rouhani renzi statue iran

TRUMP CHE SPARA ALL’IRAN, CI SPARA NELLE PALLE - IN BALLO CI SONO DECINE DI MILIARDI DI EURO DI CONTRATTI: 30 SOLO PER LE AZIENDE ITALIANE - L’EUROPA NON VUOLE RIMETTERCI PER LE BIZZE DI WASHINGTON E, SOPRATTUTTO, DI ISRAELE E ARABIA SAUDITA: “L’ACCORDO VALE TROPPO: VA SALVATO…”

Eugenio Occorsio per “la Repubblica”

 

TRUMP E IRAN

Con una singolare coincidenza, la minaccia di Trump di "decertificare" l'accordo con l' Iran, arriva pochi giorni dopo la riunione - definita «decisiva» da chi vi ha partecipato - convocata dall' ambasciatore italiano a Teheran, Mauro Conciatori, con i responsabili delle maggiori imprese iraniane. Il messaggio: manca pochissimo alla firma dell' accordo fra i due ministeri delle Finanze (per l' Italia, Padoan) con cui il governo italiano si impegna a garantire i finanziamenti necessari all' attuazione delle intese economiche in sospeso.

 

La garanzia è stata a lungo chiesta alla Sace, ma la Cassa depositi e prestiti cui la Sace fa capo è, come le altre banche internazionali, reticente a intervenire finché non chiarisce la posizione americana (manca ancora il regolamento finanziario dell' accordo nucleare). Ora, proprio mentre tutto torna in discussione, pare che sia maturo il ritorno della Sace sotto il controllo del Tesoro e quindi il superamento degli ostacoli.

TRUMP E IRAN

 

E' per questo che l' Europa si è immediatamente dissociata dalla presa di posizione di Trump e ora cerca di trovare soluzioni per non bruciare l' intesa economica con Teheran, ripartita dopo la firma dell' accordo con il nucleare: valore, solo nei primi sei mesi del 2017, 10 miliardi di euro. In prima fila in questo tentativo c' è la Francia.

 

E non a caso Macron è stato il primo leader a dissociarsi da Trump affermando che per lui l' accordo sul nucleare resta valido, e il più fermo nel chiedere al Congresso di non avallare l' intemerata del presidente. La Francia non ha intenzione di rimettere in discussione la società creata dalla Renault con l' iraniana Neginkhodro e con il fondo Industrial development renovation organization, legato al governo di Teheran, intesa da 600 milioni di euro che ha la peculiarità rara e preziosa di vedere la casa auto in maggioranza con il 60%.

OBAMA TRUMP E IRAN

 

Così come in maggioranza sono nei rispettivi contratti la Peugeot (400 milioni il valore) e la Total che ha il 51% (la cinese Cnpc il 30 e la Petropars il 19) nello sfruttamento del giacimento di gas off-shore South Pars nel Golfo Persico, che con 2 miliardi di metri cubi al giorno è uno dei maggiori del mondo.

 

TRUMP E IRAN

Una diplomazia economica con pochi eguali. Per quanto riguarda l' Italia in ballo è un pacchetto di 30 miliardi di euro cristallizzati nei "memorandum of understanding" ai quali da due anni non si riesce a dar seguito. Il gruppo Gavio deve costruire con la Yahnpars i 350 chilometri della ferrovia Shiraz-Bushair (una commessa da 1,2 miliardi), le Fs hanno firmato una serie di intese per l' alta velocità che possono generare fino a 5 miliardi di valore (a partire dai 400 chilometri Qom-Isfahan), un fitto gruppo di aziende agroalimentari attende il via libera finanziario «in un settore sinergico perché loro hanno grandi produzioni agricole e noi un know-how da esportare», conferma Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare.

 

IRAN TRUMP

In una posizione intermedia fra l' inconcludenza italiana e l' efficienza francese è la Germania, che ha parecchie intese a bagnomaria in energie rinnovabili e meccanica di precisione. E ora che è arrivato lo tsunami Trump? «Una soluzione ci sarebbe », propone Pino Arlacchi, vicesegretario generale dell' Onu dal '97 al 2002. «Nel 1996 l' Unione europea dichiarò illegale l' estensione delle sanzioni americane al di fuori degli Usa. Questa disposizione è tuttora in vigore. Basta riprenderla ed aggiornarla e le misure applicate unilateralmente dagli Stati Uniti non avranno effetto sui nostri investimenti in Iran».

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...