itamar ben gvir

ITAMAR BEN-GVIR, UN COLONO IRRITABILE - CHI E' IL MINISTRO DELL'ULTRA-DESTRA ISRAELIANA CHE PROFANA LA SPIANATA DELLE MOSCHEE ANDANDOCI A PREGARE (NONOSTANTE GLI EBREI NON POSSANO) - BEN-GVIR, CRESCIUTO IN UNO DEGLI INSEDIAMENTI IN CISGIORDANIA CONSIDERATI ILLEGALI, È IL LEADER DEL PARTITO "POTERE EBRAICO". IL 49ENNE E' STATO CONDANNATO PER INCITAMENTO AL RAZZISMO, DISTRUZIONE DI PROPRIETÀ E POSSESSO DI MATERIALE PROPAGANDISTICO LEGATO AL PARTITO "KACH", ESCLUSO DAL PARLAMENTO NEL 1988 PER LE POSIZIONI ESTREME CONTRO GLI ARABI - ERA UN PROVOCATORE, E' DIVENUTO CENTRALE ALL'INTERNO DEL GOVERNO DI NETANYAHU...

 

Estratto dell'articolo di Alessia Melcangi per “la Stampa” 

 

itamar ben gvir

Chi conosce il mondo arabo-musulmano sa bene che la Spianata delle Moschee rappresenta uno dei luoghi più sacri dell'Islam, poiché proprio nel cuore recintato, iper-controllato e conteso della città vecchia di Gerusalemme, dove è situata, si trova la celebre Cupola della Roccia e la Moschea Al-Aqsa, quest'ultima terza moschea più sacra dopo quelle della Mecca e di Medina. Santuario religioso intoccabile che rappresenta, tuttavia, anche un simbolo profondo di identità culturale, storica e di rivendicazione politica per il mondo musulmano e per i palestinesi. 

 

Chiamato Monte del Tempio dagli ebrei, è bene ricordare che esso rappresenta anche un importante luogo sacro per l'ebraismo. Tale sito, dunque, è uno dei più contesi tra musulmani ed ebrei sin dal 1967, anno in cui venne annesso da Israele, a seguito della guerra dei Sei giorni, che ne mantenne però il cosiddetto "Accordo sullo Status Quo", il quale stabilisce l'accesso limitato e il divieto di preghiera agli ebrei. 

 

benjamin netanyahu itamar ben gvir

Chi conosce la storia della regione sa bene che nel 2000 fu la passeggiata provocatoria di Ariel Sharon, allora leader del Likud e premier in pectore, sulla Spianata delle Moschee a scatenare la seconda "Intifada", con la solita triste conta di morti e feriti.  La recente visita del ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir al complesso del Monte del Tempio, mantenendo lo stesso sapore di sfida che la storia ci ricorda, può, dunque, lecitamente suscitare preoccupazioni in un momento tra i più delicati per il potenziale raggiungimento di un accordo tra Israele e Hamas, ma soprattutto alla luce della catastrofica condizione in cui versa la Striscia di Gaza.

itamar ben gvir passeggia sulla spianata delle moschee

 

Tuttavia, questo rappresenta soltanto l'ultimo atto di istigazione compiuto dalla destra ultraortodossa al governo in Israele, la cui rampante crescita negli ultimi anni segue pericolosi obiettivi politici e imprudenti principi ideologici che stanno già deturpando il volto di Israele e della sua democrazia.

 

Ce ne siamo resi conto in modo lampante dalla vittoria alle ultime elezioni del 2022 dei partiti della destra religiosa ultranazionalista, affermazione elettorale di una versione estrema del sionismo religioso fortemente anti-arabo e che, unendo l'obiettivo della formazione di uno stato ai dettami della Torah, aspira alla costruzione messianica di un "Grande Israele", esteso dalla Cisgiordania al Mar Mediterraneo, Striscia di Gaza e Cisgiordania incluse.

 

itamar ben gvir

Tale successo rende, di fatto, il sesto governo Netanyahu il più a destra della storia israeliana, confermando un processo di radicalizzazione del sistema politico e di alcune parti della società israeliana, esploso dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e l'inizio del conflitto a Gaza, probabilmente irreversibile.

 

E qui ritroviamo proprio Ben Gvir, uno dei principali protagonisti della virata estremista di Israele, leader del partito Potere Ebraico, parte del blocco di estrema destra, passato dall'essere un provocatore religioso di estrema destra, anti-palestinese, a ricoprire una posizione chiave nel governo israeliano. 

 

Colono di Kiryat Arba, uno degli insediamenti più radicali della Cisgiordania occupata (illegali secondo il diritto internazionale), Ben Gvir è stato condannato in Israele per incitamento al razzismo, distruzione di proprietà e possesso di materiale propagandistico legato al partito Kach di Meir Kahane, definitivamente escluso dal parlamento nel 1988 per le posizioni estreme contro gli arabi palestinesi, nei quali lo stesso militava. [...]

 

itamar ben gvir

L'alleanza ha finito per conquistare la terza quota di seggi in parlamento, superando le aspettative in modo così radicale che Netanyahu si è trovato di fronte alla spiacevole prospettiva di condividere il potere con Ben Gvir. "Odi et amo", come diceva qualcuno, poiché, pur dovendo affrontare i ripetuti attacchi all'esercito e alla propria strategia politica sulla guerra a Gaza, nonché la continua opposizione a qualsivoglia accordo con Hamas, Netanyahu sa che il partito di Ben Gvir serve per mantenersi alla guida del Paese.

 

E serve così tanto che il primo ministro israeliano gli ha affidato un portafoglio ampliato, che include vaste responsabilità per la sicurezza nazionale e autorità sulle unità di pattugliamento di frontiera in Cisgiordania – quello alcuni definiscono un «esercito privato». 

 

itamar ben gvir e i coloni fanno incursione sulla spianata delle moschee a gerusalemme 2

Proprio il suo sostegno ai violenti coloni che attaccano i villaggi palestinesi in Cisgiordania (tanto quelli musulmani quanto quelli cristiani), le continue visite alla Spianata delle Moschee, per cui il ministro della Sicurezza nazionale non ha mai nascosto le sue aspirazioni a cambiarne lo status quo – a fronte di un Netanyahu che nega tale possibilità – e i continui appelli affinché Israele occupi l'intera Striscia di Gaza e incoraggi «l'emigrazione volontaria» dei palestinesi dal territorio, fanno di Ben Gvir uno degli attori più destabilizzanti per il raggiungimento di una possibile tregua. 

 

È difficile oggi immaginare la possibilità di una nuova ribellione dei palestinesi, affamati a Gaza, bloccati in Cisgiordania. Il pericolo, per Israele, potrebbe, invece, arrivare da un'altra parte: l'affermazione di questa versione estrema del sionismo religioso, destinata a rafforzarsi per diversi fattori sociali, culturali e demografici, potrebbe sfigurare per sempre il volto democratico del Paese che, nella contesa tra nazional-religiosi e secolarizzati, rischia sempre più di smarrire la propria identità. 

itamar ben gvir e i coloni fanno incursione sulla spianata delle moschee a gerusalemme 3itamar ben gvir e i coloni fanno incursione sulla spianata delle moschee a gerusalemme 4itamar ben gvir e i coloni fanno incursione sulla spianata delle moschee a gerusalemme 5itamar ben gvir 2Itamar Ben-Gvir

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...