licio gelli

GELLI, IL GRANDE BLUFF - GRAMELLINI: ''UN MISIRIZZI DI PROVINCIA, PRIVO DI CARISMA E CAPACE DI METTERE INSIEME UN CARDINALE CON UN GENERALE, MA NON TRE FRASI DI SENSO COMPIUTO'' - FERRARA: ''UN RICICLATO NEL DOPPIOFONDO DELLA STORIA ITALIANA, UN PICCOLO MANAGER, UN ABILE MASSONE. SOLO UN CENTESIMO DI CIÒ CHE GLI VIENE ATTRIBUITO È VERO''

massimo gramellinimassimo gramellini

1. SfraGelli d' Italia

Massimo Gramellini per “la Stampa

 

Di Licio Gelli ho sempre trovato sconvolgente il divario tra l' enormità della sua influenza e la pochezza della sua cultura. Quando uno immagina il Potere tende a raffigurarsi luoghi inaccessibili solcati da creature eteree e raffinate che decidono le sorti degli altri mettendo intelligenza e competenza al servizio di cinismo e crudeltà. Licio Gelli parlava un italiano da terza elementare, trafficava in affari dozzinali e tesseva trame da operetta in una stanza d' albergo di via Veneto dove riceveva cialtroni e spioni, generali e sensali, complottisti e fancazzisti.

 

gelli gelli

Era un trapezista del nulla, capace di saltare con una capriola dal fascismo all' antifascismo e di infilarsi in tutti i posti dove ci fosse odore di chiuso e non per aprire le finestre, ma per abbassare le serrande. Non esiste mistero italiano da cui non spunti la sua faccia di italiano qualunque, più furbo che intelligente. E questo la dice lunga sulla qualità mediocre che da noi hanno persino i misteri.

 

Mi sono sempre chiesto come mai il Gotha della politica, dell' amministrazione, del giornalismo e dell' imprenditoria si sia servito o messo al servizio di questo misirizzi di provincia, privo di carisma e capace di mettere insieme un cardinale con un generale, ma non tre frasi di senso compiuto.

 

licio gelli licio gelli

L' unica risposta possibile è che la nostra classe dirigente di intrallazzoni raccomandati senza spessore vale anche meno di Gelli. Allora come oggi, chi ha talento e passione non ha tempo per tramare e millantare, cioè per acquisire potere. È troppo impegnato a lavorare.

 

 

2. LICIO GELLI

Giuliano Ferrara per “il Foglio

 

Quando uscì la lista della P2, nel 1981, ero a Torino, tutti i brasseur d' affaires e i politici affettavano d' essere terrorizzati dall' apertura della caccia al massone, e un amico intelligente e cinico mi disse subito: "Cazzo, che guaio non esserci".

LICIO GELLI TESSERA PDUE LICIO GELLI TESSERA PDUE

 

Aveva ragione, ovviamente. Pidduisti e amici dei pidduisti hanno fatto splendide e in certi casi meritatissime carriere, a maggior gloria dell' industria, della finanza, della televisione e di Sora Repubblica, ed esserci stati, in quella lista fatale, ha voluto dire solo che la benevolenza della satira, della considerazione reverente e della fortuna era dalla parte dei nomi "posti in lista" del solito catalogo leporelliano. In Italia 962, ma in Ispagna son già milletré.

LICIO GELLI CARTA IDENTITA LICIO GELLI CARTA IDENTITA

 

Licio Gelli, morto a 96 anni due giorni fa, non avrebbe mai potuto sperare in un teatro tanto vasto e cinico e risonante per le sue imprese. Aveva una personalità e talenti da doppiogiochista, da affarista, da procacciatore di potere e relazioni, dunque era un carattere d' attore, uno che era destinato a vivere della credulità degli altri, e a spizzare le carte della realtà quel tanto, ci fosse o no il punto, da suggerire una confortevole vincita. Un fascistone.

 

Un riciclato nel solito doppiofondo della storia italiana. Un piccolo manager. Un abile massone, col grembiulino e il triangolo, erede e cooperatore di altre abilità e capace di alleanze personali e di gruppo di un certo spessore. Ma di quello che gli si attribuisce, compreso quanto è stato oggetto di condanna dopo una girandola giudiziaria infinita e onniversa, credo che solo un centesimo sia da addebitarsi alla sua vera storia.

LICIO GELLI LICIO GELLI

 

Non esistendo "segreti d' Italia", intesi come spiegazione del doppio stato e del crimine politico, nessuno, nemmeno lui, ne era titolare. Camarille inquiete bensì, ruffianate, rimandi di responsabilità mediati da ideologie moraliste al servizio dei delinquenti, questo sì, questo in Italia è successo e succede da secoli.

 

Tutti avemmo l' impressione, quando un massone fiorentino di grido come il compianto Spadolini andò al governo sull' onda dello scandalo della rivale e sciolse l' adunata facendone un caso di sedizione, che fosse una cosa tra di loro, con tutto il rispetto per gli incensurati e i condannati.

LICIO GELLI LICIO GELLI

 

Impressione confermata quando, dopo aver messo Gelli dappertutto, in tutte le stragi, in tutte le congiure, nella pazzia di Cossiga (sassarese, e perciò potenzialmente anche lui massone), nelle trame indiziarie del caso Moro, nelle Brigate rosse, nei servizi dell' est europeo al limitare della Guerra fredda, nei tentativi di colpo di stato, alla Rai naturalmente, nelle vicende fallimentari delle proprietà dei giornali e delle case editrici, insomma, dopo aver ricondotta a lui e a Umberto Ortolani compare la catena del delitto dalla a alla zeta, dopo tutto questo una sfilza di assoluzioni liquidò come chiacchiericcio l' intero esercito colpevolizzato dei pidduisti.

libro gelli page 13libro gelli page 13

 

Ma Gelli era intanto diventato un eroe di romanzo. Un grande giornalista e novelliere toscano, Gianfranco Piazzesi, ch' era stato licenziato da direttore della Nazione di Firenze, città massonissima, e aveva trovato rifugio nel Corriere della Sera, quotidiano a suo modo massonissimo ma più aperto e meno conventicolare del confratello, aveva fatto delle storie gelliane una specie di Decamerone capace di alimentare racconti in campagna, mentre la peste si divorava la Repubblica, per anni e anni.

 

GIOVANNI SPADOLINI AL MEETING DI RIMINIGIOVANNI SPADOLINI AL MEETING DI RIMINI

E con gusto. Con gusto noi italiani trovammo in Licio Gelli un passatempo di quelli saporiti, un gancio a cui appendere sempre nuove trame, nuovi sospetti, nuove anticamere della verità, che però non arrivava mai e non è mai arrivata. Ora c' è solo da dire parce sepulto. E da aspettare, in caso di ritorno alla Repubblica dei partiti, il prossimo terribile spauracchio.

 

 

carraro spadolini cattai montezemolocarraro spadolini cattai montezemolo

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