guido crosetto giorgia meloni

“FINO A POCO TEMPO FA IL NEMICO ERA SALVINI, NEUTRALIZZATO LUI, ADESSO TOCCA A GIORGIA MELONI” - GUIDO CROSETTO EVOCA UN COMPLOTTO DEL “SISTEMA” PER FERMARE LA CORSA DELLA “DUCETTA” A PALAZZO CHIGI: “PRIMA SI PARTE CON LE ACCUSE DI FASCISMO E O DI CONFLITTO DI INTERESSE. E POI PARTE LA MAGISTRATURA. IL METODO HA FUNZIONATO SEMPRE - IL COMIZIO IN SPAGNA? CONOSCO I RAGIONAMENTI CHE FA GIORGIA. QUANDO URLA TROPPO DISTRUGGE QUALUNQUE COSA STIA DICENDO…”

Francesco Olivo per “la Stampa”

guido crosetto giorgia meloni atreju

 

Guido Crosetto ritiene di essere titolato nel difendere Giorgia Meloni, perché pur essendo uno dei fondatori di Fratelli d'Italia non viene dal Msi (ma dalla Dc) e oggi ha lasciato la politica, pur restando uno dei consiglieri più ascoltati della leader.

 

Fdi ha un problema con il passato?

«Da adesso fino alle elezioni del prossimo anno vedremo questo mantra. Fino a qualche giorno fa il nemico era Salvini, neutralizzato lui, adesso tocca al prossimo. D'altronde lo abbiamo già visto in passato con Berlusconi, Renzi e appunto Salvini. C'è un metodo, con il quale si fa politica e si vincono le elezioni».

Crosetto Meloni

 

In cosa consiste, secondo lei, questo metodo?

«Prima si parte con le accuse di fascismo e o di conflitto di interesse. E poi parte la magistratura».

 

Succederà anche a Fdi?

«È un anno che lo dico a Giorgia, così come lo dissi a Renzi. Esiste un problema di democrazia, ma non per colpa di Fdi».

 

Ha funzionato il metodo?

«Sempre. È drammatico perché non consente il confronto sulle idee. È un metodo che costringe la politica a non migliorarsi: io vinco perché distruggo l'avversario».

GUIDO CROSETTO E GIORGIA MELONI

 

Per affrontare il pericolo che lei denuncia, si potrebbero dire parole chiare sul fascismo e sul 25 aprile.

«Fini lo fece, dicendo, "ditemi cosa dovrò rinnegare e lo faccio", ma non è servito».

 

Lei ha ascoltato il comizio di Meloni alla manifestazione di Vox, il partito dell'estrema destra spagnola?

«Sì. Tutti i 19 minuti e non solo i pochi secondi di cui si parla».

 

Cosa ne pensa?

«Conosco i ragionamenti che fa Giorgia. La cosa che le ho detto è che quando urla troppo distrugge qualunque cosa stia dicendo».

 

ignazio la russa giorgia meloni guido crosetto

E nel merito?

«La famiglia naturale è presente nella Costituzione».

 

E la lobby gay?

«Ha detto lobby Lgtb, che è un'altra cosa. Anche all'interno della comunità omosessuale e delle femministe questi sono temi di discussione. Chi parla di omofobia, non vuole confrontarsi. Lo dico in maniera un po' secca: sui temi etici Giorgia fa i ragionamenti che fa Papa Francesco».

 

Si può arrivare così a Palazzo Chigi?

«Non stiamo parlando di arrivare a Palazzo Chigi, ma di poter giudicare una persona senza che le si scarichino addosso insulti».

 

guido crosetto giorgia meloni

Meloni sta affrontando l'eredità fascista in Fdi?

«Quelli che sono nel partito sono passati da An e poi nel Pdl di Berlusconi. Giorgia è stata ministra, La Russa e Urso anche. Di che parliamo?».

 

Però a volte spuntano esponenti di Fdi facendo saluti romani o inneggiando al Duce. È un caso?

«Chi si alza con il braccio teso è come il mafioso che ti trovi nelle liste. Magari hai fatto di tutto, ma te lo ritrovi».

 

Meloni ha fatto di tutto per non averli?

«Ma certo».

 

Punisce i nostalgici?

guido crosetto e giorgia meloni

«Non vengono puniti, ma cacciati. Questi soggetti danneggiano più Letta o Meloni? Ovviamente Meloni».

 

L'alleanza con un partito come Vox non stride con questo percorso?

«Vox è una scissione del Partito popolare spagnolo. La Meloni è la presidente dei Conservatori europei e in quanto tale dialoga con chi fa parte di quel gruppo. Dialogare non vuol dire sposare le idee».

 

Il Pd accusa: Meloni usa un doppio linguaggio, relativamente moderato in Italia ed estremista in Spagna.

guido crosetto giorgia meloni ignazio la russa

«Quando vai a parlare a un congresso, ti accordi sugli argomenti da trattare».

 

Ma quello che si dice a Marbella si ascolta anche in Italia.

«Ma lei non è che dica cose diverse. Ripeto: è il tono che ha scatenato tutto questo casino».

 

Fratelli d'Italia ha vinto le amministrative?

«È l'unico partito che ha continuato praticamente ovunque il suo trend di crescita».

 

Fdi punta a Palazzo Chigi oppure a un'opposizione perenne?

«Si sta attrezzando ad avere una classe dirigente all'altezza, sia all'interno che all'esterno per un compito importante con gli altri partiti. Di essere presidente, però, Giorgia non fa la ragione della sua esistenza».

Ultimi Dagoreport

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...