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I RISULTATI DEFINITIVI DELLE REGIONALI IN LAZIO E LOMBARDIA: FRANCESCO ROCCA PRENDE IL 53,8% DEI VOTI, ATTILIO FONTANA IL 54,7. FRATELLI D’ITALIA È IL PRIMO PARTITO CON IL 25,2% IN LOMBARDIA E CON IL 33,6% NEL LAZIO, MA NON CANNIBALIZZA GLI ALLEATI: LA LEGA TIENE E FORZA ITALIA VA MENO PEGGIO DEL PREVISTO – I VERI SCONFITTI? GIUSEPPE CONTE, MATTEO RENZI E CARLO CALENDA: I GRILLINI NON SONO PERVENUTI, IL TERZO POLO È ININFLUENTE…

1. I RISULTATI DEFINITIVI DELLE ELEZIONI REGIONALI IN LOMBARDIA E LAZIO

Estratto dell’articolo di Paolo Foschi per www.corriere.it

 

FRANCESCO ROCCA DOPO LA VITTORIA

Giorgia Meloni supera il primo test alle urne da quando è a Palazzo Chigi. In una tornata segnata da un’affluenza ai minimi, il centrodestra ha dominato le elezioni in Lombardia e nel Lazio, strappando una Regione al centrosinistra. Attilio Fontana […] è stato rieletto con il 54,7% dei voti (con 9.227 sezioni scrutinate su 9.254); Francesco Rocca […] l’ex presidente della Croce Rossa caldeggiato da Fratelli d’Italia — si è imposto attestandosi al 53,8% (5.216 sezioni su 5.306), conquistando la poltrona della presidenza lasciata libera in anticipo da Nicola Zingaretti (Pd), che si era dimesso a novembre, dopo l’elezione alla Camera.

 

ATTILIO FONTANA DOPO LA VITTORIA

Fratelli d’Italia si è confermata la prima forza politica con il 25,2% in Lombardia (era al 3,6% nel 2018, al 27,6% alle politiche di settembre) e con il 33,6% nel Lazio (8,7% alle precedenti regionali, 31,4 nel 2022). Ha conquistato il primato senza cannibalizzare i voti degli alleati: la Lega tiene e si attesta al 16,5% in Lombardia e al 8,4% nel Lazio.

 

Per il partito di Matteo Salvini, nonostante il calo rispetto alle precedenti regionali (nel 2018 aveva ottenuto il 29,6% in Lombardia e il 9.98% nel Lazio), è comunque una risalita nel confronto con le Politiche: lo scorso settembre aveva ottenuto il 13,9% in Lombardia e il 6,1% nel Lazio. Forza Italia si è fermata al 7,2% al Pirellone (14,3% nel 2018) e all’8,4% alla Pisana (14,6% cinque anni fa). Quindi, rispetto alle Politiche di settembre, in termini percentuali arretra in Lombardia (era al 7,9) e avanza nel Lazio (6,9).

 

GIUSEPPE CONTE DONATELLA BIANCHI

Un risultato complessivo che per Giorgia Meloni comunque «rafforza il governo», mentre Matteo Salvini ha esultato per il «successo»: «Il gioco di squadra con i nostri alleati funziona». In serata Silvio Berlusconi ha chiamato i due alleati per complimentarsi del «grande successo della coalizione»: «I tre leader — ha spiegato FI in una nota — hanno convenuto che sarà da stimolo a proseguire l’ottimo lavoro fatto sinora dal governo, che ha come orizzonte l’intera legislatura». […]

 

2. LETTA: L’OPA CONTRO DI NOI È FALLITA MA BONACCINI E SCHLEIN INCALZANO

Estratto dell'articolo di M.T.M. per il “Corriere della Sera”

IL POST DI FRATELLI D ITALIA DOPO LA VITTORIA ALLE REGIONALI IN LAZIO E LOMBARDIA

 

Al Pd tirano un sospiro di sollievo. Tutto sommato, nonostante la sconfitta, che comunque è cocente, il partito regge botta e non si dissolve. In Lombardia guadagna circa due punti in percentuale rispetto alle politiche di settembre e nel Lazio si assesta attorno al 20 per cento. Spiega Enrico Letta: «In un quadro politico per noi particolarmente complicato e con il vento chiaramente contro, otteniamo un risultato più che significativo e respingiamo la sfida del M5S e del Terzo polo. Siamo il secondo partito italiano e il primo dell’opposizione».

 

Già, i dem si consolano con i cattivi risultati dei loro alleati a regioni alterne. Come si evince dalle affermazioni di Letta: «Il tentativo ripetuto di sostituirci come forza principale dell’opposizione non è riuscito. L’Opa contro il Pd ha fatto male a chi l’ha tentata. Ci auguriamo che questo dimostrifinalmente a M5S e Terzo polo che l’opposizione va fatta al governo e non al Pd».

 

[...]  Ma i dirigenti dem si interrogano anche su un altro aspetto: come influirà il risultato sull’esito delle primarie? Favorirà Bonaccini o Elly Schlein? Spingerà gli elettori che andranno ai gazebo a indicare un nome di «rottura» come quello della leader di Occupy Pd, o prevarrà invece una decisione di segno opposto, a favore del governatore dell’Emilia-Romagna, che ha anni di pratica come amministratore alle spalle? Finora i circoli hanno assegnato una vittoria netta a Bonaccini, che è al 54,35 per cento contro il 33,7 di Schlein.

CARLO CALENDA - LETIZIA MORATTI - MATTEO RENZI

 

E proprio perché in ballo, adesso, per il Pd ci sono le primarie, che i due candidati che si sfideranno alle primarie cercano di volgere a loro favore il risultato di ieri. Per Bonaccini è «la prosecuzione della sconfitta netta delle Politiche dello scorso anno»: «È inutile che ci giriamo intorno. Può consolare vedere il Pd prima forza del centrosinistra, ma proprio il Pd ha bisogno di cambiare, a partire dal gruppo dirigente».

 

E per il governatore dell’Emilia-Romagna, che rilancia a questo proposito la «vocazione maggioritaria» dei dem, l’obiettivo del Partito democratico a questo punto deve essere quello di non delegare a Conte e a Calenda la conquista dell’elettorato di sinistra o di quello moderato: «Voglio saper anche riconquistare i voti di gente che ha votato a destra ma che ideologicamente non è di destra». [...]

CARLO CALENDA - LETIZIA MORATTImeme sui candidati al congresso pd SPARTITI - IL TITOLO DEL MANIFESTO SUL PDfrancesco rocca giorgia meloni MAURIZIO LUPI SILVIO BERLUSCONI GIORGIA MELONI ATTILIO FONTANA MATTEO SALVINI ATTILIO FONTANA AL SEGGIO PER LE REGIONALI DELLA LOMBARDIA

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