mario draghi sandro gozi emmanuel macron

“DRAGHI, UN ITALIANO COSÌ EUROPEO…” – I FRANCESI SONO PREOCCUPATI DALLA LEADERSHIP DI SUPER-MARIO E ROSICANO: AI CONSIGLI EUROPEI TUTTI PENDONO DALLE SUE LABBRA E SOPRATTUTTO LO ASCOLTANO, E IN FUTURO MACRON (SE SARÀ ANCORA PRESIDENTE) POTREBBE PERDERE IL SUO “ALLURE” - E INFATTI ARRIVA PUNTUALE UN ARTICOLO DI “LE MONDE” CHE INSINUA DUBBI SULLA TENUTA DELLA MAGGIORANZA, CON TANTO DI IMPERDIBILE TESTIMONIANZA DEL FILO-FRANCESE SANDRO GOZI...

Dagotraduzione da “le Monde”

 

mario draghi consiglio europeo

Fa parte della famiglia ma nessuno sa ancora quale posto occuperà attorno al tavolo. Come ex presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi è un habitue del consiglio europeo e dunque ne conosce bene usi e costumi. Adesso è a capo del Governo italiano, quindi parte di questo gruppo molto chiuso. Giovedì 25 marzo doveva partecipare al suo secondo summit (virtuale) dopo la nomina. Ed è con una certa curiosità che i suoi colleghi aspettavano il suo intervento, dopo che nel primo vertice, il 25 febbraio, aveva manifestato l'intenzione di imprimere il suo marchio.

mario draghi emmanuel macron

 

Quel giorno Mario Draghi aveva sorpreso il mondo. Per il suo stile, prima di tutto, sobrio e diretto. "Draghi ha uno stile impregnato del suo passato come banchiere centrale, e' un economista anche nelle parole, va subito al punto. Cosa non certo abituale all'interno del Consiglio europeo" spiega una fonte diplomatica.

mario draghi consiglio europeo 2

 

Il nuovo primo ministro non era dove lo aspettavano i suoi omologhi, che comunque lo frequentano da molto tempo. "Al Consiglio è stato un po' strano, perché vedevano Draghi e non l'Italia. A dire il vero, non sapevano che tipo di uomo politico avrebbe potuto essere" spiega un altro diplomatico.

 

mario draghi angela merkel

Di fatto, Mario Draghi ha espresso una politica sulla questione vaccini ben piu' protezionista di quella che ci si sarebbe aspettati dal suo passato di banchiere centrale passato da Goldman Sachs. Non se ne parla proprio, ha detto ai suoi colleghi, di permettere ai laboratori che non rispettano gli impegni presi di esportare al di fuori dell'Unione. Né di cedere i vaccini ai paesi africani, come avrebbero voluto Macron e Merkel, fino a quando gli Italiani non saranno immunizzati.

foto di clement beaune

 

È chiaro come l'Europa sia in ritardo, rispetto a paesi come Stati Uniti, Inghilterra o Israele, dove le campagne vaccinali sono in fase ben più avanzate, e deve assolutamente recuperare il tempo perduto.

 

"Siccome è conosciuto e ascoltato e nessuno può dubitare che sia un europeista convinto, Mario Draghi può permettersi di adottare posizioni controverse" spiega una fonte italiana. Roma ha velocemente allineato i fatti alle parole, bloccando, il 26 febbraio, l'esportazione di 250.000 dosi AstraZeneca dall'Italia all'Australia. Una decisione con forte valore simbolico, che gli ha permesso di manifestare la sua natura decisionista.

 

"Mario Draghi è un liberal socialista. Ha delle convinzioni forti, ed è pronto ad andare in battaglia" testimonia l'ex segretario italiano agli affari europei, Sandro Gozi, ora eurodeputato francese.

 

SANDRO GOZI EMMANUEL MACRON

Per adesso, il primo ministro italiano ha un'ossessione: che i vaccini arrivino e siano distribuiti il più presto possibile ai suoi connazionali. Considerato un eurocrate dalla maggior parte dei cittadini italiani "deve dimostrare che difende gli Italiani prima dell'Europa" giudica il segretario di Stato agli affari europei francese, Clement Beaune. In un paese che si è sentito prima umiliato - crisi della zona euro - e poi abbandonato - crisi migratoria 2015/2017 e inizio della pandemia 2020 - dall'Europa, la costruzione europea si è fatta molti nemici.

 

E Mario Draghi è legato alla sua maggioranza formata dal Movimento 5 stelle (antisistema) e la Lega (estrema destra), due formazioni euroscettiche che insieme hanno la maggioranza in Parlamento.

 

sebastien maillard

Solo ad alcune condizioni Draghi potrà "riconciliare gli Italiani con l'Europa" dice Sebastien Maillard, direttore dell'Istituto Jacques Delors. Per questo, avrà a disposizione i fondi comunitari del piano recovery europeo (circa 80 miliardi di sovvenzioni e 128 miliardi di prestiti). Ma dovrà anche, continua Maillard "ristabilire la credibilità' dell'Italia in Europa". Per farlo, Draghi dovrà accompagnare il suo piano di rilancio con le riforme.

 

La formazione del suo governo ha rassicurato Bruxelles. "Mario Draghi da' forza all'Italia, e aumenta il suo peso in Europa" dice Beaune. Ma il futuro non sarà semplice, tenuto conto del poco tempo che ha a disposizione - la legislatura italiana finisce nel 2023, ma il governo potrebbe traballare anche con l'elezione del Presidente della Repubblica prevista per febbraio 2022.

 

mario draghi consiglio europeo

"Draghi gioca pesante. Può superare la divisione nord sud. Ma deve dimostrare ai Tedeschi che i risparmi dei loro contribuenti sono ben spesi" riassume Gozi. Senza questo Draghi, che plaude ad "un'Unione europea più integrata, che arrivera' ad un bilancio pubblico comune, capace di sostenere gli Stati membri durante i periodi di recessione" come ha detto al Senato il 17 febbraio, non riuscirà mai a convincere Berlino o l'Aia. In un certo senso, la credibilità dell'Italia e delle riforme del suo primo ministro dipenderanno dal piano di rilancio europeo finanziato con i soldi dei contribuenti pubblici, che Parigi e Berlino faticano a far digerire ai paesi frugali (Paesi Bassi, Danimarca, Austria che tengono alla correttezza delle finanze pubbliche).

enrico letta sebastien maillard MARIO DRAGHI AL CONSIGLIO EUROPEO

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA ALL'EUROPA E LONTANA DAL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, EVITANDO OGNI COLLISIONE CON LA FRANCIA E FACENDO ASSE CON GERMANIA E POLONIA - MA ''IO SONO GIORGIA" HA DAVANTI DUE OSTACOLI: L'ESTREMISMO "PATRIOTA" DI SALVINI E LO ZOCCOLO DURO DI FRATELLI D'ITALIA GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...