donald trump elon musk forbici

I DIPENDENTI FEDERALI AMERICANI? NE RESTERÀ UNO SOLO (MUSK) – NON SI FERMANO I LICENZIAMENTI DI MASSA ORDINATI DAL “DOGE” (CHE AGISCE SENZA ESSERE ELETTO NÉ AVER RICEVUTO UN MANDATO DEL CONGRESSO): L’AGENZIA DELLE ENTRATE USA VUOLE CACCIARE LA METÀ DEL SUO PERSONALE, E IL DIPARTIMENTO DEI VETERANI TAGLIA 80MILA PERSONE – IL BRACCIO DI FERRO CON IL “DEEP STATE” CONTINUA: UN CONSIGLIO FEDERALE PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE HA REINTEGRATO MIGLIAIA DI DIPENDENTI DEL DIPARTIMENTO DELL’AGRICOLTURA. E LA CORTE SUPREMA (A MAGGIORANZA CONSERVATRICE) HA ORDINATO AL GOVERNO DI PAGARE 2 MILIARDI PER IL LAVORO GIÀ SVOLTO DEI DIPENDENTI DI USAID…

1. 'AGENZIA ENTRATE USA VERSO IL TAGLIO DELLA METÀ DEI DIPENDENTI'

ELON MUSK COME EDWARD MANI DI FORBICE

 (ANSA) - L'Internal Revenue Service (Irs), l'agenzia delle entrate americana, si prepara a licenziare fino al 50% del suo personale, secondo quanto riferito da quattro persone informate al New York Times.

 

Un taglio significativo che potrebbe mettere a repentaglio la capacità dell'agenzia di svolgere il suo lavoro proprio nel periodo della dichiarazione dei redditi negli Stati Uniti. L'Irs ha già licenziato più di 7.000 persone da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca e altre migliaia hanno accettato l'offerta di Elon Musk di dimettersi.

 

2. NYT, DIPARTIMENTO VETERANI PUNTA A TAGLIARE 80 MILA DIPENDENTI

ELON MUSK CON LA MOTOSEGA - DOGEFATHER

 (ANSA) -  Il dipartimento degli affari per i veterani di guerra sta pianificando di ridurre la sua forza lavoro di oltre 80.000 persone, secondo un promemoria visionato dal New York Times che delinea parte dei crescenti sforzi del presidente Trump per tagliare la burocrazia federale.

 

Il promemoria chiede che il personale del dipartimento passi da oltre 482.000 lavoratori alla fine dell'anno scorso a 399.957. Alcuni di questi tagli potrebbero essere effettuati offrendo pensioni anticipate o indennità di buonuscita, ma i precedenti sforzi per convincere i dipendenti a lasciare volontariamente il lavoro non sono riusciti a raggiungere l'obiettivo dichiarato dall'amministrazione Trump di ridurre drasticamente le dimensioni della forza lavoro federale. Doug Collins, segretario per gli affari dei veterani, ha assicurato che i servizi e i benefici sanitari non saranno tagliati sotto l'amministrazione Trump.

 

ELON MUSK AL CONGRESSO DURANTE IL DISCORSO DI TRUMP

3. SCHIAFFO A TRUMP, REINTEGRATI MIGLIAIA DIPENDENTI USDA

(ANSA) -  Migliaia di lavoratori licenziati dal dipartimento dell'agricoltura (Usda) devono riavere il loro lavoro per almeno il prossimo mese e mezzo: lo ha stabilito il presidente di un consiglio federale per la pubblica amministrazione.

 

La sentenza afferma che i recenti licenziamenti di oltre 5.600 dipendenti in prova potrebbero aver violato le leggi e le procedure federali per l'esecuzione dei licenziamenti. La decisione è un duro colpo per gli sforzi dell'amministrazione Trump di ridurre drasticamente e rapidamente la burocrazia federale.

 

elon musk usaid

Sebbene si applichi solo all'Usda, potrebbe gettare le basi per ulteriori sentenze per il reintegro di decine di migliaia di altri lavoratori in prova che l'amministrazione Trump ha licenziato in massa in tutto il governo. Ma è ben lungi dall'essere una risoluzione definitiva: l'amministrazione potrebbe avere ulteriori opzioni per mettere i lavoratori reintegrati in congedo amministrativo o licenziarli di nuovo come parte di una formale "riduzione di personale".

 

La sentenza impedisce all'Usda di implementare i licenziamenti per 45 giorni mentre il board dei sistemi di merito continua a esaminare la questione. Durante questo periodo, i lavoratori licenziati devono "essere ricollocati nelle posizioni che ricoprivano prima dei licenziamenti di prova". Il board dei sistemi di merito è un'agenzia indipendente composta da tre membri nel ramo esecutivo che giudica i reclami dei dipendenti federali in merito a licenziamenti o sospensioni.

 

DONALD TRUMP - DISCORSO AL CONGRESSO (DAVANTI A JD VANCE E MIKE JOHNSON)

4. COLPO A DONALD DAI GIUDICI SUPREMI: PAGHI DUE MILIARDI DI AIUTI ALL’ESTERO

Estratto dell’articolo di V. Ma. per il “Corriere della Sera”

 

All’indomani del discorso al Congresso di Trump, la Corte suprema ha rifiutato di sospendere la decisione di un tribunale federale che richiedeva che il governo, che ha congelato gli aiuti all’estero, paghi comunque quasi 2 miliardi per il lavoro che i dipendenti hanno già svolto. La Corte suprema si è spaccata: 5 contro 4.

 

La maggioranza della Corte ha ordinato tuttavia al tribunale di livello inferiore una certa flessibilità nella scadenza, in risposta all’obiezione dell’amministrazione che la deadline (del 26 febbraio, ormai peraltro scaduta) fosse troppo difficile da rispettare. Oltre 100 cause sono state presentate da Stati, individui e organizzazioni che sostengono che l’amministrazione stia violando la legge e attaccando i loro diritti.

 

DONALD TRUMP USAID

Il giudice capo John Roberts e la giudice Amy Coney Barrett, una dei tre nominati da Trump, si sono schierati con i tre giudici liberal Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Ketanji Brown Jackson.

 

Durante il discorso di Trump martedì al Congresso, i giudici erano seduti in prima fila. Coney Barrett inespressiva come una sfinge, mentre sul volto di Elena Kagan si leggeva il disappunto.

 

elon musk al congresso durante il discorso di trump

Samuel Alito, uno dei quattro che hanno dato ragione all’amministrazione Trump, ha scritto nell’opinione dissenziente: «Può un singolo giudice federale avere il potere privo di controlli di costringere il governo degli Stati Uniti a pagare (e probabilmente perdere per sempre) due miliardi di dollari dei contribuenti? La risposta dovrebbe essere, con enfasi, “no” ma la maggioranza di questa Corte apparentemente la pensa diversamente. Sono scioccato».

 

Il giudice distrettuale di Washington Amir Ali aveva emesso l’ordine temporaneo che impedisce al governo di cancellare tutti gli aiuti mentre sono in corso procedimenti giudiziari affermando che il congelamento è probabilmente illegale.

 

ilhan omar

La Corte suprema ha sottolineato che il caso è in una fase preliminare e che il governo non sta contestando per ora l’ordine di pagare ma solo la scadenza. L’amministrazione Trump ha in gran parte smantellato il lavoro dell’agenzia per lo sviluppo internazionale Usaid. Il quartier generale è stato chiuso, il nome rimosso dall’edificio e quasi tutto lo staff in congedo retribuito. […]

 

La deputata democratica Ilhan Omar, prima somala-americana al Congresso e una dei membri della Squad, il gruppo di estrema sinistra alla Camera, ha definito «allarmante» la decisione di Trump, parlando con il Corriere prima del discorso al Congresso.

 

Da bambina, per quattro anni, durante la guerra civile, ha vissuto in un campo profughi: «È stato Usaid a nutrire e proteggere me e la mia famiglia. E rappresenta il soft power americano. Quando la gente interagisce con gli americani attraverso questi programmi, vede il cuore del popolo americano». […]

usaid - agenzia statunitense per la cooperazione internazionaleusaid - agenzia statunitense per la cooperazione internazionale

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…