mario draghi roberto speranza

"IL MESSAGGERO" LA SPARA: DRAGHI VUOLE SILURARE ROBERTO SPERANZA! - SUPERMARIO STA TENTANDO DI CONVINCERE IL MINISTRO DELLA SANITA' AD ACCETTARE UN NUOVO INCARICO PRIMA CHE LA SUA PRESENZA NEL GOVERNO DIVENTI UN PROBLEMA PER LA STESSA TENUTA DELLA MAGGIORANZA - L'INSOFFERENZA DI LEGA E FORZA ITALIA, LA LENTEZZA NELLE DECISIONI, GLI ERRORI NELLA CAMPAGNA VACCINALE, IL CASO RANIERI GUERRA…

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

Marco Conti per "il Messaggero"

 

Il tentativo è in atto e, malgrado il diretto interessato abbia raddoppiato l' esposizione mediatica, il suo destino pare segnato. Il presidente del Consiglio - non potendo dimissionare ministri - sta infatti cercando il modo per convincere il titolare della Salute Roberto Speranza ad accettare un nuovo incarico prima di tramutarsi in un problema per la stessa tenuta della maggioranza.

 

L'insofferenza della Lega e di FI nei confronti dell'unico esponente che ha gestito la pandemia con il governo Conte ed è rimasto al suo posto, Draghi pensava di poterla contenere spingendo al massimo la campagna vaccinale. Ma ora che i vaccini scarseggiano emergono ancor più alcune scelte sbagliate e per Draghi è venuto il momento che Speranza si faccia da parte anche se l'esponente di Leu resiste.

ROBERTO SPERANZA E MARIO DRAGHI

Il «mese di ritardo», come lo definisce l' infettivologo Matteo Bassetti, con il quale il ministero della Salute ha deciso solo ora di allungare i tempi della seconda dose, l' eccessiva prudenza del ministro, del Cts e di tutta la cabina di regia nel mettere nero su bianco i protocolli necessari per le riaperture.

 

Ciò che è avvenuto all' inizio della diffusione della pandemia e che è oggetto di un' inchiesta a Bergamo. O la sottovalutazione estiva sulla ripresa della pandemia certificata dal libro, ritirato, Perché guariremo. Come la confusione sulle priorità vaccinali e la difficoltà che ha il ministero della Salute ad interloquire con i presidenti di regione nel frattempo divenuti quasi tutti di centrodestra.

DRAGHI ARCURI SPERANZA

 

Tutti motivi che in poche settimane l' inquilino di Palazzo Chigi ha messo insieme e ai quali si aggiunge che il ministro anche ieri pomeriggio - insieme al premier - è stato sulla bocca, non benevola, dei manifestanti che hanno invaso il centro della Capitale.

Le proteste di ristoratori e barman si infittiscono e l' assedio ai palazzi della politica - anche ieri Montecitorio e Palazzo Chigi sono stati accerchiati - rimbalzano sui media internazionali irritando vieppiù Draghi.

non e' l'arena le chat tra ranieri guerra e brusaferro

 

Un dettaglio, forse, rispetto ad alcuni passaggi della gestione della pandemia dove il dicastero di Speranza non ha brillato e che sono oggetto di inchieste giudiziarie. Si va dal mancato aggiornamento del piano pandemico con l' indagine in corso su Ranieri Guerra, alle inchieste sulle mascherine e sui ventilatori polmonari che hanno tirato in ballo anche autorevoli esponenti della sinistra. Un insieme di complicati nodi che solo una prorompente campagna vaccinale o un coraggioso e ponderato piano di riaperture avrebbe potuto, forse, mettere in secondo piano.

RANIERI GUERRA

 

Resta il fatto che il requisito della continuità, motivo della conferma di Speranza al ministero della Salute anche con il governo-Draghi, è rapidamente venuto meno. Nel giro di poche settimane dall' insediamento del governo è avvenuta la rimozione di tutta la squadra che nel precedente esecutivo aveva gestito aperture-chiusure, distribuito incarichi e commesse miliardarie.

 

Con estrema rapidità Draghi ha allontanato Domenico Arcuri, cambiato il capo della Protezione Civile e ridotto il Comitato tecnico scientifico nella composizione e nel potere mediatico. L' unico rimasto al suo posto è il sottosegretario Sileri ed ora potrebbe toccare a Speranza per il quale è partita la caccia ad un ruolo, in Europa o nell' Organizzazione mondiale della Sanità, in modo da rendere più facile il cambio di passo.

 

roberto speranza massimo garavaglia

Per ora non si hanno certezze sulle volontà del ministro tanto meno sul possibile successore al quale spetterà non solo gestire la fase finale delle vaccinazioni-2021, ma preparare il sistema sanitario alle pandemie future per affrontare le quali non sarà possibile spendere la marea di miliardi impiegati sinora, ma occorrerà riformare la sanità italiana anche in discontinuità con ciò che si difende al ministero.

 

«A Salvini ho detto che l' ho voluto nel mio governo e che lo stimo molto», ha raccontato qualche giorno fa il presidente del Consiglio dopo aver incontrato il leader della Lega e dopo la prima manifestazione dei ristoratori davanti Palazzo Chigi. Una «stima» che motiva la ricerca di un incarico diverso che permetta al ministro un' uscita onorevole e permetta al governo di non subire scossoni.

FABIO FAZIO E ROBERTO SPERANZA

 

Il piano vaccinale di Speranza e Conte, raddrizzato da Draghi e dal generale Figliuolo, non prevedeva come unica priorità la vaccinazione agli ottantenni così come sollecitato dalla Commissione Ue a gennaio, ma ha dato priorità a insegnanti, operatori sanitari e forze dell' ordine permettendo poi ad una cospicua serie di furbetti (circa 2 milioni) di infilarsi. Il numero dei decessi e la scarsissima utilità riscontrata nel contenere il virus complicano ora l' obiettivo del governo sulle riaperture e i ristoratori promettono di tornare in piazza.

Davanti Montecitorio e Palazzo Chigi, ovviamente.

ROBERTO SPERANZA - ZONE ROSSE - MEME BY SARX88

Ultimi Dagoreport

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…