di maio fico di battista come tre scimmiette

I RE MOGI - DI MAIO CON FACCIA FUNEREA, FICO IN DIFFICOLTÀ, DI BATTISTA ECCITATO: IL VIDEO DEI GRILLINI SCATENA I COMMENTATORI - ZUCCONI: ''QUI, QUO E QUARTO'' - JACOBONI: ''SEMBRANO UN TRIUMVIRATO CONDANNATO NEI VECCHI PAESI DELL'EST, PALLIDI E GRIGI'' - CECCARELLI: ''VIDEO POVERO E CONTRADDITTORIO, ALTRO CHE 'UNA BELLA CONTROFFENSIVA'''

1.VIDEO - IL MESSAGGIO DI ROBERTO FICO, LUIGI DI MAIO, ALESSANDRO DI BATTISTA SUL CASO QUARTO

 

 

 

Vittorio Zucconi ‏@vittoriozucconi

Qui, Quo e Quarto.

 

Vittorio Zucconi ‏@vittoriozucconi 

Dunque per salvare se stessi i Tre Re Mogi del M5S buttano a mare una donna che fino a ieri era definita una vittima della Camorra.Bel colpo

 

 

2. IL TRIUMVIRATO IN VIDEO COME SULLE SPINE DI BATTISTA E DI MAIO L’OFFENSIVA FA AUTOGOL

Filippo Ceccarelli per “la Repubblica

 

luigi di maio alessandro di battista roberto ficoluigi di maio alessandro di battista roberto fico

A occhi bassi Di Maio; statico, pallido e provato Fico; inutilmente contento e garrulo tra i due Alessandro Di Battista: come se le sue parole, tante parole, troppe parole, alleviassero la comune passeggiatina sui carboni ardenti.

Quella che con inesorabile regolarità i politici di questo tempo designano «controffensiva » si è confermata ieri una visione un po’ patetica e non sai bene quanto efficace, forse pochissimo, o peggio.

 

luigi di maio alessandro di battista roberto fico  luigi di maio alessandro di battista roberto fico

Vero è che in genere, per questo genere di rituali «a discolpa», i potenti e i loro spin doctor affidano la pratica a qualche affidabile salotto televisivo. Quanti se ne sono visti, per dire, a Porta a porta! Così s’è venuto a formare una specie di protocollo: il presidente, il ministro o il leader sotto tiro vengono accolti con un applauso dal finto pubblico e una volta comodi sulle fatidiche poltroncine sono cortesemente «intervistati», o suppergiù, mentre sul fondale si erge di solito una enorme foto dell’imputato di turno e la scritta che perentoria annuncia: “Adesso parlo io”.

 

Ma i cinquestelle? Beh, il video fai-da-te pubblicato ieri su Facebook era davvero molto triste, nel senso di tecnicamente improvvisato, povero e anche piuttosto contraddittorio. Altro che “una bella controffensiva!”, come l’ha presentata al termine della sua concione l’onorevole Di Battista, che ieri sera si è poi trasferito nello studio di Lilli Gruber su La7.

 

Di Maio è andato a sedersi sulle spine di Ballarò. La giornata si era aperta di buon ora con altri interventi tele-grillini, Carlo Martelli a UnoMattina e Giovanni Endrizzi ad Agorà – ma anche questa improvvisa corsa al video, questa massiva occupazione della televisione, dopo averne detto a lungo peste e corna, può risultare smodata e sospetta, per non qualificare anch’essa nel novero degli errori cosiddetti mediatici.

 

luigi di maio alessandro di battista roberto fico   luigi di maio alessandro di battista roberto fico

E questo è davvero un insolito guaio per un movimento, l’M5S, da questo punto di vista assai evoluto: fondato da un uomo di palcoscenico, mosso sul piano della proiezione esterna da una figura di guru alla Casaleggio e governato – secondo alcuni fin troppo e comunque con mano poco leggera – dal professionalizzatissimo Staff della Comunicazione, completo di coach-trainer e specialisti di una disciplina che si chiama «Programmazione neuro linguistica».

 

Come non comprendere che lo schermo è piccolo e tre persone danno un effetto di gente pigiata in un autobus? Ecco, il video era troppo «neuro» e al tempo stesso lo era troppo poco. Nel senso che Di Battista non riusciva a trascinare gli altri due, offeso e distante Di Maio, abbattuto e con lo sguardo abbastanza perso Fico. L’uno e l’altro oltretutto presentati solennemente con le loro cariche istituzionali, come neanche ai tempi dei più maturi democristiani.

QUARTO CAPUOZZO ROSA DI MAIO FICO
QUARTO CAPUOZZO ROSA DI MAIO FICO

 

Ora, è antipatico e magari perfino vano disporsi come maestrini di estetica televisiva. Per cui tutto e il contrario di tutto si può pensare, notare e dire della controversa storia di Quarto, ma anche della performance: che i tre deglutivano, che si sono a tratti impappinati e a turno hanno fatto il gesto di mostrare ingenuamente i loro cellulari riguardo questo o quel frammento Whatsapp scambiato con questo o con quell’altro protagonista di una storia molto più complessa di quanto potessero seguirla i telespettatori.

 

Il livido Di Maio, in quest’occasione più primo della classe che candidato premier rassicurante, faceva sì-sì con la testa e minacciava querele, classico numero da talk; Di Battista diceva «in primis» e «ci può stare! », e quando intimava il Pd a «stare zitto» eccotelo lì con il dito sulla bocca, come in quinta elementare; Fico vabbè, dirlo abbacchiato dice tutto e pure di più.

DI MAIO FICO GRILLO 1DI MAIO FICO GRILLO 1

 

A voler essere (ancora) più maliziosi sembrava non solo che i tre patissero di dover dividere la scena, ma anche e soprattutto che dietro alla disarmonia di quei leader in erba ci fosse l’ira funesta e ingenerosa dei grandi vecchi, Grillo e Casaleggio: «Voi avete fatto questo impiccio e ora tocca a voi sbrogliarlo, e anche con una certa fretta».

Tutto questo è finito con le solite chiacchiere, che sono la dannazione della politica e ogni giorno ne abbattono la residua credibilità. Tra le prove cui i grillini sottopongono i candidati c’è un esame tv chiamato «la graticola ». Ma la graticola vera è molto peggio.

 

 

3.IL TRIUMVIRATO NEL VIDEO

Jacopo Iacoboni per “la Stampa

 

GRILLO DI MAIO FICOGRILLO DI MAIO FICO

Dalla scrivania di Berlusconi, libreria finta e calza sul viso, al triumvirato e inquadratura bulgara Di Maio-Fico-Di Battista: il video politico demarca le epoche. Nel '94 l' unto del Signore del «milione di posti di lavoro» si palesò con scrivania bianca e i finti libri dietro. Nel 2008 apparve con un quadro di Madonna con bambino, abat-jour soffusa, vaso Ming: voleva sembrare un tranquillo vecchietto, e vinse.

 

Oggi i tre del direttorio M5S paiono invece provati, come un triumviato condannato nei vecchi paesi dell' est, pallidi e grigi, Di Maio con una smorfia, Di Battista quasi chiamato a p renderli sotto l' ala. Su tutto un' idea, improvvisa, di vecchiaia .

 

 

4.GRILLO: PD HA RECORD DELL’IMMORALITA’

Da “la Stampa

 

rosa capuozzo roberto fico luigi di maiorosa capuozzo roberto fico luigi di maio

«Il Pd conta indagati, rinviati a giudizio e condannati a centinaia e senza contare gli uomini piazzati nelle partecipate e nelle aziende parastatali: numeri degni di un' organizzazione criminale. Un primato nazionale. Come il Pd nessuno mai». Così Grillo sul suo blog dove aggiunge: «Il Pd ha il monopolio immorale, il record degli indagati, ma i giornali ben ricompensati lo omettono. Quando indagano un sindaco non specificano mai di che partito è, perché nove volte su dieci è del Pd».

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....