fulvio martusciello

L’ANTI-DE LUCA DI FORZA ITALIA: FULVIO MARTUSCIELLO – È IL RAS DEL PARTITO IN CAMPANIA, E SOGNA DI CANDIDARSI GOVERNATORE CONTRO LO SCERIFFO DI SALERNO. LA MELONI, AL SOLITO, VUOLE IMPORRE UN SUO NOME (IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI): CHI LA SPUNTERÀ? INTANTO MARTUSCIELLO COLTIVA LA SUA RETE, TRA NOMINE NEGLI ENTI PUBBLICI (MASSIMO PERRINO) E RAPPORTI CON GLI IMPRENDITORI

Estratto dell'articolo di Stefano Iannaccone e Nello Trocchia per “Domani”

 

FULVIO MARTUSCIELLO

Il nuovo corso di Forza Italia in Campania passa da una foto, scattata lo scorso / marzo, durante le elezioni regionali in Abruzzo. Immortala nell’abitacolo di un pullman Fulvio Martusciello, Mr. Preferenze degli azzurri eletto eurodeputato lo scorso giugno e da sempre plenipotenziario del partito berlusconiano in terra campana, e il senatore Francesco Silvestro, suo sodale, imprenditore dei materassi prestato alla politica.

 

Sul cruscotto in bella vista il cartello “Roccaraso”, antesignani di Rita De Crescenzo, la popolare tiktoker che viene descritta come l’origine dei flussi turistici in movimento da Napoli verso la località sciistica abruzzese. Anche in quel caso si trattava di un tour, ma elettorale per portare i napoletani, residenti in comuni abruzzesi, a votare alle regionali.

fulvio martusciello

 

Un nuovo corso, per modo di dire: Martusciello è li da decenni e ora sogna la candidatura a presidente della Regione Campania.

 

[…] Della famiglia Fulvio Martusciello ha mantenuto vivo il fuoco sacro della passione politica. Indica candidati, propone nomine, ascolta istanze, interviene, aumenta la rete di sostenitori del partito tra partecipate e aziende pubbliche.

 

«Fulvio dai tempi dell’esperienza europea è diventato una sola cosa con Antonio Tajani, in Campania il partito è in subbuglio, ma lui può tutto: sono diventati indivisibili», dice un forzista doc. Consiglieri, sindaci, finanziatori e anche magistrati fuori ruolo, la squadra di Martusciello è pronta a prendersi tutto.

 

Una rete che si muove dai comuni fino in regione, dal parlamento fino alle partecipate di stato come Enit, dove sembra ripetersi il conflitto in corso per le regionali, da una parte Forza Italia, che punta su Martusciello, e dall’altra Fratelli d’Italia: Edmondo Cirielli, viceministro agli Esteri, si sente già il candidato del centrodestra in Campania.

 

fulvio martusciello

[…] La tessitura di relazioni va dunque oltre la tessera politica. Tra i più stimati di Martusciello c’è Massimo Perrino, dirigente di esperienza e compagno di vita di Rossella Sessa, ex deputata di Forza Italia. Per l’europarlamentare ha rappresentato un punto di riferimento. Perrino è stato il deus ex machina all’interno dell’agenzia di promozione per il turismo – poi trasformata in società – affidata a Ivana Jelinic, manager voluta fortemente dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè.

 

Perrino, dal 2017, è stato direttore degli Affari giuridici, affermandosi come uno dei dirigenti più influenti all’interno di Enit. Nel 2021 ha assunto pure l’interim ai servizi informativi, affari generali e gestione del patrimonio immobiliare dentro l’Enit. Secondo quanto raccontano nella società era «più potente anche di un presidente o di un amministratore delegato» fino alle frizioni con Jelinic, andate avanti a colpi di contestazioni e scontri interni.

 

Ivana Jelinic

Così, a luglio 2024, l’amministratrice delegata ha deciso di licenziarlo, provocando un contraccolpo politico. Forza Italia ha subito annunciato, attraverso un deputato campano, Francesco Maria Rubano, un’interrogazione per chiedere conto delle consulenze assegnate dall’Enit sotto la guida di Jelinic.

 

Un cortocircuito clamoroso: un pezzo di maggioranza che si è scagliato contro una società pubblica, che ha i vertici indicati dal governo. Uno scontro nato anche dalle rivelazioni sulla nuova gestione, targata Jelinic, e gli occhi dei magistrati contabili su alcune scelte.

 

Troppe notizie finite sui giornali e così è arrivata la resa dei conti. Alla fine l’interrogazione non è stata presentata alla Camera. Ma il segnale c’è stato. Nella tela dell’eurodeputato con il sogno di guidare la regione Campania c’è poi Rossella Sessa, ex parlamentare (è entrata alla Camera solo nel 2022 in sostituzione dello scomparso Vincenzo Fasano).

massimo perrino

 

Sessa aveva seguito la sua mentore Mara Carfagna, ora è tornata molto attiva in Forza Italia a sostegno del segretario Tajani. E, proprio in queste ore, l’ex deputata è stata designata presidente di Sistemi urbani, una delle società del gruppo Ferrovie dello stato.

 

[…] La cosa non sorprende. In Campania, Martusciello ha fatto la rivoluzione in nome e per conto dell’amico Tajani. È lui che ha voluto azzerare il partito, fuori i nomi pesanti di Luigi e Armando Cesaro, il potente Domenico De Siano e l’avvocato Carlo Sarro. L’uomo forte di Martusciello in parlamento è Francesco Silvestro, che nel 2020, quando si candidò alle regionali, finì nella lista degli impresentabili stilata dalla commissione parlamentare antimafia.

 

CATELLO MARESCA

Era a processo per tentata concussione. Il procedimento si è concluso con la prescrizione, ma nelle carte c’è il racconto del sistema di potere e relazioni di Silvestro. Il senatore ha querelato per diffamazione questo giornale per le inchieste condotte sul suo conto, ma le nostre rivelazioni hanno portato alla sua estromissione dalla commissione parlamentare antimafia.

 

GIANFRANCO LIBRANDI

Una partita gestita da Tajani, che dopo gli ha garantito la presidenza della bicamerale per le riforme. E con Silvestro c’è spesso Catello Maresca, un passato da pm anticamorra, poi protagonista di documentari tv, candidato a sindaco di Napoli per il centrodestra e ora consulente di Silvestro in bicamerale. Insieme diffondono il verbo della legalità, a volte immortalati in foto, in iniziative pubbliche, con il prefetto della città di Napoli, Michele Di Bari.

 

Martusciello non si ferma a Silvestro, a inizio febbraio ha nominato il suo vice in Campania, il lombardo, Gianfranco Librandi, ex Pd, Italia viva, Scelta civica e ora di nuovo forzista. Famoso per aver finanziato la fondazione renziana Open con 800mila euro prima di ottenere la ricandidatura nel Pd; «C’è chi compra la barca, io finanzio la politica», disse per spiegare la sua passione. Ora è unito dallo stesso afflato ideale con Silvestro, entrambi pronti a sostenere la corsa campana dell’amico Fulvio.

FULVIO MARTUSCIELLO CON JUNCKER

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…