salvini di maio maurizio ferrera

CONTINUATE COSÌ, FATEVI DEL MALE! – I POPULISTI? SECONDO IL “CORRIERE DELLA SERA” È SOLO COLPA DELL'IGNORANZA DEGLI ITALIANI – L’EDITORIALE DI MAURIZIO FERRERA: “I POPULISTI SONO COMPARSI E CRESCIUTI IN TUTTA EUROPA, MA SOLO DA NOI HANNO CONQUISTATO IL GOVERNO. RISPETTO AI PAESI CON CUI CI CONFRONTIAMO L’ITALIA HA, TRA L’ALTRO, LIVELLI D’ISTRUZIONE PIÙ BASSI”. E LA LE PEN IN FRANCIA? E I POLACCHI DEL PIS? E FARAGE? – “I ‘PERDENTI DELLA GLOBALIZZAZIONE HANNO POCA PROPENSIONE A PARTECIPARE E…”

Maurizio Ferrera per il “Corriere della Sera”

 

GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO CHERNOBYL BY LUGHINO

In tutti i Paesi europei la lunga recessione e i crescenti flussi migratori hanno causato insicurezza e paure. Gli elettori tendono a guardare al «qui ed ora». Si chiedono: potrò ancora contare sul reddito di cui dispongo oggi? Riuscirò a mantenere il posto di lavoro (ammesso che non lo si sia ancora perso)? Cosa accadrà ai miei figli? Per un elettore medio non è facile rispondere a simili domande. Mancano le informazioni, le competenze, il tempo per riflettere. Non si frequentano più quei luoghi (dalle sezioni locali dei partiti e dei sindacati alle bocciofile) dove una volta si discuteva insieme dei problemi, si parlava di politica.

 

LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE ALIAS MARK CALTAGIRONE MATTEO SALVINI BY OSHO

Oggi si guarda piuttosto la televisione, per i più intraprendenti e i più giovani ci sono internet e i social. È da queste fonti che si attendono le risposte. E a fornirle sono soprattutto i leader dei partiti, che per farsi sentire usano slogan, «sparano» battute, formulano diagnosi e proposte in apparenza chiare e semplici, ma quasi sempre semplicistiche, quando non intenzionalmente ingannevoli. Tale contesto ha favorito l' ascesa del cosiddetto populismo: un modo di fare politica contraddistinto da due caratteristiche.

 

luigi di maio matteo salvini

Innanzitutto una ricerca del consenso basata sulla contrapposizione fra «la gente» (i cittadini di Di Maio; gli italiani di Salvini) e le vecchie élite (i tecnocratici di Bruxelles, «loro», ossia i governi di prima), additate come responsabili di ogni problema. In secondo luogo, un modo di governare basato su iperboliche promesse, seguite da pasticciate realizzazioni (pensiamo a quota cento, ai famosi «rimpatri», al reddito di cittadinanza) e soprattutto da una impressionante irresponsabilità finanziaria. Spendere di più anche se i soldi non ci sono. Tassare di meno, senza ridurre alcun servizio o prestazione. Dicendo che tutto andrà per il meglio.

 

MAURIZIO FERRERA

I partiti populisti - di destra e di sinistra - sono comparsi e cresciuti in tutta Europa. Ma solo in Italia sono diventati maggioranza e hanno conquistato il governo. Fra le varie cause, ce n' è una che merita una particolare riflessione.

 

Rispetto ai Paesi con cui ci confrontiamo, l' Italia ha livelli di istruzione più bassi, più lavoro autonomo tradizionale, più famiglie monoreddito (molte con capofamiglia operaio) e di conseguenza molte più casalinghe. Questi elementi hanno creato le condizioni per una tempesta perfetta: la maggiore vulnerabilità sociale ha generato più paura e insieme più sensibilità a messaggi politici «forti» e rassicuranti, anche se irresponsabili.

 

salvini balla con marine le pen

Gli italiani adulti che non hanno potuto completare gli studi al di là della licenza media o della maturità sono oggi il 40% (dati Eurostat): più del doppio di Francia e Germania, ove la grande maggioranza di elettori ha un diploma post-secondario. Anche la quota di lavoratori autonomi (il 21%, soprattutto commercianti, artigiani e in misura crescente partite Iva) è pari a due volte quella francese e tedesca.

 

Le famiglie con un solo percettore di reddito sono il 40%: una quota davvero anomala in Europa (in Francia e Germania la percentuale è attorno al 25%; la media dell' Unione europea a 15 Paesi, è al 27%). Le donne adulte che stanno a casa sono il 35,7% (media Ue: 27%). Sappiamo che molte vorrebbero un lavoro ma non lo trovano o non riescono a svolgerlo, perché «devono» occuparsi dei figli o degli anziani non autosufficienti, in assenza di servizi.

 

Nei sondaggi sono proprio questi gruppi (in particolare quelli con bassa istruzione) a manifestare maggiori preoccupazioni nei confronti dell' immigrazione e del rischio di impoverimento. Non amano la Ue e sono favorevoli a dare precedenza agli italiani. Molti studiosi chiamano queste categorie i «perdenti della globalizzazione».

farage

 

Si tratta infatti di persone più esposte ai rischi dell' apertura economica e della possibile svalutazione dei propri diritti di cittadinanza, sulla scia dell' immigrazione (maggiore competizione nel mercato del lavoro, nell' accesso alla casa, ai servizi sociali e sanitari).

 

Gli elettori appartenenti a queste categorie hanno poca propensione a informarsi e a partecipare. Hanno - comprensibilmente - bassa «sofisticazione» politica. Sono dunque particolarmente sensibili ai messaggi dei leader populisti. Ciò è vero, si badi bene, anche per gli altri Paesi: la base sociale di Marine Le Pen in Francia o di Geerd Wilders in Olanda è molto simile a quella appena tratteggiata. Ma - ecco la differenza - tale base ha da noi dimensioni molto più ampie. Salvini e Di Maio possono pescare da un bacino più ricco di pesci.

MATTEO SALVINI CON MARINE LE PEN A PARIGI

 

In buona parte, la situazione italiana è il frutto dei nostri squilibri di sviluppo, della scarsa attenzione e di insufficienti investimenti nell' istruzione, di politiche industriali e del lavoro mal progettate e mal gestite, di un welfare tutto incentrato sulle pensioni, che è diventato una trappola per l' occupazione femminile, soprattutto al Sud. Un Paese socialmente già fragile si è così trovato del tutto impreparato alle sfide dell' integrazione europea e della globalizzazione. La lunga crisi iniziata nel 2009 ha dato il colpo di grazia.

 

donald trump

Certo, i profili socio-economici degli elettori non determinano meccanicamente le dinamiche della politica e le scelte di voto. Conta molto la capacità dei leader nel connettersi con le basi sociali con le quali si confrontano. Né il Pd né Forza Italia hanno mostrato di possedere questa capacità.

Programmi, stile di leadership e di comunicazione, organizzazione sui territori: tutti inadeguati. Un fallimento oggi evidente nel crollo dei consensi elettorali per questi due partiti.

 

La tempesta perfetta ci ha oggi condotto in una sorta di vicolo cieco. Nel breve, l' unica cosa in cui possiamo sperare è un sussulto di ragionevolezza da parte del governo in carica. Ciò che serve è, però, anche un' alternativa politica «capace» e credibile per gli italiani. Sembra impossibile che non si sia ancora formata entro l'«arco della responsabilità», ossia centrosinistra e centrodestra.

Eppure è così. Ed è un ritardo che ci sta costando sempre più caro.

Ultimi Dagoreport

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?

arianna meloni luciano fontana formigli corrado fiorenza sarzanini urbano cairo la7 corriere della sera

DAGOREPORT - E' RIPARTITA LA “BATTAGLIA DI VIA SOLFERINO”! IL PRIMO MAGGIO SCORSO, LUCIANO FONTANA HA SUPERATO LA BARRIERA DEI DIECI ANNI ALLA DIREZIONE DEL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO. E SI INFITTISCONO I SUSSURRI E LE GRIDA DI UN CAMBIO DI GUARDIA DAL PRIMO GENNAIO 2026. NEL VISPO CERVELLO DI CAIRO FRULLA IL NOME DELLA VICEDIRETTRICE, FIORENZA SARZANINI. LE VOCI DI UNA PRIMA DONNA SULLA PRIMA POLTRONA HANNO SCATENATO MAL DI PANCIA TRA I TANTI ASPIRANTI ALLA SUCCESSIONE - MA URBANETTO È ALLE PRESE CON UN’ALTRA BRUTTA ROGNA. MALGRADO LA POLITICA DEI “DUE FORNI” (SE IL ‘’CORRIERE’’ E' FILO-MELONIANO, LA7 E' SCHIERATISSIMA CONTRO), ARIANNA MELONI HA SPORTO UNA CAUSA CIVILE DIRETTA A LA7 CHIEDENDO UN RISARCIMENTO DANNI DI 100MILA EURO PERCHÉ ‘’PIAZZA PULITA’’ BY FORMIGLI AVREBBE ORCHESTRATO UNA CAMPAGNA DENIGRATORIA CONTRO LA MOGLIE SEPARATA DI LOLLOBRIGIDA…

matteo zuppi giuseppe conte

DAGOREPORT – IL CARDINALE ZUPPI SI ACCORGE SOLO ORA CHE LA CHIESA ITALIANA HA UN PROBLEMA CON L’8 PER MILLE E ACCUSA IL GOVERNO DI AVERE “MODIFICATO IN MODO UNILATERALE LE FINALITÀ DI ATTRIBUZIONE DEI FONDI” – IN REALTA’ I GUAI ECONOMICI PER LA MASTODONTICA STRUTTURA DELL’EPISCOPATO ITALIANO SONO NATI CON IL PRIMO GOVERNO CONTE, CHE HA MODIFICATO PER PRIMO IL MODELLO PER L’ASSEGNAZIONE DELL’8 PER MILLE – EPPURE, QUANDO PEPPINIELLO, PRESSOCHÉ SCONOSCIUTO, DIVENNE PREMIER, LA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIA ESULTÒ. NIPOTE DI UN FRATE CAPPUCCINO, DEVOTO DI PADRE PIO, SEMBRAVA QUASI UN DONO DELLA DIVINA PROVVIDENZA. INVECE CONTE E LE TRUPPE LAICISTE DEL’M5S HANNO PRODOTTO LE LEGGI PIÙ DANNOSE DEGLI ULTIMI 50 ANNI PER LE CONFESSIONI RELIGIOSE…

giorgia meloni matteo salvini elly schlein giuseppe conte bonelli fratoianni

DAGOREPORT - L’ESITO DEL REFERENDUM, LANCIATO DALLA SETE DI POTERE DI LANDINI IN CUI SONO CADUTI GLI INETTI SCHLEIN E CONTE, HA SPINTO UNA BEFFARDA MELONI A CANTARE VITTORIA DETTANDO AI SUOI GAZZETTIERI CHE IL RISULTATO “RISCHIA DI INCHIODARMI A PALAZZO CHIGI PER DIECI ANNI”. COME SE IL 70% CHE SE N'È FREGATO DI ANDARE A VOTARE, SIA TUTTO A FAVORE DELLA DESTRA. UNA FURBATA DA VENDITORE DI TAPPETI PERCHÉ IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI NON E' PER NIENTE DIPINTO DI ROSA. A PARTE LA DISCRIMINANTE GEOPOLITICA, CHE VEDE IL TURBO-SOVRANISMO ANTI-UE DI SALVINI COZZARE CON IL RIPOSIZIONAMENTO EURO-PPE DELLA CAMALEONTICA DUCETTA, IL PASSAGGIO PIÙ DIFFICILE ARRIVERÀ CON LE REGIONALI DEL PROSSIMO AUTUNNO, DOVE RISCHIA SERIAMENTE DI PERDERE LE MARCHE MENTRE IL VENETO È APPESO ALLE MOSSE DI ZAIA. I TIMORI DELLA MELONI SI SONO APPALESATI QUANDO È SBUCATO IL NASO AD APRISCATOLE DI DONZELLI ANNUNCIANDO UN’APERTURA SUL TERZO MANDATO CON LO SCOPO DI LANCIARE UN SALVAGENTE A SALVINI E NELLO STESSO TEMPO MANDARE ALL’ARIA IL CAMPOLARGO IN CAMPANIA - DALL'ESITO DELLE REGIONALI LA SGARBATA PREMIER DELLA GARBATELLA CAPIRA' SE HA I NUMERI PER ANDARE AL VOTO ANTICIPATO SENZA SALVINI TRA I PIEDI…