merkel petry

ECCO COSA SUCCEDE CON LA POLITICA DELLE PORTE APERTE AI SIRIANI: IN MECLEMBURGO L’ESTREMA DESTRA ANTI-IMMIGRATI DI FRAUKE PETRY VINCE LE ELEZIONI - E’ LA PRIMA VOLTA CHE IN GERMANIA IL POPULISMO AVANZA CON QUESTA FORZA. FINORA ERA RIMASTO FUORI METTENDO RADICI OVUNQUE

1 - ROTTO IL BALUARDO TEDESCO

FRAUKE PETRYFRAUKE PETRY

Andrea Bonanni per “la Repubblica”

 

Il successo dell’estrema destra anti immigrati in Meclemburgo pone fine all’eccezione tedesca. Finora la Germania era rimasta l’unico Paese europeo in cui la montata populista risultasse in qualche modo contenuta. Merito della pragmatica prudenza della Merkel. Ma soprattutto di una economia che ha risentito meno delle altre della crisi e che continua a crescere garantendo livelli di occupazione decisamente sopra la media Ue.

 

Ma in Europa nessun Paese è un’isola. Ed ecco che, un anno dopo la coraggiosa decisione della Cancelliera di aprire le porte a un milione di rifugiati siriani, anche la Germania si trova sommersa dallo tsunami del mal di pancia nazional-populista. Lo stesso che, qualche mese fa, ha spinto la Gran Bretagna fuori dall’Unione.

 

MERKEL PETRY MERKEL PETRY

Lo stesso che minaccia ora di travolgere il governo olandese alle elezioni di marzo prossimo. Lo stesso che con Marine Le Pen mette un’ipoteca molto pesante sulle presidenziali francesi di aprile-maggio. E che potrebbe portare ad una clamorosa sconfitta della stessa Merkel alle politiche tra poco più di un anno. Del resto la Cancelliera è reduce da una serie di batoste nelle elezioni locali e sta registrando pessimi risultati nei sondaggi di opinione.

 

FRAUKE PETRYFRAUKE PETRY

Ma il successo dell’Afd, che conquistando quasi un voto su quattro diventa il secondo partito nel Meclemburgo, rispecchia, come dimensioni, l’affermazione delle forze populiste, nazionaliste e anti-europee nel Parlamento di Strasburgo. Un po’ in tutti i Paesi della Ue, la destra anti-Ue viaggia tra il venti e il trenta per cento. E in molte capitali è ormai entrata al governo. In Polonia è al potere il partito Legge e Giustizia di Jaroslaw Kaczynski, conservatore, nazionalista, ultracattolico, anti-europeo e accusato di attentare alle istituzioni democratiche del Paese.

 

ANGELA MERKEL - FRAUKE PETRYANGELA MERKEL - FRAUKE PETRY

In Ungheria è Fidesz, il partito del primo ministro Viktor Orban, che è diventato il capofila dei populisti est-europei, anche se i neonazisti di Jobbik si avvicinano al 20 per cento. In Slovacchia, il Partito nazionale slovacco, che si definisce nazional- socialista, fa parte del governo di coalizione. In Finlandia il Partito Nazionale finlandese è al governo con altri due partiti di destra.

 

In Lettonia i nazionalisti di Alleanza Nazionale sono anche loro in un governo di coalizione. Come i cugini lituani di Ordine e Giustizia. In Grecia, a fianco dell’estrema sinistra di Syriza, il partito di Tsipras, sono al governo i nazional-populisti di Anel, i Greci Indipendenti, mentre i neo-nazisti greci di Alba Dorata, hanno comunque segnato un grosso successo elettorale.

 

FRAUKE PETRYFRAUKE PETRY

Adesso la deriva nazional-populista, che aveva sfondato nell’Europa orientale dove gli anticorpi democratici sono più deboli e più recenti, minaccia di dilagare anche nella Vecchia Europa. In Francia i lepenisti sono il primo partito. La Germania ha ormai perso la sua virtù di moderazione e l’Afd passa da un successo elettorale all’altro. In Italia, oltre alla Lega dichiaratamente lepenista e a una buona fetta della destra ex berlusconiana, restano da chiarire le troppe ambiguità sull’Europa del Movimento 5 Stelle.

 

germania   arrivo dei profughi siriani  7germania arrivo dei profughi siriani 7

In Olanda Geerd Wilders raccoglie oltre il 25 per cento dei consensi e potrebbe vincere alla prossime elezioni. In Austria si rivoterà il 2 ottobre per il presidente della Repubblica, con il candidato di estrema destra che viaggia attorno al 50 per cento dei voti. Un po’ dovunque la valanga populista ha prodotto il medesimo effetto, costringendo la destra e la sinistra moderate a coalizzarsi per governare.

 

È già successo al Parlamento Europeo. Succederà così anche in Meclemburgo, dove socialdemocratici e democristiani insieme conservano comunque la maggioranza nel parlamento regionale. È probabile che anche alle prossime elezioni presidenziali francesi si assista, nel ballottaggio, alla desistenza del candidato socialista o neo-gollista per fermare la Le Pen.

germania   arrivo dei profughi siriani  4germania arrivo dei profughi siriani 4

 

Ma il problema è che, fino ad ora, queste coalizioni tra partiti storicamente rivali sono state dettate dall’emergenza. Sono frutto della necessità di far fronte all’onda del malcontento popolare conservando un potere di impronta europeista ma preservando sul fondo le antiche rivalità.

 

Quello che è mancato, e che ancora manca, è la capacità delle forze democratiche di articolare una risposta politica comune alla sfida nazional-populista. Matteo Renzi, a suo modo, ci sta provando. Dopo la débacle nel Meclemburgo, anche Angela Merkel farà bene a cercare di battere questa strada, se tra un anno vorrà ancora ritrovarsi nella Cancelleria.

 

ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIAARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIA

2 - ANGELA INSISTE: PORTE APERTE

Mirko Molteni per “Libero Quotidiano”

 

Il palcoscenico del vertice dei venti paesi più industrializzati, nella città cinese di Hangzhou, consola la cancelliera tedesca Angela Merkel per la sconfitta elettorale in Meclemburgo-Pomerania. Ma lei pasticcia ancora sui migranti. Se il presidente del Consiglio Europeo, il polacco Donald Tusk, esorta il G20 ad «assumersi più responsabilità nell' accoglienza dei migranti, poiché l'Unione Europea è ormai vicina al limite», l'avventata Merkel approfitta del summit per incontrare il presidente turco Recep Tayyip Erdogan (era il primo incontro tra i due dopo il tentativo fallito di colpo di Stato in Turchia dello scorso 15 luglio) e concordare il possibile via libera dell' Unione europea alla libera circolazione in Europa dei cittadini turchi.

ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIAARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIA

 

Insomma, la signora di Berlino presenta come un successo il piegarsi al ricatto che di fatto Ankara pone agli europei, minacciando di far partire verso Ovest quasi 2 milioni di profughi siriani rifugiatisi in Turchia. Per la Merkel «l' accordo tra la Ue e la Turchia dovrebbe essere raggiunto entro poche settimane». Del resto, sempre ieri il giornale tedesco Welt am Sonntag diceva che l' accordo potrebbe arrivare al più tardi «entro la fine dell' anno». Ci si domanda tuttavia che cosa succederebbe se la Turchia decidesse di concedere la sua cittadinanza a manica larga per disfarsi di un po' di gente.

 

erdogan merkel  erdogan merkel

Fra i nodi al pettine emersi al G20, positive almeno le prove di dialogo fra gli Stati Uniti e la Russia, che hanno concordato per oggi un incontro fra i presidenti Vladimir Putin e Barack Obama. Il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov non anticipa i dettagli del vertice, ma si intuisce che i temi trattati saranno Siria e Nato.

 

Intanto Putin ha intascato già ieri dal principe Bin Salman un mezzo assenso dell' Arabia Saudita a collaborare sul fronte del mercato del petrolio, per rialzare i prezzi del barile limitando un po' la produzione.

 

Ma tiene banco soprattutto la Cina, il paese che ospita il summit, e che ne approfitta per riproporsi centro economico del mondo. Il presidente Xi Jinping, che sconta il calo delle esportazioni cinesi, esorta gli altri a considerare «inseparabili» crescita globale e crescita del colosso asiatico. Decanta le sue riforme che «ci garantiranno uno sviluppo sul lungo periodo», ma fa finta di nulla sulle barriere doganali che la Cina mantiene, a dispetto del voler esportare a casa altrui le sue merci.

merkel erdoganmerkel erdogan

 

Di più, Obama incontrando Xi è troppo morbido sull' aspra questione del Mar Cinese Meridionale, lodando la «volonta di collaborazione di Pechino». Si guadagna così gli strali dell' ex-sottosegretario alla Marina Seth Cropsey, che dalla rivista repubblicana The Hudson Institute dice: «La guerra con la Cina è inevitabile. Obama ha totalmente ignorato il carattere militare del confronto. Deve essere più duro coi cinesi, altrimenti ci troveremo un giorno a lottare contro una flotta che è cresciuta, mentre la nostra si è indebolita».

 

MERKEL ERDOGANMERKEL ERDOGAN

I cinesi occupano abusivamente varie isole di quella regione, rivendicate da paesi vicini appoggiati dagli Stati Uniti, come Filippine e Vietnam. Cropsey ricorda che «sugli atolli i cinesi hanno costruito basi con hangar corazzati per aerei da caccia». E da lì minacciano il traffico navale, specie le petroliere, in transito dai vicini stretti della Malacca e della Sonda.

Ultimi Dagoreport

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...

andrea delmastro emanuele pozzolo

FRATELLI D'ITALIA HA ESPULSO EMANUELE POZZOLO! - IL PARLAMENTARE GIÀ SOSPESO DAL PARTITO, IMPUTATO PER PORTO ABUSIVO DI ARMI PER LA SPARO DEL CAPODANNO 2024, HA RACCONTATO A "REPORT" LA SUA VERITA’ SULLA VICENDA (PER POI FARE DIETROFRONT: "MAI DATO INTERVISTE, MI HANNO REGISTRATO") - POZZOLO HA CONTRADDETTO LE VERSIONI DEGLI ALTRI PARTECIPANTI ALLA FESTA, SOSTENENDO CHE DELMASTRO ERA PRESENTE AL MOMENTO DELLO SPARO - DONZELLI, CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, AVEVA CONVOCATO IL DIRETTIVO DEL PARTITO CHE HA DECRETATO ALL'UNANIMITÀ L’ESPULSIONE DI POZZOLO...

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…