pisano vecchione conte

“IMMUNI” AI SERVIZI? – LE BUGIE DEL MINISTRO GRILLINO PAOLA PISANO - SCRIVE AL “FOGLIO” E VIENE INFOGLIATA DA LUCIANO CAPONE: “PIÙ CHE UNA SMENTITA, È UNA CONFESSIONE. LA PISANO CI CONFERMA CHE LA SCELTA NON SI È BASATA SOLO SULLE INDICAZIONI DELLA TASK FORCE, COME FINORA HA SOSTENUTO, MA ANCHE SULLE VALUTAZIONI DI ALTRI ORGANISMI COME L’INTELLIGENCE. MANCA, PERÒ, ANCORA UNA VOLTA IL SOGGETTO: CHI HA SCELTO IMMUNI? LA PISANO O IL DIS? DI SICURO NON LA TASK FORCE" - E IL COPASIR VUOLE RISENTIRE IL CAPO DEL DIS VECCHIONE - (CONTE HA SCELTO SOLO DUE PERSONE, VECCHIONE E ARCURI, DUE DISASTRI)

Le fake su Immuni. Replica del ministro Pisano (e risposta)

paola pisano

Lettera di Paola Pisano a “il Foglio”

 

Al direttore - Le scrivo per chiedere di pubblicare integralmente questa mia lettera di rettifica in merito all’articolo “Tracciamento delle menzogne - L’app anti virus scelta con una manipolazione del ministro Pisano”, apparso l’altroieri in prima pagina sul Suo giornale a firma di Luciano Capone e seguito, anche ieri, da un articolo che ne riprende i contenuti.

 

Nell’articolo di martedì 5 maggio si afferma che avrei “mentito a tutti, al presidente del Consiglio e ai cittadini” perché avrei scelto l’app Immuni, quale soluzione migliore per realizzare un sistema di tracciamento anti Covid-19, attribuendo la decisione alla task force e non avendo dato atto ad alcuno delle attività e delle diverse valutazioni invece compiute da questo organo di valutazione tecnica.

i quattro fondatori di bending spoons

 

Nell’articolo, poi, oltre a ripetere più volte – e fin dal titolo – l’accusa di avere mentito e di avere “preferito bugie e opacità”, si riportano anche “parti” del report della task force, da me reso integralmente pubblico, estrapolate dal contesto e, soprattutto, mancanti delle valutazioni conclusive operate dalla medesima task force, ossia il Gruppo di lavoro data-driven per l’emergenza Covid-19.

 

 

Ebbene, mi corre l’obbligo di precisare che la comunicazione della scelta dell’app, da parte mia e del ministro della Salute Roberto Speranza è stata accompagnata dall’invio al presidente del Consiglio di tutte le relazioni e gli atti di valutazione compiuti dalla task force.

gennaro vecchione raffaele volpi

 

Peraltro, il percorso che ha portato alla scelta dell’app è stato accompagnato, oltre che dalle valutazioni tecniche della task force, da una serie di attente verifiche e valutazioni condivise in sede governativa con vari soggetti competenti, deputati a valutare tutti gli aspetti, non ultimi quelli della protezione dei dati personali e della sicurezza nazionale. Di questo percorso ho dato pienamente atto nelle sedi istituzionali, rispondendo al Parlamento in varie audizioni e pubblicando in trasparenza tutti gli atti della procedura.

 

paola pisano luigi di maio

 E veniamo al secondo punto. Proprio perché ho reso pubblici gli atti della procedura, spiace rilevare che il Suo giornale abbia estrapolato e dato conto solo di alcuni passaggi della relazione finale della task force, senza riportare tuttavia il suo giudizio conclusivo sulla comparazione effettuata tra l’app Immuni e l’altra soluzione tecnologica esaminata.

 

bending spoons

Le trascrivo allora, per completezza, il passaggio della relazione, chiedendo che ne sia data immediata evidenza sul Suo giornale: “La soluzione Immuni utilizza la tecnologia sviluppata dal Consorzio Progetto Europeo PEPP-PT, promettendo quindi maggiori garanzie di interoperabilità e anonimizzazione dei dati personali.

 

giuseppe conte gennaro vecchione

Tale soluzione inoltre risulta essere ad uno stadio di sviluppo più avanzato della soluzione CovidApp”. Tali motivate conclusioni della task force, valorizzando gli aspetti di maggiore garanzia sia sul piano operativo e della tutela della privacy sia sul piano della maturità e dello stadio più avanzato di sviluppo, hanno fatto propendere per la scelta dell’app Immuni come più rispondente alle attuali necessità, per essere poi sottoposta agli interventi finalizzati al suo effettivo funzionamento.

 

Mi rincresce che sia stata la sua testata, abituata a rivendicare un’identità attenta ai diritti delle libertà personali e improntata al garantismo, a riservarmi – non capisco perché – un trattamento più adatto a un processo sommario, basato su un impianto accusatorio infondato.

 

lo staff di bending spoons

Nella speranza che le affermazioni del Suo giornale sul mio lavoro siano derivate da uno spiacevole fraintendimento, da me non voluto, e non da altre motivazioni, le invio i miei saluti.

 

Paola Pisano, Ministro per l’Innovazione tecnologica

 

La risposta di Luciano Capone

 

PAOLA PISANO LUIGI DI MAIO

Nella sua lettera, purtroppo, il ministro Paola Pisano non rettifica nulla e fa esattamente ciò di cui ci accusa: estrapola dal contesto le valutazioni della task force. La domanda a cui non c’è ancora una risposta è semplice: chi ha scelto la app? Il ministro non lo dice. Nella lettera del 10 aprile al presidente Conte, scrive che “il Gruppo di lavoro ha indicato nella soluzione denominata Immuni… quella più rispondente alle attuali necessità”. Non è vero.

 

Il Gruppo di lavoro ha indicato due app – Immuni e CovidApp – da testare “in parallelo”. E per una questione di metodo fondamentale: viene indicato un percorso che prevede di testare l’efficacia e verificare la sicurezza delle due app prima di effettuare una scelta definitiva. La scelta doveva avvenire a valle, dopo aver provato sul campo l’app e averne ottenuto il codice sorgente, e non a monte come invece è stato fatto.

 

 

ROBERTO SPERANZA IN AUTO SENZA MASCHERINA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il ministro Pisano dice anche che “la comunicazione della scelta dell’app” al presidente Conte è avvenuta “da parte mia e del Ministro della Salute Roberto Speranza”.

 

Bisogna premettere che un eventuale coinvolgimento del ministro Speranza non renderebbe vero il contenuto della lettera che attribuisce tale scelta alla task force, ma li renderebbe corresponsabili di una comunicazione non veritiera.

luca ferrari bending spoons

 

In ogni caso, a quanto risulta al Foglio, il ministro Speranza non ha partecipato a questa decisione, ma ha semplicemente “preso atto” della scelta del ministero dell’Innovazione. Non a caso, l’8 aprile il consigliere del ministro Speranza Walter Ricciardi, che ha coordinato i gruppi di lavoro, aveva dichiarato all’Ansa che per la selezione “ci sarà una shortlist di app, ovvero una rosa di soluzioni tra cui scegliere”. Che era poi il metodo suggerito dal Gruppo di lavoro della task force. Poi, all’improvviso, dal ministero dell’Innovazione della Pisano è arrivata la decisione di fiondarsi su Immuni, con “sorpresa” di tutti. Sorpresa che è poi diventata “sconcerto” quando tale decisione è stata attribuita alla task force.

paola pisano 1

 

app coronavirus 2

Quanto alle asserite omissioni del Foglio, il ministro farebbe meglio a rileggere l’articolo. Che secondo la task force Immuni fosse “a uno stadio di sviluppo più avanzato” noi lo abbiamo riportato. Ma in nessun modo questa constatazione implicava una scelta. In diversi passaggi, sulla base del principio della ridondanza che la prof. Pisano dovrebbe conoscere, la task force suggerisce di testare “almeno due soluzioni, al fine di avere la certezza di poter disporre di almeno una soluzione da mettere in campo” qualora l’altra si fosse rivelata inadeguata. Invece la scelta è caduta su una sola app e senza alcuna sperimentazione.

 

virginia raggi paola pisanoapp coronavirus

Il ministro scrive che “il percorso che ha portato alla scelta dell’app è stato accompagnato, oltre che dalle valutazioni tecniche della task force, da una serie di attente verifiche e valutazioni” di soggetti che si occupano “della protezione dei dati personali e della sicurezza nazionale”. Più che una smentita, è una confessione. La Pisano ci conferma che la scelta non si è basata solo sulle indicazioni della task force, come finora ha sostenuto, ma anche sulle valutazioni di altri organismi come l’intelligence. Manca, però, ancora una volta il soggetto: chi ha scelto Immuni? La Pisano o il Dis? Di sicuro non la task force. Più che insinuazioni sulle oscure motivazioni alle base delle nostre domande, servirebbero delle risposte.

 

PIERPAOLO SILERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZAcoronavirus smartphone

Luciano Capone

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...