tremonti berlusconi

LA VERITÀ DI TREMONTI – L’EX MINISTRO DEL TESORO SCRIVE A DAGOSPIA LA VERA STORIA DELLA “CLAUSOLA IVA” – IL GOLPE DEL 2011? “IL 5 AGOSTO ARRIVÒ LA RICHIESTA DI FORTISSIME CORREZIONI, PENA IL DEFAULT. DIETRO C’ERA UNA RAGIONE CHE TORNA AD ESSERE DRAMMATICAMENTE EVIDENTE IN QUESTI GIORNI: LA STRUTTURALE CRISI DELLE GRANDI BANCHE TEDESCHE E FRANCESI” - VIDEO: LE RISATINE DI MERKEL E SARKOZY SU BERLUSCONI

 

 

 

L'ARTICOLO SULL'IVA DE ''LA VERITA'''

https://m.dagospia.com/col-governo-dei-buoni-giallo-rossi-si-potra-fare-piu-deficit-lo-promette-renzi-sull-iva-bufale-212048

 

 

 

Lettera di Giulio Tremonti a Dagospia

 

 Caro Dago:

giulio tremonti

dato che in varie forme e termini la storia delle “clausole IVA” torna e ritorna più o meno alterata rispetto al drammatico contesto in cui ha avuto inizio – 8 anni fa – nell’estate del 2011- ti chiedo ospitalità per quanto segue:

 

a)         nelle Considerazioni Finali della Banca d’Italia dette dal Governatore Draghi il 31 maggio del 2011 era scritto tra l’altro quanto segue: “La gestione del pubblico bilancio è stata prudente…le correzioni necessarie in Italia sono inferiori a quelle necessarie negli altri paesi dell’Unione europea”. Ancora più positivo fu il giudizio espresso in giugno dal Consiglio europeo;

silvio berlusconi giulio tremonti1

 

giulio tremonti

b)        dato che i conti pubblici di un grande paese non possono variare in negativo ed addirittura drammaticamente in pochi giorni, è ragionevole porsi qualche domanda su quanto è stato il 5 di agosto quando BCE/Banca d’Italia hanno inviato al Governo della Repubblica Italiana una lettera contenente la richiesta ultimativa di fortissime “correzioni” di bilancio pena – in caso di risposta non tempestiva (entro l’8 di agosto) – la minaccia di mandare in default il debito pubblico italiano. In uno scenario normale sono i Governi che non devono minacciare la Banca Centrale, nel caso era la Banca Centrale che violando ogni regola minacciava un Governo!

ROMANO PRODI E MARIO MONTI

 

c)         quale la ragione di tutto questo? Era una ragione che torna ad essere drammaticamente evidente in questi giorni: la strutturale risalente e permanente crisi delle grandi banche tedesche (e francesi). Allora la crisi era sui crediti verso la Grecia. L’avere iniettato allora 200 miliardi di “aiuti europei” per le perdite sulla Grecia non è stato evidentemente sufficiente (c’erano già anche a latere i derivati!);

 

jean claude trichet e mario draghi 1

d)        nella primavera del 2011 fu ipotizzato l’utilizzo del “Fondo Salva Stati” (suggerito dall’Italia nel 2008) per salvare non solo gli stati ma anche le banche. Il Governo italiano pose la condizione che il contributo al Fondo in caso di utilizzo per salvataggi bancari non fosse calcolato in base al PIL (come giusto per la funzione Salva Stati) ma calcolato sul rischio bancario: Germania e Francia erano a rischio sulla Grecia per 200 miliardi, l’Italia per 20!

giulio tremonti silvio berlusconi 1

 

e)        la soluzione proposta all’Italia determinò reazioni negative fortissime non solo perché aumentava esponenzialmente l’onere a carico dei pubblici bilanci tedesco e francese ma anche perché evidenziava l’effettiva origine della crisi che non era tanto connessa alle finanze pubbliche avendo piuttosto causa in una profonda crisi del sistema bancario, crisi che non si voleva assolutamente evidenziare (e che ancora a lungo e per le stesse ragioni ancora si tende a nascondere);

 

f)         è in quanto sopra che si trova l’origine prima degli sberleffi recitati in televisione da una coppia di leader europei in conferenza stampa, quanto dal parallelo altrimenti ingiustificato scatenarsi degli spread contro l’Italia;

 

giulio tremonti silvio berlusconi 2giulio tremonti giancarlo giorgetti 6

g)         per evitare il default minacciato con la lettera del 5 agosto il Governo della Repubblica Italiana emanò il “Decreto di Ferragosto”. La stampa internazionale lo definì “perfect”. In realtà, dato tutto quanto sopra, il Decreto non fu comunque sufficiente per bloccare la pressione politica necessaria per forzare l’Italia verso l’ipotesi di un abnorme finanziamento del “Fondo Salva Banche”! La “clausola di salvaguardia” non è stata dunque un’invenzione italiana, ma una imposizione europea. Tuttavia con una specifica, una differenza tra quanto è stato nell’agosto del 2011 e quanto è poi avvenuto negli 8 anni successivi;

silvio berlusconi giulio tremonti

 

SARKOZY E MERKEL RIDONO DI BERLUSCONI

h)        nella formulazione iniziale (agosto-settembre 2008) l’adempimento alla clausola-imposizione era assolutamente programmatico e generico e comunque subordinato all’ipotesi del non raggiungimento di altri e vasti obiettivi di bilancio. Alla larga nel testo si ipotizzava infatti nel caso denegato di un insufficiente raggiungimento di questi obiettivi una “possibile rimodulazione delle tax expenditures o delle aliquote delle imposte indirette incluse le accise o l’IVA”;

antonio maria rinaldi giulio tremonti (2)

 

guido crosetto giulio tremonti (1)

i)          nell’ottobre-novembre del 2011 il Governo entrò in crisi interrompendo la sua azione di finanza pubblica. E’ solo con il primo Decreto del Governo Monti che appare la clausola IVA come è poi stata iterata nei lunghi 8 anni successivi. Una serie di clausole vincolanti e cifrate per importi e date. E’ del resto poi forse il caso di ricordare che oltre ad avere importato dall’Europa e montata in loco una clausola IVA di tipo imperativo, come da allora così ancora, uno dei primi atti del Governo Monti fu quello per cui il Governo italiano consentì il calcolo del contributo italiano al “Fondo Salva Banche” non in base al rischio, ma in base al PIL così che la crisi rispetto alla quale l’Italia era totalmente estranea (si rileggano le citate Considerazioni Finali) fu prima addebitata all’Italia come se si trattasse di una crisi della finanza pubblica italiana per poi essere – per beffa - messa sul conto dell’Italia gravandola – in aggiunta alle clausole - per un importo assolutamente spropositato.

antonio maria rinaldi giulio tremonti (3)

 

 

giulio tremonti giorgio dell arti (2)bonazzi pesco rinaldi fassina van aalderen crosetto tremontitremonti andreotti

 

mario draghi jean claude trichet

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO