merkel sarkozy berlusconi

ITALIA, UN PAESE IN ETERNO DÉJA VU - SILVIO, ERA UNA BEAUTY FARM O UNA MACCHINA DEL TEMPO? ‘INCONTRERÒ I PROTAGONISTI DELL’IMPRESA, DEL LAVORO, DELLA CULTURA, GLI SPIEGHERÒ LA MIA ‘RIVOLUZIONE LIBERALE’, E LI CONVINCERÒ A SCENDERE IN CAMPO’ - SU NAPOLITANO E LA LIBIA: ‘IL TEMPO È GALANTUOMO’ - FINCANTIERI: ‘NON È PIÙ TEMPO DEL RE SOLE’. E SU QUEL FAMOSO SOPRANNOME DELLA MERKEL…

 

Francesco Bei per “la Stampa

 

Reduce da una settimana a Merano in un centro benessere, dal quale torna «in forma, "ricaricato", con molte idee e molti progetti per l' Italia», Silvio Berlusconi attacca l' atteggiamento «né liberale né europeista» del presidente Macron sul caso Fincantieri/Stx e attende invece speranzoso a settembre un «successo» elettorale della Merkel per trovare un nuovo equilibrio in Europa.

GENTILONI MACRONGENTILONI MACRON

 

I francesi propongono una partnership 50-50 allargata anche al settore militare. Ma il ministro Padoan anche oggi ha ribadito il no del governo.

 

Lei accetterebbe?

«Certamente no. I governi francesi, forse memori della lezione di Colbert, non esitano ad usare la forza politica, diplomatica e anche militare dello Stato per difendere gli interessi delle aziende francesi e ostacolare quelle straniere. Non dimentico che fui costretto a cedere la rete tv che avevo creato in Francia, La Cinq, che aveva troppo successo perché il governo di allora potesse accettarla. Però dall' epoca del Re Sole il modo di intendere i rapporti in Europa dovrebbe essere cambiato. Ma i presidenti francesi se ne sono accorti?».

berlusconi e il rais muammar gheddafiberlusconi e il rais muammar gheddafi

 

Parigi teme per l' occupazione e per il possibile scippo di tecnologia...

«Il cantiere di Saint-Nazaire non è un' impresa pubblica che viene privatizzata, bensì un' impresa che i francesi avevano già venduto a un gruppo coreano che deteneva il 66% ed è poi fallito, e che Fincantieri, con una operazione dalla logica industriale impeccabile, ha rilevato.Bloccarla non mi sembra un atteggiamento né liberale né europeista».

 

Anche in Libia gli interessi italiani e francesi si scontrano. Gentiloni non è stato invitato al summit di Parigi e la Francia sostiene Haftar che ha un forte atteggiamento anti-italiano. Esiste una via d' uscita?

GHEDDAFI BERLUSCONI GHEDDAFI BERLUSCONI

«Dispiace dirlo, ma in questi anni il peso specifico del nostro Paese a livello internazionale è sensibilmente diminuito. Basti pensare alla dilettantistica e sciagurata gestione dell' emergenza immigrazione da parte della sinistra. Il mio governo era riuscito, stipulando accordi bilaterali con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, prima fra tutti la Libia di Gheddafi, a impedire che i migranti partissero dall' Africa».

 

È il lavoro che sta portando avanti Minniti. Anche Forza Italia ha votato la missione, no?

«Adesso sembra che a sinistra abbiano finalmente capito che questa è la strada giusta da seguire, e siamo i primi a compiacercene. Abbiamo espresso un voto favorevole all' iniziativa del governo per senso di responsabilità, da settembre verificheremo puntualmente quello che accade. Bisogna operare sui punti di imbarco e sulle acque libiche per fermare e controllare sul nascere l' invasione».

MERKEL BERLUSCONI NAPOLITANO MERKEL BERLUSCONI NAPOLITANO

 

Giorgio Napolitano ha ricostruito su Repubblica il retroscena dell' intervento in Libia nel 2011, attribuendo al suo governo la decisione finale sulla missione decisa da Francia e Inghilterra. Conferma la versione del Presidente emerito?

«Non mi piacciono le ricostruzioni interessate e autoassolutorie. Per fortuna il tempo è galantuomo e posso dire anche io, come il Presidente Napolitano: "ho un ricordo che altri forse hanno cancellato". Quello che è importante è che anche il Presidente Napolitano ricorda e riconosce come io fossi contrario all' intervento militare in Libia e come lo abbia manifestato in quella e in altre circostanze, fino alle dimissioni del governo. Tanto da aggiungere: "che Berlusconi abbia evitato quel gesto per non innescare una crisi istituzionale al vertice del nostro Paese, fu certamente un atto di responsabilità da riconoscergli ancora oggi". E questo mi basta».

 

Berlusconi appisolato Berlusconi appisolato

A settembre si vota in Germania: un' elezione importante anche per far ripartire l' Europa?

«Elezioni importantissime, dalle quali mi aspetto - e naturalmente mi auguro - un successo della signora Merkel e del suo partito, che è come noi parte integrante del Ppe, il centro cristiano e liberale, alternativo alla sinistra, che noi orgogliosamente rappresentiamo in Italia».

 

Quali sono i suoi rapporti con la Cancelliera?

«I miei rapporti con la signora Merkel sono sempre stati eccellenti. Non sono riusciti a scalfirli neppure le dicerie malevole su una battuta volgare che non ho mai pronunciato, e che le solite intercettazioni, una volta tanto utili, hanno clamorosamente smentita. E neppure è servita la "trappola" creata da Sarkozy contro l' Italia nel 2011, quando la signora Merkel fu coinvolta suo malgrado, con un sorriso, in un giudizio sarcastico sul nostro Paese. Oggi la signora Merkel è in Europa forse l' unico statista con una visione all' altezza dei tempi».

 

MARCO MINNITI MARCO MINNITI

A novembre invece sarà la volta delle elezioni in Sicilia. Chi vince lì vince in Italia? E Forza Italia alla fine si presenterà con Ap?

«Per dire la verità, le elezioni siciliane sono molto importanti, ma non sono e non saranno decisive per il futuro del Paese, come tanti vorrebbero far credere. L' eventuale accordo con Ap si baserà su considerazioni locali: già in altre importanti regioni, la Lombardia e la Liguria, governiamo bene insieme, senza che questo preluda ad alleanze nazionali, impossibili con chi fino ad oggi ha sostenuto la sinistra».

 

Lei di recente ha rilanciato il sistema elettorale tedesco, naufragato alla Camera. Ma senza un premio di maggioranza non c' è il rischio di non avere alcuna maggioranza dopo il voto? Non la spaventa il caso spagnolo, con lo spettro di dover tornare al voto a giugno 2018?

«Se non sbaglio la Spagna dalla morte di Franco, come la Germania dal 1949, hanno conosciuto governi democratici che, in un regime di alternanza, hanno portato i due paesi ad una trasformazione e ad una crescita straordinaria. Dunque il sistema proporzionale non funziona così male. Le difficoltà a formare un governo non dipendono dalla legge elettorale: il problema si è posto poche settimane fa anche nel Regno Unito dove il sistema di voto è strettamente uninominale».

alfano berlusconi adn x alfano berlusconi adn x

 

Se si andasse invece a votare, nonostante l' appello di Mattarella, con i due sistemi attuali, è possibile immaginare una lista unica Forza Italia-Lega-Fdi?

«Non voglio neppure prendere in considerazione l' idea che il saggio appello del Capo dello Stato a modificare l' attuale legge elettorale sia lasciato cadere nel vuoto, vanificando così ancora una volta la possibilità per i cittadini di scegliere davvero il loro futuro».

 

Intanto per Forza Italia che programmi ha?

«Mi dedicherò ad un intenso programma di incontri con i protagonisti dell' impresa, delle professioni, del lavoro, della cultura, ai quali spiegherò le mie idee sulla "rivoluzione liberale" per l' Italia, e che spero di convincere a scendere in campo con noi».

Ultimi Dagoreport

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...