matteo salvini silvio berlusconi

“IL PARTITO UNICO DEL CENTRODESTRA NON INTERESSA A NESSUNO” - DOPO IL CONTRATTACCO DI BERLUSCONI, SALVINI FRENA SULLA FUSIONE FORZA ITALIA-LEGA. TE CREDO: DEPUTATI E SENATORI DEL CARROCCIO SONO IN SUBBUGLIO, PERCHÉ CON IL TAGLIO DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI E IL CALO DEI CONSENSI IN MOLTI RISCHIANO DI PERDERE IL SEGGIO - E LA MELONI GODE...

silvio berlusconi con matteo salvini

1 - PARTITO UNICO DI CENTRODESTRA, BERLUSCONI ACCELERA. MA SALVINI LO GELA: “NON INTERESSA A NESSUNO”

Da www.lastampa.it

 

«Partito del centrodestra italiano». Così nella riunione del gruppo di Forza Italia a Strasburgo è stato chiamato il progetto  che ha in mente Silvio Berlusconi. Il modello – spiegano fonti – è quello dei Repubblicani statunitensi, dei Tories britannici o dei Repubblicani francesi.

berlusconi salvini

 

Si tratta di un vecchio sogno del Cavaliere, come ricordato dallo stesso Antonio Tajani nei giorni scorsi. Berlusconi ne ha parlato durante la riunione con gli eurodeputati azzurri, andando quindi anche oltre il progetto di federazione del centrodestra che, lanciato da Matteo Salvini nelle scorse settimane, aveva sollevato forti critiche nell'ala più moderata di FI, rappresentata dall'asse tra le ministre Mariastella Gelmini e Mara Carfagna.

antonio tajani

 

Nel pomeriggio, i dirigenti dei tutti i partiti del centrodestra si incontreranno per definire le candidature alle amministrative d'autunno nei piccoli e medi Comuni. Mentre domani, anche se non è ancora arrivata la convocazione ufficiale, dovrebbe tenersi il vertice dei leader cui è affidata l'ultima parola sui candidati a Milano, Napoli e Bologna.

 

MARA CARFAGNA 3

Dopodiché, secondo quanto si apprende, dovrebbe tenersi una riunione tra i vertici della Lega e quelli di FI in cui definire le «regole di funzionamento» della futura federazione, che è quindi data per scontata dai vertici dei due partiti.

 

Probabilmente si inizierà in maniera soft con una semplice collaborazione a livello parlamentare e con uno speaker unico. Sicuramente, lo sprint di Fratelli d'Italia nei sondaggi ha accelerato il processo, con Salvini che vuole evitare a tutti i costi il sorpasso di FdI sulla sua Lega.

brugnaro toti

 

Allo stato, il progetto è quello di una federazione dei partiti di centrodestra che sostengono il governo. Ma al momento solo Udc e NcI hanno detto di essere a favore, FI e' divisa, Cambiamo-Coraggio Italia di Giovanni Toti e Luigi Brugnaro non è interessata. Progressivamente, l'idea è quella di arrivare a un partito unico, allargato anche a FdI, in vista delle Politiche del 2023.

 

Perché sia il Cavaliere che Salvini hanno chiarito, anche oggi, che la loro prospettiva è di arrivare a fine legislatura e non alle elezioni politiche anticipate nel 2022 dopo l'elezione del prossimo presidente della Repubblica. Ieri Giorgia Meloni si è mostrata molto scettica sul progetto, «non una priorità», a suo avviso.

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA

In serata il leader della Lega gela il Cavaliere: «Nessuno sta parlando di partiti unici. Un conto è collaborare, federare, un conto è mischiare i partiti dalla sera alla mattina. Gli italiani dopo un anno di sofferenza non ci chiedono giochini politici ma fatti: salute, lavoro, riaperture – ha detto il leader della Lega intervistato a Stasera Italia su Rete 4 –,. Presentare pdl, emendamenti, iniziative pubbliche insieme  è un conto. Fondare nuovi partiti non credo che serva e interessi nessuno».

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

 

 

2 - I LEGHISTI TEMONO PER LE LISTE «COSÌ AVREMO MENO POSTI» MOSSE AL CENTRO PER SGANCIARSI

Mario Ajello per "il Messaggero"

 

I colonnelli di Giorgia gongolano: «Noi con Meloni e loro tutti insieme appassionatamente. Basta una donna forte per superare tanti maschi in difficoltà».

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI SELFIE IN PIAZZA

Ovvero, il primo punto dopo la nuova spinta da predellino di Silvio è questo: la Meloni continuerà a non voler aderire al partito unitario, nonostante Berlusconi glielo abbia chiesto un' altra volta, perché «la solitudine fa la forza». Proprio quello che non vuole sentirsi dire Salvini, insofferente al massimo grado e ogni giorno di più alla corsa solitaria di Giorgia irrefrenabile nei sondaggi. Ma è in Forza Italia che la bomba del Cavaliere sta deflagrando.

 

Nel corpaccione dei parlamentari c' è chi prova a minimizzare: «Berlusconi dice partito unico ma con Giorgia ben sapendo che Giorgia non ci sarà. Quindi le sue parole vanno interpretate al contrario: niente partito unico». Ma i minimizzatori non hanno ragione.

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

La natura di Berlusconi è quella del «federatore sono io» e adesso pur di non dare l' impressione che il predellino del partito unico sia quello di Salvini e non il suo cerca di prendersi la bandiera e il merito dell' iniziativa. Andando più in là del capo leghista che sembra per ora accontentarsi del coordinamento dei gruppi parlamentari.

 

NICCOLO GHEDINI LICIA RONZULLI MATTEO SALVINI

«Dobbiamo avviare un processo che cambi la politica profondamente», è quello che ha confidato nei collegamenti extra Zoom il Cavaliere agli eurodeputati con cui ieri è entrato in contatto prima e dopo la riunione del gruppo a Strasburgo di cui egli stesso fa parte.

 

«Non sarà un' annessione di Forza Italia al Carroccio», dice a tutti Berlusconi che ha strappato alla Lega due eurodeputati eletti al Sud (la Vuolo e Carroppo) ma anche una cinquestelle, la Adinolfi.

 

SCETTICISMI

BERLUSCONI SALVINI

Ma in Forza Italia gli scetticismi fioccano. Il «ci sta svendendo a Salvini» è un coro tra deputati e senatori. Uno dei big di Palazzo Madama spiega: «Forza Italia è in liquidazione. Il presidente non vedeva l' ora di appioppare la carcassa a Salvini, che crede di usarla per rivaleggiare con la Meloni, e in cambio accadrà questo: dieci senatori e venti deputati, i fedelissimi del Cavaliere, dalla Bernini alla Ronzulli, da Tajani a Giacomoni, da Malan al forzista-leghista e via così, nella lista unitaria con posti assicurati e il resto torna a casa».

 

RONZULLI SALVINI

«E noi, caro Matteo, che cosa facciamo? Regaliamo seggi sicuri al Nord ai protetti di Berlusconi quando non ne abbiamo neanche più per noi vista la riduzione del numero dei parlamentari?».

 

Alle orecchie di Salvini, o di chi gli sta intorno, arrivano timori così. Non campati in aria, considerando anche che i consensi per la Lega secondo i sondaggi sono in calo e trovare posto per tutti sarà un bel problema. Guarda caso lo stesso Salvini, di fronte all' accelerazione berlusconiana, frena. Proprio perché «i posti sono pochi - incalzano i suoi - e noi come donatori di sangue non siamo i più adatti».

 

salvini giorgetti

Nessuno vuole regalare niente a nessuno, ecco, nel centrodestra voglioso di unità ma attento alle convenienze particolari. I forzisti da partito unico guardano al Sud, ovvero la Lega non ha nessuno nel Mezzogiorno e noi abbiamo voti e clientele pronte a passare al Carroccio o meglio al partito unitario. E questo spaventa tanti che proprio sul carro sudista del Carroccio sono saliti in questi anni e non vogliono essere sfrattati da berlusconiani in arrivo dopo la fine del sogno azzurro. Gianfranco Rotondi, uno che se ne intende, dice: «Alla fine, se il partito unitario è un disegno serio, può essere una mossa vincente».

 

NUOVO CANTIERE

mara carfagna renato brunetta

Chi gongola per la svolta, se svolta sarà, sono gli ex berluscones di Coraggio Italia. Spiega Osvaldo Napoli: «Berlusconi ci fa un favore, ora il cantiere moderato e europeista potrà volare. Bussano in tanti alla nostra porta, quelli che non vogliono morire leghisti». C' è tutta l' area Brunetta-Carfagna-Gelmini che nel cantiere liberale e di centro, con pezzi di Forza Italia più Calenda più Renzi più tutto ciò che si muove fuori dal salvinismo, è pronto a ricominciare. Direzione, Draghi.

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)