green pass

UN ITALIANO SU TRE NON SE LA PASS BENE - SE AD AGOSTO IL DOCUMENTO CHE ATTESTA VACCINAZIONE, GUARIGIONE DEL COVID O TAMPONE NEGATIVO SARÀ NECESSARIO PER ACCEDERE A GRANDI EVENTI, TRASPORTI PUBBLICI, CINEMA E TEATRI, RESTANO TAGLIATI FUORI ALMENO 17 MILIONI DI CITTADINI - DA UN LATO IL GREEN PASS POTREBBE FINALMENTE CONVINCERE I 2,5 MILIONI DI OVER 60 ANCORA NON IMMUNIZZATI A FARSI L'INIEZIONE, DALL'ALTRO PERÒ PENALIZZEREBBE I GIOVANI...

Francesco Malfetano per “Il Messaggero

 

green pass

Presto anche in Italia il Green Pass non servirà solo per viaggiare e accedere a feste private o nelle rsa. Al netto delle polemiche infatti, il governo appare disposto a valutare l'imposizione di un uso più ampio del documento.

 

Così a brevissimo il documento che attesta l'avvenuta vaccinazione, la guarigione dal Covid o l'esito negativo di un test per la SarsCov2 potrebbe essere necessario anche per partecipare a grandi eventi, utilizzare i trasporti pubblici o sedere nelle sale di cinema e teatri.

 

GREEN PASS

A ieri però, come spiegato dal ministro della Salute Roberto Speranza rispondendo in Aula durante il question time, i Green Pass emessi sono solo «28 milioni e 400mila». Certamente un «numero significativo» come ha aggiunto il ministro, ma comunque non sufficiente per mettere a riparo l'estate di molti italiani. E non solo quella dei renitenti alle vaccinazioni.

 

GREEN PASS

OSTACOLI

Dati alla mano infatti, ipotizzando il 1 agosto come data utile per l'entrata in vigore della misura (la stessa della Francia), più o meno un italiano su 3 non avrebbe ancora a disposizione il Green Pass e quindi dovrebbe ricorrere ai tamponi ogni qualvolta ha bisogno di accedere ad una attività commerciale.

 

green pass

Un ostacolo (in realtà aggirabile, magari rendendo gratuito il test) che se da un lato avrebbe il merito accelerare le somministrazioni convincendo ad esempio i 2,5 milioni di over60 ancora non vaccinati a recarsi al più presto presso gli hub, dall'altro rischia di penalizzare i più giovani.

 

pass vaccinale in israele

Per loro infatti la campagna vaccinale - partita con la necessità di proteggere i fragili e alcune categorie professionali e poi passata ad un criterio anagrafico - è iniziata solo a giugno. Un ventenne italiano che non ha particolari patologie e non è impiegato in ambito sanitario, nelle forze dell'ordine o nella scuola, non ha potuto quindi ricevere la propria dose se non da pochissimo tempo. Una situazione fotografata dai dati delle somministrazioni.

 

green pass

A fronte del raggiungimento di quota 25 milioni di immunizzati arrivato ieri (persone che hanno ricevuto prima e seconda dose), oggi solo 1,2 milioni di ventenni hanno completato il ciclo vaccinale.

 

Infatti nella fascia 20-29 anni (che comprende circa 6 milioni di italiani) i parzialmente immunizzati sono il 48% (2,9 milioni) mentre coloro che hanno completato il ciclo, appunto, solo il 20%. Vale a dire che tra 14 giorni, tempo necessario per ottenere il pass, solo poco più di 1 milione di giovani ne avrebbe diritto.

 

green pass per viaggiare

Discorso ancora più evidente mettendo a confronto i due estremi delle fasce anagrafiche utilizzate per scandire la campagna. Se gli over80 sono ormai protetti nel 90% dei casi (su 4,5 milioni di cittadini hanno ricevuto almeno la prima dose 4,1 milioni) nella fascia 12-19 anni, su una platea simile (4,6 milioni di interessati), hanno ricevuto almeno la prima dose solo il 24% (1,1 milioni di giovani) e anche la seconda appena il 7% (330mila).

 

digital green pass vaccinale

Una situazione certamente inevitabile, che però con le nuove norme rischierebbe di diventare paradossale. Nel calderone finirebbero anche i trentenni che nella Penisola sono 6,7 milioni ma hanno ricevuto la prima dose solo nel 49% dei casi (circa 3,3 milioni) e la seconda nel 24% (quasi 1,6 milioni).

 

green pass europeo

E uno scarto importante, ma meno paradossale considerando i tempi a loro disposizione, ci sarebbe anche tra gli 8,7 milioni di quarantenni italiani, rispettivamente fermi al 59% (5,2 milioni) e al 35% (3 milioni) con le prime e le seconde dosi.

 

VERIFICAC19 - L'APP PER VERIFICARE IL GREEN PASS

Copertura invece più alta per i cinquantenni (9,6 milioni): il 67% (6,5 milioni) ha ricevuto almeno una dose e il 55% (5,4 milioni) anche la seconda. Per cui considerando che oggi il Green Pass in Italia possono ottenerlo gli over 12 guariti e vaccinati (ma solo 14 giorni dopo la prima dose) gli interessati sono circa 36 milioni di cittadini. Ovvero il 67,6% degli italiani. Su una platea di 53 milioni di vaccinabili quindi, circa 17 milioni - uno su 3 appunto - non avrebbero diritto al pass.

 

I GUARITI

VERIFICAC19 - L'APP PER VERIFICARE IL GREEN PASS

Chiaramente se, come sembrerebbe, oltre ad estendere l'utilizzo della certificazione si passasse anche a regole più stringenti per ottenerlo (e quindi se bisognerà attendere 14 giorni non dalla prima ma dalla seconda dose come già avviene in gran parte d'Europa) i penalizzati dalla misura sarebbero ancora più di un terzo.

 

Numeri significativi che andranno tenuti in conto. Così come andrà considerato il fatto che ancora oggi molti tra i 780mila italiani guariti dal Covid, che pure hanno ricevuto la prima dose del vaccino, non hanno ancora ricevuto il pass. Il motivo? Asl e medici di base che hanno emesso il certificato di guarigione nei mesi scorsi, ora tardano a inserirlo nei database.

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?