L’ESTATE DEL TOGA-TOGA - L’ANM CONTRO L’INCHIESTA DI “PANORAMA” SUI GIUDICI ROSSI: “SIAMO AL LINCIAGGIO MEDIATICO PER NEUTRALIZZARE LA CONDANNA DEL PROCESSO MEDIASET”

Guido Ruotolo per "la Stampa"

Siamo al linciaggio mediatico «con l'evidente finalità di sminuire gli effetti della sentenza del processo Mediaset». I vertici dell'Anm, dell'Associazione nazionale magistrati, senza neppure aspettare che il Csm annunci l'apertura di un fascicolo a difesa dei magistrati, attaccano l'impero mediatico della famiglia Berlusconi. «Il pervicace tentativo è quello di neutralizzare gli effetti della stessa sentenza, con grave compromissione dei principi fondamentali sui quali si basa lo Stato di diritto».

Un atto d'accusa durissimo, quello dell'Associazione nazionale dei magistrati. Che non usa mezzi termini per denunciare liste di proscrizioni e le oggettive minacce di cui i magistrati sono bersaglio.

«L'Anm ancora una volta denuncia pubblicamente il susseguirsi di articoli di stampa e di servizi televisivi contenenti gravi offese a singoli magistrati e inaccettabili attacchi all'interno ordine giudiziario, giunti fino alla redazione di elenchi di magistrati, che evocano liste di proscrizione».

Indignati, soprattutto, per quelle fotografie pubblicate dall'ultimo numero in edicola di Panorama e annunciate ieri dal Giornale. «Hanno pubblicato fotografie anche di colleghi che non ci sono più, come il compianto collega Gabriele Chelazzi», annota amareggiato il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli. E il segretario, Maurizio Carbone, non nasconde la preoccupazione che quella «lista di proscrizione» possa «istigare atti di violenza»: «C'è stato anche chi ha proposto di mettere una croce davanti alle abitazioni dei magistrati che hanno condannato Silvio Berlusconi....».

«Il plotone dei pm rossi anti Cav: sono 20. Panorama ha censito i membri di Md e Movimento per la giustizia che hanno inquisito il leader Pdl». Il titolo e il sommario di ieri del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti. La tesi dell'articolo è che nei 34 procedimenti in cui Silvio Berlusconi è stato coinvolto a partire dal '94, le toghe rosse sono state almeno una ventina.

Quella di «Panorama» e «Il Giornale» potrebbe essere una anticipazione (giornalistica) del discorso che Silvio Berlusconi avrebbe preparato per il giorno in cui dovesse decadere da senatore.

«Tale strategia giornalistica - si legge nella nota dell'Anm -, che ricorre anche alla diffusione di notizie grottesche e ripropone argomenti vecchi e già ripetutamente smentiti, rivela la sua natura di operazione strumentale, fondata sull'uso sistematico di argomenti falsi e gravemente diffamatori, volti a screditare la magistratura e l'operato di singoli magistrati, con una gravità e una intensità tali da assumere le caratteristiche di un vero e proprio linciaggio mediatico».

La presa di posizione dell'Associazione nazionale dei magistrati viene criticata dalla senatrice del Pdl, Manuela Repetti: «L'Anm ora giunge anche a negare la libertà di stampa e persino il diritto da parte di chiunque di criticare le sentenze e di indignarsi per le affermazioni e i comportamenti di alcuni magistrati che suonano, in questo caso davvero, offesa del vero senso della giustizia».

Il presidente Rodolfo Sabelli ricorda che la stessa Anm ha giudicato «inopportuna» l'intervista al «Mattino» del presidente della sezione della Cassazione che ha confermato la condanna di Silvio Berlusconi, Antonio Esposito. «Ma - aggiunge - è inaccettabile il linciaggio cui è sottoposto il presidente Esposito dai media della famiglia Berlusconi».

Nel comunicato dell'Anm si fa riferimento alla «diffusione di notizie grottesche». Il riferimento è all'offensiva mediatica contro il giudice «dai calzini strani», Raimondo Mesiano che condannò la Fininvest al risarcimento di 750 milioni di euro alla Cir di Carlo De Benedetti.

Insomma l'Anm insorge di fronte a una strategia di dossier e di liste di proscrizione che hanno ormai superato il limite.

 

 

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