1. I VIDEO! I VIDEO! PER L’OLGETTINA ALESSANDRA SORCINELLI, “GIRA VOCE” CHE ESISTONO LE RIPRESE DEI FESTINI BUNGA-BUNGA, MA AI PM NON HA SPECIFICATO CHI GLIEL’HA DETTO 2. “SPINELLI NON È IL MIO RIFERIMENTO ECONOMICO, È UN DIPENDENTE DI BERLUSCONI”, CHE ALLA METEORINA DEL TG4 ANCORA LE SGANCIA 2,500 € AL MESE (115MILA SOLO NEL 2010) 3. IMMA DE VIVO (“2.500 AL MESE”): “FACEVAMO IL TRENINO CANTANDO ‘PEPÉ PEPPEPPEPÉ’” 4. SANTADECHÉ: “BRIATORE DICEVA CHE TUTTO CONTINUAVA COME PRIMA? SOLO UNO SFOGO” 5. E SPUNTA UNA NUOVA VERSIONE: “I RAPITORI VOLEVANO PORTARE SPINELLI IN BANCA”. IL “GUASTATO” PENSAVA CHE IL RAGIONIERE AVESSE ACCESSO AI CONTI DI BERLUSCONI 6. UNA SETTIMANA PER ANALIZZARE I FILE NELLA CHIAVETTA USB (MA NON ERA VUOTA?)

1. I VIDEO! I VIDEO!
Dal "Corriere.it"

Alessandra Sorcinelli, una delle ragazze presenti alle serate ad Arcore, ha raccontato, testimoniando al processo «Ruby bis» a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, di aver sentito «voci di video e di foto che giravano» realizzati all'interno della residenza dell'ex premier Silvio Berlusconi. L'ex meteorina del Tg4 di Fede (che stando all'inchiesta sul caso Ruby, ha ricevuto i soldi dall'ex premier: 115 mila euro di bonifici nel 2010), però, rispondendo alle domande del pm Antonio Sangermano, non ha indicato chi l'avesse messa al corrente di queste «voci».

Ha spiegato però di aver informato l'ex presidente del Consiglio che giravano queste indiscrezioni su video e foto. La showgirl ha raccontato anche di ricevere attualmente «2.500 euro al mese» da Berlusconi, così come le altre ragazze che hanno preso parte alle serate ad Arcore

SUL SEQUESTRO SPINELLI - «Ho detto alla sua segretaria che per qualsiasi cosa di cui avesse bisogno io ci sono». Con queste parole Barbara Faggioli, in tribunale ha commentato coi cronisti il sequestro del ragioniere Giuseppe Spinelli, tesoriere di Silvio Berlusconi. «Sono molto dispiaciuta perché Spinelli è una persona a modo e gentile», ha aggiunto la ragazza.

E ai cronisti che le facevano notare che Spinelli è anche il punto di riferimento economico per lei e per le altre ospiti delle serate ad Arcore, la ragazza ha risposto che «è Berlusconi il punto di riferimento, Spinelli è un suo dipendente». Faggioli, inoltre, sempre rispondendo alle domande dei cronisti, ha spiegato che «non c'è alcun video sulle feste di Arcore e chi vuole pensare il contrario, anche in riferimento al sequestro, sbaglia». Anche Alessandra Sorcinelli ha detto che si può «solo parlare bene di Silvio e di Spinelli».

SU LELE MORA - Lele Mora continua a fare ancora «qualcosina» come agente dei vip. Lo ha rivelato l'ex «pupa» Francesca Cipriani, la quale ha spiegato che l'ex talent scout recentemente si è «arrabbiato» perché lei ha rifiutato di fare una copertina e un'ospitata in tv. Lele Mora, dopo essere uscito dal carcere e dopo la condanna per bancarotta, ha sempre spiegato di aver cambiato vita e di non voler più frequentare il mondo della tv.

Francesca Cipriani, invece, rispondendo alle domande del pm Antonio Sangermano, il quale le ha chiesto della lite avvenuta nei giorni scorsi tra lei e Mora in un ristorante milanese, ha detto che «qualcosina, Mora, continua a seguirlo comunque» nel mondo dello spettacolo.

La ragazza in particolare ha chiarito che il motivo della lite (ha denunciato di essere stata aggredita e presa a schiaffi) era dovuta al fatto che lei sarebbe dovuta andare col suo ragazzo a una trasmissione di Barbara D'Urso e fare una copertina per un settimanale, ma aveva rifiutato. «Lui si è arrabbiato - ha spiegato - e un pomeriggio mi ha chiamato inveendo contro di me e dicendo parolacce».

IL «TRENINO» - Ad Arcore durante le serate «facevamo anche un "trenino" cantando «pepé pereppeppé». Lo ha raccontato Imma De Vivo, una delle due gemelle che era presente agli eventi nella villa dell'ex premier Silvio Berlusconi. «Comunque - ha aggiunto - nessuna scena a sfondo sessuale, era solo un "trenino" allegro». La showgirl napoletana ha spiegato anche che quando in alcune intercettazioni le ragazze parlavano di «benzina» si riferivano agli aiuti economici che volevano da Berlusconi.

E a volte, sempre stando alle testimonianza, l'ex premier spiegava loro che non poteva aiutarle, «non c'era benzina», insomma. Anche Imma De Vivo ha detto che percepisce «2.500 euro al mese» da Berlusconi dall'anno scorso e «l'affitto dell'appartamento in via Olgettina me lo paga il Presidente, attraverso Spinelli».

SANTANCHE' - Anche Daniela Santanchè era in aula come testimone. Il pm Antonio Sangermano ha letto in aula le conversazioni intercettate il 3 e 7 aprile 2011, nelle quali Briatore parlando con la Santanchè fa riferimento a un incontro avuto con Mora a Montecarlo, durante il quale l'agente dei vip gli aveva confidato che «tutto continua come se nulla fosse, ma nell'altra villa», «tutto come prima», e poi ancora «stessi attori, stesso film», «il Presidente continua a fare quello che fa» e «questo qui è malato». «Stavo raccogliendo soltanto lo sfogo di un amico, io non sono molto interessata a questo tipo di questioni di gossip», si è schermita la Santanchè.

2- LA VERSIONE DI GHEDINI: QUANDO MI HA CHIAMATO, MI SONO ACCORTO CHE SPINELLI ERA IN PERICOLO, E LA STORIA ERA INVEROSIMILE
Intervista di Sandro Ruotolo a "Servizio Pubblico" -
http://bit.ly/Wn22Wa

3- GHEDINI: I BANDITI VOLEVANO PORTARE SPINELLI IN BANCA
Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"

Prendere il contabile di Berlusconi e portarlo direttamente in banca a prelevare i soldi del premier: proprio come nel modus-operandi del capobanda barese Francesco Leone in tanti altri sequestri-lampo di direttori di filiali bancarie, era questa l'intenzione dei banditi nella notte tra il 15 e 16 ottobre, secondo quanto l'avvocato sia di Berlusconi sia di Spinelli, Niccolò Ghedini, dichiara di aver saputo dalla vittima.

In un'intervista a Servizio Pubblico su La7 spunta così ora questa ricostruzione di cui allo stato non c'era traccia negli interrogatori resi ai pm il 18 ottobre da Spinelli e da sua moglie, e riportati nell'ordinanza e nella richiesta di misura cautelare.

L'iniziale progetto dei banditi, riferisce Ghedini di quanto dettogli da Spinelli, si scontrò però con il fatto che l'operazione immaginata non fosse tecnicamente possibile: i sequestratori «erano convinti che Spinelli avesse un accesso diretto ai conti correnti di Berlusconi, solo nella notte hanno scoperto che i prelievi avvenivano a doppia firma con un altro contabile e con l'autorizzazione di Berlusconi».

A questo punto il film della nottata sarebbe ripreso con la trama sinora accreditata dai racconti, e cioè con i rapitori che mandano la coppia di ostaggi a dormire rimboccando loro le coperte, e che fanno balenare a Spinelli una chiavetta informatica con materiale sul lodo Mondadori destinato a «servire a livello mondiale al presidente Berlusconi», e cioè un lungo audio di De Benedetti e un video di Fini a cena complottarda coi magistrati del lodo Mondadori.

Ai pm Spinelli dice che i rapitori non riuscirono a fargliela vedere per un problema tecnico. Negli interrogatori degli arrestati mercoledì è invece emerso che la chiavetta era proprio vuota. E tuttavia in tv Ghedini afferma che Spinelli gli aveva detto di averlo visto e aveva insistito perché Berlusconi pagasse almeno 5 milioni. La mattina, infine, i banditi se ne vanno da casa come niente fosse, lasciando liberi gli ostaggi e accontentandosi dell'impegno di Spinelli di riparlare con Berlusconi della loro offerta.

Qui si inserisce la reazione psicologica del contabile che, a detta di Ghedini, per tutta la giornata del 16 ottobre non avrebbe fatto alcun cenno al sequestro di persona subìto, rivelandolo soltanto il successivo 17 ottobre, dopo aver ricevuto a casa alle 14.51 la telefonata di un rapitore che reagì bruscamente, abbassando la cornetta, alla ancora interlocutoria risposta di Spinelli.

Il quale, avendo paura di restare a casa e dopo aver parlato con la moglie, solo in quel momento sarebbe stato portato via dalla scorta privata di Berlusconi, «in accordo con la Procura», dichiara Ghedini, e «con formale impegno scritto», nel fax della denuncia, a «dargli protezione». Spinelli «non ha avuto il coraggio di narrare quello che era effettivamente accaduto - ripete Ghedini -: lo fa solo il giorno successivo, il 17, dopo averne parlato con moglie e figlia. Preferiva non denunciare perché temeva ritorsioni».

4. SEQUESTRO SPINELLI, CHIAVETTE AL SETACCIO "IN QUEI FILE LA SOLUZIONE DEL GIALLO" - E DALLE CARTE DEI MAGISTRATI SPUNTA UN "SUGGERITORE"
Piero Colaprico per "la Repubblica"

Passano i giorni e il giallo del ragionier Giuseppe Spinelli, del sequestro-lampo subito da lui e dalla moglie Anna, non si esaurisce. Uno degli investigatori fa una sintesi folgorante: «Tutti vogliono capire se Spinelli sia stato "briffato", ma per noi, a tutt'oggi, nessun riscatto risulta pagato. E poi ci vorrà un'altra settimana per aprire tutti i pc, i dischetti e le pen drive sequestrati. Al momento non abbiamo trovato, come diceva Spinelli, "un documento che serviva a Berlusconi a livello mondiale" ».

Quello che però gli inquirenti avrebbero trovato è il mandante: «Anche un altro personaggio risulta coinvolto nel sequestro, anche se allo stato non è chiaro il ruolo da lui svolto, verosimilmente ha suggerito l'obiettivo da aggredire », scrivono i pm nella richiesta di custodia cautelare. Nel documento appare anche una donna albanese, Rodica Mariana Lobonti, che potrebbe essere stata presente, con un ruolo marginale, la sera dell'incursione.

L'avvocato Niccolò Ghedini, dal canto suo, aggiunge un ulteriore tassello, che nei verbali rilasciati dai coniugi Spinelli alla magistratura non c'è: i banditi «erano
convinti - dice il legale di Berlusconi - che Spinelli avesse un accesso diretto ai conti correnti di Berlusconi. Solo nella notte hanno scoperto che i prelievi avvenivano a doppia firma con un altro contabile ». Quando e come, non si sa. Sarebbero dettagli non da poco, per comprendere che cosa i banditi avevano in mente: forse di andare negli uffici di Segrate con Spinelli? È per questa ragione che uno dei rapitori, Alessio Maier, tra le 22.10 e le 23.12 della notte del sequestro si trova - ed è davvero sorprendente - a Segrate?

GLI INTERROGATORI
Oggi è proprio Maier a incontrare i pubblici ministeri. Il capo della banda, Francesco Leone, li ha già incontrati l'altro ieri, ma sempre oggi tocca ad altri. Sicuramente a Marjus Anuta. È un ventottenne che all'agitazione della signora Spinelli, appena sequestrata, reagisce con un «Stia tranquilla signora, anch'io ho una mamma». Ha già cominciato a «cantare» davanti al giudice Paola De Lorenzo: «Mi avevano promesso dei soldi, ma alla fine io non ho visto neanche un euro. Non sapevo niente di documenti scottanti e chiavette usb. E, come me, nessuno degli altri albanesi. Siamo andati con pistole giocattolo».

Era per lui un "colpo" come un altro, e infatti sia Marjus, sia uno dei fratelli Tanko, Laurenc, vengono beccati dai carabinieri qualche giorno dopo, durante un controllo casuale. Sulla loro vistosa Alfa 166 hanno passamontagna e arnesi da scasso, gli attrezzi del mestiere.

LA BONIFICA DELL'AUTO.
Francesco Leone, u ‘uastat, il guastato, ignora che le investigazioni abbiano fatto passi da gigante grazie alle tecnologie. Sei giorni prima di essere arrestato, prova a far bonificare l'auto, teme che ci siano microspie. Ha perfettamente ragione, ci sono. È anche grazie a questi piccoli congegni che la polizia giudiziaria e la squadra mobile seguono e ascoltano «la storia». E qualche volta gli agenti non passano inosservati, tanto che Leone manda una serie di sgrammaticati sms: «Ce qualcuno dei tui in giro? Non mi piaciano questi che si girano. Mi sembra sbirri».

LA TRATTATIVA
C'è infine un dato tecnico molto importante nella scansione degli avvenimenti di questa intricata vicenda. Sul numero di casa di Spinelli arriva un'altra telefonata: «Giuseppe che cosa hai deciso di fare?», domandano i banditi. È il 17 ottobre alle 14.51, il mercoledì. Vale a dire che Spinelli, sequestrato tra lunedì e martedì, per tutto il martedì, stando ai tabulati telefonici non ha avuto contatti con i banditi. Che cosa ha detto a Berlusconi e Ghedini? Quanto ha taciuto, quanto ha raccontato? Non sappiamo ancora, ma è certamente mercoledì che Berlusconi gli manda la scorta e il ragioniere viene trasferito in località protetta (dalle guardie di Arcore).

 

 

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