putin biden xi jinping

“CON PUTIN BISOGNA NEGOZIARE, L’UCRAINA NON SARA’ IN GRADO DI IMPORRE LA SUA VOLONTÀ” – L’ESPERTO DI RELAZIONI INTERNAZIONALI, IAN BURUMA: “L'EUROPA RITIENE CHE FARE AFFARI E STRINGERE RELAZIONI COMMERCIALI RENDERÀ I DITTATORI MENO DITTATORI. È UN ERRORE, COSÌ COME È PERICOLOSO DIVIDERE IL MONDO IN MODO NETTO COME FANNO GLI STATUNITENSI. NON CREDO CHE ESCLUDERE LA CINA DAL GRANDE GIOCO DEL BUSINESS GLOBALE, RIDUCENDONE L'IMPATTO, SIA UN'OPZIONE DA RICERCARE - STA AUMENTANDO LA FETTA DI PERSONE ARRABBIATE E IMPOVERITE E CHE SI ESPRIMONO CONTRO LE ÉLITE SCEGLIENDO PARTITI POPULISTI DI ESTREMA SINISTRA…”

Ian Buruma

Alberto Simoni  per “la Stampa”

 

La pretesa americana e dell'Amministrazione Biden di dividere il mondo in buoni e cattivi in una tensione fra democrazie e sistemi autocratici, è pericolosa e controproducente. Ma la visione degli europei di poter ottenere stabilità e pace attraverso la diplomazia e il business con chiunque è ingenua. A sostenerlo è Ian Buruma, saggista, esperto di relazioni internazionali e già direttore della New York Reviews of Book, che sceglie uno sguardo molto concreto nell'osservare le dinamiche di un mondo sconquassato dall'invasione russa in Ucraina e alle prese con le sue conseguenze.

 

Il messaggio che anima il G7 sembra molto chiaro: la riscossa delle democrazie contro l'insinuarsi dei regimi. È una divisione che realmente rispecchia le dinamiche globali?

VLADIMIR PUTIN JOE BIDEN - ILLUSTRAZIONE TPI

«Quando Biden ricorre a questo tipo di retorica, il mondo libero contro quello autoritario, ha chiaramente in mente la Russia e la sua azione in Ucraina. Ma la sua posizione in realtà ha origine con l'approccio verso la Cina che è percepita dagli Usa come la minaccia principale. Da lì vengono i rischi per il mondo libero perché le ambizioni di Pechino sono da super potenza, quindi tentacolari ed espansive. Ma una divisione netta è difficile. I Paesi democratici - tutti - avranno sempre legami e relazioni con quelli con standard più discutibili. Basta guardarsi attorno».

 

PUTIN BIDEN

Biden però spinge per una linea dura e condivisa in ambito G7 sulla Cina, gli europei sono più cauti. Perché?

«L'Europa ritiene che fare affari e stringere relazioni commerciali renderà i dittatori diciamo così, meno dittatori. È un errore, un'ingenuità. Lo dimostra il caso Putin. Così come è pericoloso dividere il mondo in modo netto come fanno gli statunitensi. Non credo che escludere la Cina dal grande gioco del business globale, riducendone l'impatto, sia un'opzione non solo percorribile ma persino da ricercare».

 

Con Putin bisogna negoziare o no?

«Assolutamente sì. Nessuna delle parti è in una posizione per poter ambire a una vittoria totale a meno che le cose non cambino drasticamente nei prossimi mesi. Malgrado la difesa coraggiosa e le armi occidentali, Kiev non sarà mai in grado di imporre la sua volontà; la Russia è forte, ma non così tanto da dettare condizioni. A un certo punto qualche negoziato dovrà iniziare. Il terreno dirà su quali basi».

putin zelensky biden

 

Non crede che le sanzioni che saranno rafforzate con il bando all'import dell'oro russo daranno qualche vantaggio agli occidentali?

«Le sanzioni stanno avendo anche un impatto importante sugli europei, i segnali negativi - inflazione alle stelle, i prezzi dell'energia - sono ormai conclamati. La Russia invece continua a vendere il suo petrolio su altri mercati, magari non così importanti come l'Europa, ma che gli garantiscono una certa solidità. Il fatto è che l'Occidente ha scelto le sanzioni perché non vuole usare la forza militare. Una scelta saggia proprio perché l'Europa non può reggere un confronto militare. D'altronde in tutti questi decenni, senza Usa e in parte Regno Unito, la Nato cosa sarebbe stata? La crisi in Ucraina rappresenterà una sveglia».

xi jinping joe biden

 

Quale?

«Per rafforzare la propria sicurezza, il Vecchio Continente deve essere meno dipendente dagli Stati Uniti. Solo così quando un'altra crisi dovesse emergere sarà pronta».

 

Diversi movimenti nazionalisti e populisti in Europa sono stati morbidi, teneri, sin schierati su posizioni filorusse. Avranno consensi fra gli elettori?

«L'opinione pubblica è decisamente contro l'invasione russa. Non sono convinto che ci sarà una crescita del populismo, ma attenzione, qualcosa si è già mosso. E non nel campo dell'estrema destra. È il populismo di sinistra che finora ha incassato i dividendi della crisi in cui il mondo si trova.

putin biden

 

E non mi riferisco solo alla guerra, quanto alle sue conseguenze sull'economia, l'aumento delle diseguaglianze. In Colombia le elezioni le ha vinto un ex guerrigliero di sinistra, Gustavo Petro; in Francia c'è stato il boom della sinistra di Mélenchon. Sta aumentando la fetta di persone arrabbiate e impoverite e che si esprimono contro le élite scegliendo partiti populisti. Ma di estrema sinistra».

BIDEN XI JINPING

 

Dal mondo interconnesso e multilaterale a uno diviso in sfere di influenze. Sembra questa una delle eredità che ci lascerà la guerra ucraina. È finita l'epoca d'oro della globalizzazione?

«Se si considera la globalizzazione un'ideologia sì. Ma anche il liberismo e il comunismo dei tempi della Guerra fredda, intese come ideologie, sono evaporati. Ci si è accorti che il libero mercato non risolve tutti i problemi. Come non li risolve la globalizzazione: pensiamo alla working class esclusa dai benefici e alle diseguaglianze che il credo globalista ha generato anche nei Paesi ricchi con le delocalizzazioni estreme».

JOE BIDEN XI JINPING

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…