olaf scholz boris pistorius

I TEDESCHI VOGLIONO CANCELLARE IL CANCELLIERE – IL GOVERNO DI OLAF SCHOLZ HA LE ORE CONTATE: ASSEDIATO DA SONDAGGI INFAUSTI (HA FATTO CROLLARE LA SPD AL 13%) E DALLE PROTESTE DEGLI AGRICOLTORI, IL SOCIALISTA CRUCCO POTREBBE ESSERE PRESTO COSTRETTO A FARE LE VALIGIE. IL PARTITO HA GIÀ PRONTO IL SOSTITUTO: IL MINISTRO DELLA DIFES,A BORIS PISTORIUS – E IL POPOLARE WEBER SOGNA E TRAMA IL RIBALTONE - LE REGIONALI DI SETTEMBRE DOVE SI PROSPETTA UN PLEBISCITO PER I NEO-NAZI DI AFD...

 

 

olaf scholz fa jogging

DAGONEWS – I SOGNI INFRANTI DI MANFRED WEBER: COME NEL 2019, DOVRÀ RINUNCIARE ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - IL PPE HA DECISO DI RICANDIDARE URSULA VON DER LEYEN – COME "PREMIO DI CONSOLAZIONE", L’AMBIZIOSO WEBER SOGNA DI DIVENTARE CANCELLIERE IN GERMANIA (SOGNA, RAGAZZO, SOGNA): UN PROGETTO PRATICAMENTE IRREALIZZABILE PERCHÉ PREVEDE IL PASSO INDIETRO DI SCHOLZ E UN CAMBIO DI MAGGIORANZA A BERLINO...

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagonews-ndash-sogni-infranti-manfred-weber-come-2019-381108.htm

 

 

olaf scholz boris pistorius

1. SCHOLZ, ORE CONTATE LA SPD VUOLE CAMBIARLO CON IL MINISTRO PISTORIUS

Estratto dell’articolo di Francesco De Felice per “il Giornale”

 

Una nuova Notte dei lunghi coltelli pare prepararsi in Germania: vittima designata, il cancelliere Olaf Scholz. Nel Partito socialdemocratico tedesco (Spd), di cui il capo del governo federale è esponente, montano infatti le voci di quanti chiedono la sua destituzione.

 

Va male per la Spd, molto male, e tanti deputati sono preoccupati di perdere la poltrona sia al Bundestag sia nei parlamenti dei Länder. In un recente sondaggio, la Spd è crollata al 13% che, oltre a rappresentare il minimo dall’aprile del 2021, segna un calo del 12,7% dal risultato con cui vinse le elezioni a settembre dello stesso anno.

 

afd 1

Da allora, la popolarità di Scholz è precipitata al 19%. Il cancelliere è il meno amato tra tutti i suoi predecessori. Per fare un confronto: all’opposizione, i popolari di Unione cristiano-democratica (Cdu) e Unione cristiano-sociale (Csu) raggiungono insieme il 31%, i nazionalconservatori di Alternativa per la Germania (Afd) sono al 22%.

 

In questa situazione, la Spd deve affrontare tre importanti appuntamenti elettorali. Il 9 giugno si voterà in Germania per le europee, a settembre verranno rieletti i parlamenti di Brandeburgo, Sassonia e Turingia, cuore nero del Paese dove Afd è prima al 33-36%. […] Nell’autunno 2025, i tedeschi torneranno alle urne per il rinnovo del Bundestag. In questa fredda aritmetica, vi è un divario bruciante più di tutti: quello tra il cancelliere e il ministro della Difesa Boris Pistorius, anch’egli socialdemocratico.

 

BORIS PISTORIUS CONSEGNA A OLEKSII REKNIKOV UN MODELLINO DI CARRO ARMATO LEOPARD

Colui che evidenzia come la Germania debba essere pronta per la guerra è il politico più amato, con un gradimento al 42%. Nelle intenzioni di tanti compagni di partito sarebbe Pistorius il «cancelliere in riserva» con cui sostituire Scholz per recuperare consensi.

 

Il capo del governo federale ha promesso di essere più combattivo ed empatico. Tuttavia, un deputato della Spd ha confidato al quotidiano «Süddeutsche Zeitung» che «non cambierà», mentre il partito è sul Titanic: «L’orchestra suona, l’iceberg è già in vista, ma nessuno fa niente». Si discute quindi su chi debba dire «Olaf, è finita» e proporre Pistorius come cancelliere.

 

FRIEDRICH MERZ HENDRIK WUEST

Questa via d’uscita […] ha l’approvazione del 64,3% dei tedeschi. Tra gli elettori della Spd, i favorevoli sono al 47,9% e i contrari al 47,1%. Se il futuro di Scholz pare nero, il presente non è più luminoso. Il presidente della Cdu, Friedrich Merz, ha sparato sull’esecutivo accusandolo di governare «contro il popolo», tra clientelismo e pretese moralistiche. In questo modo, secondo Merz, la coalizione formata da Spd, Verdi e Partito liberaldemocratico (Fdp) alimenta estrema destra e sinistra radicale, con il rischio di rendere parti della Germania «ingovernabili». Un assaggio si potrebbe avere già il 22 gennaio. Per quella data, contadini e allevatori hanno minacciato nuove proteste. […]

 

GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ

2. LE OMBRE SUL CANCELLIERE

Estratto dell’articolo di Michele Valensise per “la Repubblica”

 

La protesta degli agricoltori blocca le strade e paralizza la capitale, il vice cancelliere deve rinunciare a scendere da un traghetto a causa delle minacce di una folla di dimostranti inferociti sul molo, l’agitazione dei ferrovieri in sciopero provoca disagi e danni senza precedenti. C’è disorientamento tra la gente e nella politica, accade in Germania, oggi. I segni della stabilità e della fiducia, un tempo marchio della società tedesca, sono scomparsi. Cedono il posto a incertezze, insoddisfazioni e paure.

 

olaf scholz in un bar di piazza di pietra a roma 4

L’economia non aiuta più, gli indici negativi sono lì a dimostrarlo già da un po’. Ma è l’atmosfera generale a essere pesante ed è difficile consolarsi col vecchio adagio […] che vuole la situazione migliore dell’umore. Né si vede bene da dove potrebbe venire un colpo d’ala, per ridare vigore e speranza alla Germania.

 

Il governo di Berlino galleggia tra tensioni e strappi, assorbito da un’estenuante ricerca di sintesi in seno alla coalizione tripartita. È protetto dallo scudo della sfiducia costruttiva (art. 67 della Costituzione), usata con successo solo una volta nella storia della Bundesrepublik, nel 1982, quando Kohl spodestò Schmidt. I governi vivono fino alla loro scadenza naturale, ma sull’esecutivo di Olaf Scholz le ombre non sono poche.

afd

 

[…]  È sulle elezioni regionali di settembre in Brandeburgo, Sassonia e Turingia, che si concentra l’attenzione: in quei tre Länder orientali l’Afd è il primo partito, rispettivamente con il 32%, il 34% e il 36% delle intenzioni di voto, mentre a livello nazionale è il secondo partito, dietro la Cdu/Csu, con il 22% dei consensi. La tendenza è in crescita.

 

JENS STOLTENBERG BORIS PISTORIUS

Resta così in primo piano la capacità di attrazione dell’estrema destra, specie nelle regioni orientali, che si sentono ancora diverse e trascurate a oltre trenta anni dalla riunificazione. Allora, nella ex-Ddr cambiò tutto. All’Ovest cambiarono al massimo i codici postali, come qualcuno ammette oggi. È la storia di un trapianto complesso e dei rischi di rigetto. Se negli ultimi anni le sfide globali hanno imposto pesanti adattamenti (globalizzazione, migrazioni, clima, etc.), soprattutto la Germania ex-comunista rifiuta altri cambiamenti e insegue un’utopia fatta di finte protezioni.

 

Manfred Weber e Ursula von der leyen

L’Afd distribuisce ricette sbrigative, capaci di conquistare le piazze più provate; la sua opposizione è frontale, il linguaggio durissimo, anche ai limiti dell’eversione, frutto di una radicalizzazione negli anni. Si riaffaccia l’idea di mettere fuori legge il partito o qualche leader con propositi incendiari, ma ai tribunali si preferisce il confronto politico.

 

[…] Sul piano federale, il cordone sanitario per isolare il virus dell’estrema destra regge. Nei Länder orientali le cose potrebbero essere più fluide. Ha colpito, da ultimo, la rivelazione del piano elaborato in segreto da AfD e altri per la “remigrazione” forzata di stranieri residenti in Germania, più che discutibile sotto il profilo giuridico.

 

olaf scholz in un bar di piazza di pietra a roma 6

La verità è che la guerra alle porte e la stretta finanziaria hanno compresso i margini di investimento, incrinando lo stesso modello tedesco, generoso dispensatore di servizi. La dimensione locale non spiega tutto, l’anti-europeismo radicale dell’AfD non viene solo dall’avversione di chi all’Est avendo conquistato da poco la sovranità detesta quanti vorrebbero condividerla con l’Europa.

 

C’è di più, se fasce consistenti di popolazione voltano le spalle al sistema su cui la Germania ha prosperato per decenni. Ci sono ansie da riconoscere, assicurazioni da fornire, nuovi programmi da disegnare. L’offerta politica va aggiornata con coraggio e comunicata meglio che con le mezze frasi di un Cancelliere debole. Non sarà l’epilogo della democrazia tedesca, ma nei prossimi mesi l’allarme potrebbe risuonare più in profondità, non solo in Germania.

volodymyr zelensky con olaf scholz a berlino ursula von der leyen olaf scholz volodymyr zelensky olaf scholz 1

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