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LE GUARDIE SVIZZERE DI FONTANA - LE AUTORITÀ ELVETICHE HANNO DECISO DI NON COLLABORARE CON LA PROCURA DI MILANO PER ACCERTARE L’IPOTESI DI REATO PER EVASIONE FISCALE E AUTORICICLAGGIO A CARICO DEL GOVERNATORE LOMBARDO. ECCO SPIEGATO PERCHÉ IL GIP DI MILANO HA ARCHIVIATO LA POSIZIONE DEL LEGHISTA - LA DIFESA DI FONTANA RITIENE DI AVER RICOSTRUITO L’ORIGINE DEI 2,5 MILIONI SPUNTATI NEL 2005…

attilio fontana 1

1 - LA SVIZZERA NON COLLABORA. ARCHIVIATO IL CASO FONTANA

Estratto dell’articolo di S.Mo. per “il Sole 24 Ore”. Da “Anteprima. La spremuta di giornali di Giorgio Dell’Arti”

 

Dopo una prima richiesta a marzo e una seconda sollecitazione a settembre, la Svizzera ha deciso di non collaborare con la procura di Milano per accertare l'ipotesi di reato di evasione fiscale e autoriciclaggio a carico del governatore lombardo Attilio Fontana, e pertanto le indagini si chiudono qui, con un'archiviazione stabilita dal gip di Milano Natalia Imarisio.

 

ATTILIO FONTANA

2 - FONTANA E I 5 MILIONI IN SVIZZERA IL GIP ARCHIVIA: NON CI FU EVASIONE

Luigi Ferrarella per il "Corriere della Sera"

 

Un po' «Obbligo» e molto «Assillo»: sta in questa bizzarra coppia bancaria la storia - chiusa ieri da archiviazione - dello scudo fiscale fatto nel 2015 dal presidente leghista della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sui 5,3 milioni dichiarati eredità della madre.

 

i movimenti del conto svizzero di fontana - fonte domani

«Nessun apporto concreto è stato fornito dalla documentazione dei difensori dell'indagato», proponeva la Procura di Milano al giudice, chiedendo sì l'archiviazione dell'accusa di autoriciclaggio e falso ma solo a causa del rifiuto opposto dalla Svizzera alla rogatoria: rifiuto che per i pm Romanelli-Filippini-Scalas impediva di acquisire le prove documentali della falsità della «voluntary disclosure» con la quale Fontana il 24 settembre 2015 aveva regolarizzato i 5,3 milioni di asserita eredità materna, dei quali 2,3 apparivano invece ai pm possibile evasione fiscale del Fontana-avvocato.

 

luca zaia matteo salvini massimiliano fedriga attilio fontana

Ma ora la giudice Natalia Imarisio archivia in modo più liberatorio e favorevole a Fontana, dando significativo valore proprio alle carte raccolte in Svizzera dai difensori Jacopo Pensa e Federico Papa: «I concreti esiti investigativi, con i citati apporti della difesa, risultano maggiormente concludenti ai fini della esclusione della riconducibilità delle violazioni a Fontana, e comunque tali da fondare in tal senso una più ragionevole ipotesi alternativa».

i movimenti del conto svizzero di fontana - fonte domani 1

 

 

 

I 5,3 milioni in Svizzera dichiarati da Fontana eredità della madre dentista Maria Giovanna Brunella, in pensione dal 1998 a 21.900 euro l'anno e morta a 92 anni, erano emersi quando il presidente della Regione, per evitare il danno d'immagine della fornitura di camici sanitari alla società regionale Aria spa da parte del cognato Andrea Dini, nel 2020 aveva pensato di risarcirlo di tasca propria con 250.000 euro quando il cognato l'aveva trasformata in donazione (peraltro parziale) alla Regione: bonifico revocato dopo che l'Unione Fiduciaria aveva segnalato all'antiriciclaggio l'operazione sospetta.

 

Mentre il processo a Fontana per l'accusa di frode in pubbliche forniture inizierà il 18 marzo, la Procura coglieva anche indizi sulla falsità dello scudo fiscale.

 

In dichiarazioni pubbliche Fontana aveva ad esempio abbozzato di aver appreso dei soldi all'Ubs della madre solo dopo la morte, ma poi era emerso che, quando la signora aveva aperto il conto il 4 novembre 1997, proprio Fontana ne era stato indicato procuratore con potere di firma.

andrea dini attilio fontana

 

Il 4 luglio 2005 il patrimonio di 3,4 milioni della 83enne madre era passato alla Montmellon Valley di Nassau, lievitando però di altri 2,5 milioni di ignota provenienza, e con la singolarità di una firma della madre che la perizia grafologica dei pm esclude fosse della madre.

 

Infine il 19 agosto 2014 (madre 91enne) le azioni della Montmellon Valley erano passate al trust Tectum, che operava per una fondazione del Liechtenstein, «Obbligo».

 

Il commercialista Fabio Frattini ha detto ai pm di aver poi solo trasmesso al Fisco la voluntary di Fontana compilata da Paolo Vincenti, il quale (collegato allo studio di Valerio Vallefuoco) ha riferito di essersi basato sui conteggi di Paolo Cenciarelli, nel frattempo morto in un incidente, e Vallefuoco ha spiegato di aver perso le carte nell'allagamento dello studio nel 2018.

FONTANA CAMICE DI FORZA – BY BOCHICCHIO

 

La difesa di Fontana, andando in Svizzera nelle banche, ritiene invece di aver ricostruito l'origine dei 2,5 milioni spuntati nel 2005: la Bdg di Losanna, istituto di Ubi Banca poi incorporato in Banca Cramer, dove il 20 dicembre 1999 la madre aveva aperto un conto con un nome («Axillos») simile al nome del conto «Assillo» del padre di Fontana all'Ubs tra il 1977 e il 1997. Solo che le carte, passati 10 anni, non ci sono più. Per i pm quindi non basta; ma per la gip questa lettura difensiva resta un'alternativa «comunque più ragionevole».

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