putin trump gas

LA GUERRA FREDDA DEL GAS - GLI USA ESPORTANO GPL E METANO LIQUEFATTO IN EUROPA PER FARE UN DISPETTO ALLA RUSSIA - LO IMPORTANO POLONIA E LITUANIA. SPENDONO IL 50% IN PIU’ PUR DI LIMITARE GLI ACQUISTI DA MOSCA - PUTIN PENSA AD UN NUOVO GASDOTTO CON PREZZI ANCORA PIU’ BASSI 

 

Francesco Semprini per “la Stampa”

 

GAS LIQUEFATTOGAS LIQUEFATTO

Soffiano nuovi venti di guerra tra Stati Uniti e Russia sulle forniture di gas naturale al Vecchio continente. Una guerra che vede nella rinata indipendenza energetica americana un' insidia al dominio indiscusso di Mosca, che controlla il 35% del fabbisogno europeo, per un totale di 122 miliardi di metri cubi, con 13 Paesi dell' Unione che dipendono dalla Federazione per il 75%. Seguono la Norvegia con 107 miliardi, e poi Algeria, Qatar e Libia.

 

Lo sviluppo di tecniche di estrazione di idrocarburi da roccia e sabbie bituminose, alla base della svolta energetica a stelle e strisce, potrebbe rimettere in discussione gli scenari geostrategici. Washington ha dato il via lo scorso anno (con un voto del Congresso che risale al 2014) all' export di gas naturale liquefatto (Lng) in tutto il mondo, metano che viene trasportato su navi cisterna, e quindi rigassificato alla consegna.

CLEAN OCEAN GASCLEAN OCEAN GAS

 

Le consegne sono partite da Sabine Pass, il terminal al confine tra Texas e Louisiana gestito da Cheniere Energy, l' unico ad ora operativo per lo stoccaggio di gas naturale, alla volta di Asia e Africa e in parte minore, meno del 13% del totale per ora, verso l' Europa.

 

Ad alimentare i venti di guerra con la Russia è stata la "Clean Ocean", nave cisterna diretta verso i mari del Nord alla volta della Polonia, dove ha attraccato lo scorso giugno effettuando la sua prima consegna ad un Paese dell' Europa dell' Est. Un evento celebrato dallo stesso Donald Trump poco dopo, durante la sua visita a Varsavia per l'«Iniziativa dei tre mari», l' intesa su commercio ed energia che lega 12 Paesi di Europa centrale e orientale.

 

GASDOTTOGASDOTTO

«Gli Usa non useranno mai l' energia per ricattare il vostro Paese e non possiamo permettere ad altri di farlo», ha detto il presidente riferendosi alla Russia, ovvero la potenza energetica che ha «tenuto la regione in ostaggio nel passato». Il riferimento è al taglio delle forniture nel 2008 per le dispute in Ucraina, oltre al fatto che l' annessione della Crimea del 2014 ha aumentato i timori dell' Europa di dipendenza da Vladimir Putin.

 

C' è di più, perché la stessa nave è attesa tra non molto anche in Lituania, effettuando la prima fornitura di metano Usa a una ex repubblica sovietica, una minaccia vera e propria per Mosca, per di più perché a ridosso del cortile di casa propria.

 

Gasdotto nord stream  Gasdotto nord stream

Specie perché l' export europeo vale il 75% del totale russo, e i proventi di gas e petrolio costituiscono il 40% del budget federale di Mosca. Da parte di Bruxelles l' ipotesi di una diversificazione in favore degli Usa piace, visti anche i tentativi della Commissione europea di limitare l' influenza russa attraverso regole su infrastrutture e forniture da parte di Mosca.

 

E da parte di Washington la prospettiva è più che allettante, considerato che nuovi terminali di Lng sono in fase di costruzione in Texas, Maryland e sul resto della Costa orientale, e sembra possano accrescere l' esportazione di 105 miliardi di metri cubi entro il 2020. Mosca però non sta a guardare, forte del potere di ridurre i prezzi, un aspetto questo che per il consumatore va oltre le considerazioni politiche.

 

gasdottogasdotto

Le stime del Wall Street Journal parlano di un costo di 6,29 dollari per milione di «British termale unit» (l' unità di misura utilizzata in questo commercio) per l' Lng americano, a fronte dei 4,86 dollari per il gas russo, che non deve subire il doppio processo di trasformazione liquefazione-gassificazione.

 

La Russia punta inoltre al Nord Stream 2, condotta di fornitura europea da circa 1200 chilometri che passa sotto il Baltico aggirando l' Ucraina, e oggetto di sanzioni da parte dell' amministrazione Trump in risposta all' aggressione di Mosca a Kiev. Un progetto che consentirebbe di concentrare l' 80% dell' export di gas russo in Europa su un canale unico, aumentando la vulnerabilità del Vecchio continente.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONA – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO