono pur sempre gli unici americani che abbiamo a disposizione". Che cosa fai? La demonizzi? Quando ero al Foglio spesso ridevamo perché scrivevamo "Obama deve fare questo, Obama sbaglia a fare quello", ma chi eravamo noi per dare consigli alla più grande potenza del mondo?
beatrice venezi giorgia meloni
Per carità, siamo pur sempre quelli che hanno creato la civiltà occidentale, ma bisogna mantenere il senso delle proporzioni. Trump è un grande imprenditore che rappresenta la maggior parte degli elettori americani, sia pure attraverso la loro logica elettorale. Devi entrare nella sua testa, cercare di portarlo dalla tua parte, sapendo che è un businessman».
protesta dei musicisti contro beatrice venezi alla fenice di venezia
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A proposito di nomine, l'affare di Beatrice Venezi a Venezia, come lo risolviamo?
«Il sovrintendente Colabianchi ha tutto il diritto di nominare chi vuole. Potrete anche pensare che Venezi non sia la più brava , ma andrebbe messa alla prova.. . A questo punto la resistenza ha il sapore della sindacalizzazione. Forse l'avrei gestita in modo un po' più dialogante con l'orchestra, dopodiché una resistenza dura diventa una questione di principio. "Un errore forte è più forte di una verità debole"».
Perché non si sceglie mai per titoli ma per affiliazione?
«Qual è l'unità di misura? Il mio predecessore ha nominato Simone Verde agli Uffizi ignorando il vincolo ideologico, così come io ho riconfermato Evelina Christillin e Christian Greco al Museo Egizio di Torino. Walter Veltroni è stato un buon ministro della cultura o no? Eppure Veltroni da ragazzo era stato bocciato al Liceo Tasso. Ma come negare a Veltroni il diritto di cittadinanza nei piani alti della cultura italiana?».
Al di là dei sofismi, se uno ha il potere, scegliere il più bravo non è gratificante?
«Ci sopravvalutate molto dal punto di vista del potere. E soprattutto, chi è il migliore e dove sta? Quando sono entrato al MAXXI sono stato riempito di contumelie, però credo di averlo lasciato migliore di come l'ho trovato. Eppure non ero certo un piccolo Philippe Daverio, è anche il ruolo che fa l'uomo. Sostengo da sempre, anche se la biologia l'ha negato, che la funzione crea l'organo»
giulio base federico mollicone
E Giulio Base? Resta al Torino Film Festival o va verso la Mostra del Cinema di Venezia?
«Giulio Base sta facendo bene ma a Venezia decide il presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco. Certo mi consulterà ma l'ultima parola è la sua».
Perchè cultura e destra sono sempre state considerate incompatibili?
pietrangelo buttafuoco Aziza Chaouni alessandro giuli Debora Rossi
«Perché la destra è stata settant'anni all'opposizione di un regime catto-comunista che l'ha voluta ingiustamente così rappresentare».
alessandro giuli
brugnaro colabianchi
Beatrice Venezi al Teatro Colon di Buenos Aires
Beatrice Venezi al Teatro Colon di Buenos Aires
Pietrangelo Buttafuoco e Alberto Barbera - Mostra del cinema di Venezia 2025 - Foto lapresse
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IL PENSIERO SOLARE DI ALESSANDRO GIULI - MEME BY GNOLA
GLI STIVALI DI ALESSANDRO GIULI
infosfera ebbasta meme su alessandro giuli by gnola
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CINECITTA PRIMA DI ALESSANDRO GIULI - MEME BY GNOLA
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ALESSANDRO GIULI
ALESSANDRO GIULI CON LA KIPPAH IN SINAGOGA PER L ANNIVERSARIO DEL 7 OTTOBRE
MANUELA CACCIAMANI - ALESSANDRO GIULI - FOTO LAPRESSE





