tullio del sette1

''GUERRIGLIA'' NELL'ARMA - IL GIP: ''PROCESSATE DEL SETTE''. IL ''FATTO'' RIVELA CHE L'EX COMANDANTE GENERALE DEI CARABINIERI TULLIO DEL SETTE A BREVE SARÀ IMPUTATO PER ABUSO D'UFFICIO. DIETRO C'È UNA VICENDA DI TRASFERIMENTI PUNITIVI E PROTEZIONI INDEBITE VERSO CHI NON RISPETTA REGOLE E GERARCHIE. SARANNO IMPUTATI ANCHE ALTRI UFFICIALI DELL'ARMA

 

Marco Lillo per ''il Fatto Quotidiano''

 

TULLIO DEL SETTE

L' ex comandante generale dei Carabinieri Tullio del Sette a breve sarà imputato per abuso d' ufficio perché ha trasferito un colonnello dei Carabinieri, Giovanni Adamo, assecondando i voleri del sindacato dell' Arma, il Cobar-Cocer e non ha invece attivato un procedimento disciplinare verso tutti i Carabinieri 'invischiati' in una brutta vicenda di trasferimenti punitivi e protezioni indebite verso chi non rispetta le regole e le gerarchie. Insieme a Del Sette saranno imputati anche il generale Antonio Bacile, ex comandante regionale della Sardegna, e Gianni Pitzianti, delegato del Cocer-Cobar, l' organismo di rappresentanza dell' Arma.

 

Il Fatto Quotidiano si era già occupato a novembre del 2017 di questa vicenda che trae origine da un' inchiesta della Procura di Sassari, trasferita a Roma due anni fa. Per gli stessi fatti la Procura di Roma, quattro giorni dopo avere ricevuto le carte dal Comando Generale, aveva chiesto l' archiviazione il 6 ottobre 2017 per tutti e tre gli indagati. I Gip Clementina Forleo però il 29 marzo scorso ha ordinato al pm di formulare l' imputazione coatta di abuso d' ufficio per tutti e tre e di omissione di atti d' ufficio per Del Sette e Bacile.

 

CLEMENTINA FORLEO

Tutto inizia con una brutta storia avvenuta 4 anni e mezzo fa in un paesino del sassarese, Pozzomaggiore. Il 29 ottobre 2014 c' era Cagliari-Milan, 1 a 1 con un grande Ibarbo che stava per segnare la doppietta, e i Carabinieri fermano un 45enne del luogo, Michele Sessa, senza documenti. "Ero al bar, ricordo che quella sera c' era la partita del Cagliari. Da lì ho visto l' appuntato C. afferrare Michele Chessa, lo ha girato, sbattuto contro il montante dell' auto dei carabinieri, poi gli ha sferrato un pugno e infine lo ha ammanettato. Chessa non ha mai reagito, anzi poco prima aveva alzato le mani mentre indietreggiava".

 

La testimonianza, ripetuta pochi giorni fa al processo in corso contro i due carabinieri intervenuti quella sera, proviene da un collega: Giuseppe Saiu, in servizio in Procura di Sassari. Saiu smentisce i due Carabinieri che avevano raccontato una colluttazione con Chessa seguita a una resistenza a pubblico ufficiale.

 

Il pm di Sassari Giovanni Porcheddu apre un' indagine e si convince che Saiu dice il vero. Inoltre intercetta conversazioni nelle quali i Carabinieri di Bonorva programmano una spedizione punitiva a Poggiomaggiore e auspicano trasferimenti per i loro superiori.

Il fatto di Pozzomaggiore si inserisce in una serie di episodi di tensione con due superiori: il Comandante della Compagnia di Bonorva, il tenente Francesco Giola, e il Comandante del Nucleo Radiomobile, il luogotenente Antonello Dore.

 

MATTEO RENZI E TULLIO DEL SETTE

Il sindacato Cobar-Cocer, si schiera a difesa dei sottoposti contro Dore e Giola e contro il comandante provinciale di Sassari, il colonnello Giovanni Adamo, che li difende. Alla fine il Cobar-Cocer vince: Adamo viene trasferito, Giola anche e Dore pur mantenendo il grado di fatto è demansionato dalla sottoposizione a un tenente. Così perde anche l' alloggio di servizio.

 

Il pm Porcheddu stralcia a marzo 2017 le posizioni di Del Sette e dei due coindagati e gira tutto a Roma con una lettera ai colleghi: "Le indagini svolte sino a questo momento hanno fatto emergere come il trasferimento venne deciso a seguito di una indebita intromissione nella scelta di esclusiva competenza dei vertici dell' Arma dei Carabinieri da parte del Cobar Sardegna e, in particolare, di un suo componente, tale Pitzianti Gianni".

 

Il pm di Roma Francesco Dall' Olio e l' aggiunto Paolo Ielo chiedono di archiviare l' abuso d' ufficio perché "difettano gli elementi costitutivi sia dal punto di vista dell' elemento oggettivo che di quello soggettivo" e l' omissione di atti d' ufficio perché "non risultano rapporti diretti tra gli indagati, né accordi collusivi tra gli stessi volti a sfavorire il Colonnello Adamo o gli altri militari".

 

Per il Gip Clementina Forleo invece i carabinieri di Bonorva "avevano in programma di compiere delle azioni ritorsive nei confronti dei colleghi che avevano osato doverosamente smascherare illeciti imputabili ad alcuni di essi e posti in essere nell' esercizio delle loro funzioni (quali l' ammanettamento di Michele Chessa ingiustamente accusato di aver provocato a due di essi lesioni personali)".

GENERALE ANTONIO BACILE

 

Per il Gip sono decisive le intercettazioni: "Il tenore di alcuni passi di tali conversazioni non consente di nutrire dubbi su tali illeciti obiettivi oltre che sul coinvolgimento a tal fine di esponenti del Cobar Sardegna (Gianni Pitzianti) e di taluni vertici dell' Arma dei Carabinieri (nella fattispecie Tullio Del Sette e Antonio Bacile) che avrebbero dovuto occuparsi di dare 'una lezione' a chi aveva correttamente e doverosamente svolto i suoi compiti istituzionali oltre che i suoi doveri civici".

 

Le indagini, per il Gip Forleo "danno conto di particolari attenzioni che la scala gerarchica attivava nei confronti" di Giola, Dore e Adamo. Il Gip stigmatizza le pressioni che il Cobar tramite l' appuntato Pitzianti aveva innescato sul comandante della Legione Sardegna Antonio Bacile "affinché si attivasse per punire" Dore, Giola e Adamo.

 

Il Gip segnala inoltre che, prima dei trasferimenti e del demansionamento "va registrata la visita del Comandante Del Sette a Bonorva il 21 agosto 2015". In quell' occasione era chiaro da che parte stesse: "Giola riferiva di essere stato aggredito verbalmente" da Del Sette che permetteva solo a Pitizianti di esporre il suo punto di vista ribaltando di fatto le gerarchie. Secondo il Gip "dalle conversazioni intercettate emergevano inequivocabilmente le influenze che gli interlocutori potevano avere sul generale Del Sette".

Ultimi Dagoreport

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...