putin kgb

L’ATEISMO NON SERVE PIU’: IL KGB SI E’ AGGIORNATO CON LA FEDE - IL PATRIARCA ALESSIO II HA CONSACRATO UNA CHIESA A MOSCA COME PARROCCHIA DEI SERVIZI SEGRETI E SONO SEMPRE PIÙ OSTENTATE LE CONVERSIONI PUBBLICHE DI MOLTI CAPI DELL'INTELLIGENCE RUSSA - QUIRICO: “IL NUOVO KGB DUNQUE SI È ALLINEATO ALLA DOTTRINA DEL SUO CAPO PUTIN, QUESTO IMPERIALISMO MISTICHEGGIANTE CHE DOVREBBE AFFRONTARE LA PROVA DI CAMBIARE GLI EQUILIBRI DEL MODO PAGANO, NUOVO NOME DEL CAPITALISMO”

Domenico Quirico per “la Stampa”

 

Yuri Andropov article F BD x

I tempi cambiano. All'inizio degli Anni 80 Iuri Andropov dichiarava con fierezza che il Kgb svolgeva come sempre il suo compito «nel cammino inarrestabile della rivoluzione mondiale». Mancavano dieci anni appena alla fine dell'Unione Sovietica. Ma non del Kgb. Dal debutto del millennio, e dell'era Putin, il concetto di sicurezza nazionale ha fatto una svolta, consistente, in Russia.

 

Leggiamo i manuali: «Garantire la sicurezza della Federazione russa include la salvaguardia dell'eredità culturale, spirituale morale di tutti i popoli russi (stuzzicante dilatazione...). Difendere la cultura di quei popoli, elaborare una politica di Stato che inglobi la sfera della educazione spirituale e morale del popolo».

 

Nikolaj Patrushev

Dai tempi della Ceka e dei suoi efficienti liquidatori in cappotto di pelle e nagant nella fondina i Servizi sovietici hanno sempre praticato fervidamente l'ateismo militante.

E invece ora...

 

Marzo 2002, Mosca: il Ventennio sbocciava appena con i suoi fervori mistici e già l'erede del Kgb traslocato nell'acronimo Fsb incontrava dio. Nessuna immagine potrebbe esser più esplicita. C'è il patriarca Alessio II che consacra una chiesa restaurata nel centro come parrocchia dei servizi segreti, affinché ci fosse un luogo adatto ai bisogni spirituali così trascurati in passato degli agenti.

nikolai patrushev e putin

 

Osservate bene Nikolai Patrucev, potente direttore dell'Fsb: agita il turibolo e scambia doni con il patriarca a simboleggiare l'unione, ovviamente mistica, tra la Chiesa ortodossa e l'apparato di sicurezza di Stato. Patrucev offre la chiave simbolica della chiesa, in oro massiccio, e una icona di Alessio, santo patrono di Mosca.

Nikolai Leonov

 

Il patriarca ricambia con una icona di san Nicola, patrono personale del super-spione di Stato, e soprattutto una icona della madonna umilenie. Umilenie in russo è vocabolo molto ricco: richiama immediatamente l'idea della compassione. Ma il patriarca, e il fine Patrucev ne ha colto l'allusione, alludeva a un altro significato: il cambiamento morale di una persona brutale e rozza folgorato da uno spettacolo toccante, ad esempio quello di una madre che allatta il suo bimbo. Una splendida metafora dei tempi nuovi. Smascherare e sopprimere, come nel buon tempo antico, ma lo si faccia con spiritualità.

nikolai patrushev con putin

 

Pensate all'epoca degli svaghi sanguinari di Iagoda e di Beria, che avevano previsto perfino i gulag dei bambini, o a quella più mite della «schizofrenia a lungo decorso». Il cekista devoto alle icone sarebbe stato inghiottito sveltamente in qualche tundra gelata a tener compagnia a Shalamov e alle «mani bianche», i prigionieri politici del mondo a parte, il gulag.

 

Conversioni pubbliche ostentate ed eccellenti sono seguite in questi anni. Per esempio Nikolai Leonov, che per primo nel Kgb intuì più di mezzo secolo fa il potenziale rivoluzionario di un certo Fidel Castro e regalò agli Usa 50 anni di guai. È lo stesso Fsb a segnalare con soddisfazione questo sbocciare della fede.

Lavrentij Pavlovic Berija

 

Un ex direttore delle relazioni pubbliche del Servizio di spionaggio più micidiale della storia, Vassili Staviski, ha pubblicato volumi di poesie mistiche come la raccolta Segreto dell'anima e un libro, lo dice lui, «spirituale e patriottico» rivolto ai bambini russi: titolo incantevole, Accendi una candela, mamma. Alcuni suoi poemi sono stati incisi su cd.

Il nuovo Kgb dunque si è allineato alla dottrina del suo capo Putin, questo imperialismo misticheggiante che dovrebbe affrontare la prova di cambiare gli equilibri del modo pagano, nuovo nome del capitalismo.

 

Putin ha conservato i riflessi e la mentalità di quello che si definiva «lo spirito cekista» e il suo fondo criminaloide. Nel suo ripostiglio ideologico ci sono sempre «la spada e la scudo», simboli del Kgb: la prima per colpire all'estero, con spionaggio disinformazione e «operazioni speciali», appunto. Lo scudo per ripulire gli angolini all'interno, controllare a ogni costo della popolazione con il formulario ossessivo con cui marchiare chiunque resista: amico-nemico, fedele-traditore.

vladimir putin 4

 

Nella sua biografia peraltro piena di omissis e sparizioni si racconta come fosse appassionato da ragazzo dei film di spionaggio. Che non erano però quelli di 007 al servizio di sua maestà, ma con i James Bond russi che trionfavano sui rivali occidentali. Erano i film di propaganda girati su suggerimento di Andropov, il primo capo della polizia segreta a conquistare completamente il potere. Era la Lubianca a dirigere finalmente lo Stato. Questo Beria realizzato è stato il suo modello.

 

La sicurezza spirituale non ha fatto cambiare i vecchi, cari metodi: che si chiamasse Ceka, Ghepeu, Nkvd, Kgb è sempre stato il cuore del potere, con il regime di terrore per stroncare ogni opposizione e la gestione diretta del sistema concentrazionario. Le radici sovietiche sono solide, l'oblio di Dzerzinsky dopo il fallito golpe dell'agosto 1991 è stato breve. Ogni anno viene commemorato con enfasi il 20 dicembre, data di fondazione della Ceka, sei settimane appena dopo il colpo di Stato bolscevico.

vladimir putin 2

 

C'era già bisogno della spada per liquidare eretici e dissidenti. Anche il ramo che si occupa dell'estero, detto Svr, celebra l'anniversario del sua fondazione il 20 dicembre 1920. Qualche anno fa era in corso la stesura di una monumentale opera in più volumi che doveva riepilogare la storia dello spionaggio estero che «ha adempiuto il suo dovere patriottico verso la patria e il suo popolo in maniera onorevole e disinteressata».

 

vladimir putin 5

E proprio la guerra in Ucraina sembra aver aperto gravi dubbi sulla sua efficienza. Come generali e ammiragli, lo spionaggio ha commesso errori: per esempio illudendo il Cremlino sulla possibilità che il governo ucraino si sfaldasse nelle prime ore dell'invasione o sulla consistenza dell'esercito di Kiev che neppur troppo segretamente americani e inglesi in questi otto anni hanno armato e addestrato. Cadranno teste.

 

putin fsb

È la regola dell'Egoarca che non perdona. Nella Sede si può immaginare una allegria da obitorio. Ma attenzione: la specialità di vecchi e nuovo Kgb è sopravvivere, è una pedonaglia che vive sempre trapassi da signori. Fu Andropov, sempre lui, a lanciare l'operazione «sopravvivere» quando si accorse, sdraiato su una speciale sedia di dentista adattata perché potesse muovere il corpo cercando di resistere ai dolori che lo stava uccidendo, che il declino dell'Urss era irrimediabile.

 

kgb

Per esempio aprendo false banche e aziende in Paesi dalla legislazione favorevole. Il Kgb vi trasferì miliardi di dollari con il metodo di acquisti in Urss di petrolio, metalli o legname fatturati a un prezzo più basso del valore. I beni venivano poi venduti al prezzo di mercato e il guadagno occultato. In tempi di sanzioni che nella pentola dei conti pubblici fanno bollire lo spettro della bancarotta il nuovo Kgb mistico potrebbe riscattarsi con i suoi vecchi talenti finanziari.

vladimir putin 6

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte elly schlein matteo ricci giorgia meloni francesco acquaroli

DAGOREPORT - COME E' RIUSCITO CONTE, DALL’ALTO DEL MISERO 5% DEI 5STELLE NELLE MARCHE, A TENERE IN OSTAGGIO IL PD-ELLY? - L'EX ''AVVOCATO DEL POPOLO'' È RIUSCITO A OTTENERE DALLA "GRUPPETTARA CON L'ESKIMO" LE CANDIDATURE DI ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA, E SENZA SPENDERSI GRANCHE' PER MATTEO RICCI. ANZI, RIEMPIENDO I MEDIA DI DISTINGUO E SUPERCAZZOLE SULL’ALLEANZA (“NON SIAMO UN CESPUGLIO DEL PD”) – IL PIU' MADORNALE ERRORE DEL RIFORMISTA RICCI E' STATO DI FAR SALIRE SUL PALCO L'"ATTIVISTA" DEL NAZARENO, AGITANDOSI PER GAZA ANZICHE' PER UNA REGIONE DOVE LA GLOBALIZZAZIONE HA IMPOVERITO LE INDUSTRIE (SCAVOLINI, TOD'S, ETC.), LA DISOCCUPAZIONE E' ARRIVATA E I MARCHIGIANI SI SONO SENTITI ABBANDONATI - VISTO IL RISCHIO-RICCI, E' ARRIVATA LA MOSSA DA CAVALLO DELLA DUCETTA: ''ZONA ECONOMICA SPECIALE'' E UNA PIOGGIA DI 70 MILIONI DI AIUTI...

al-thani netanyahu trump papa leone bin salman hamas

DAGOREPORT – STASERA INIZIA LA RICORRENZA DI YOM KIPPUR E NETANYAHU PREGA CHE HAMAS RIFIUTI IL PIANO DI PACE PER GAZA (ASSEDIATO IN CASA DALLE PROTESTE E DAI PROCESSI, PIÙ DURA LA GUERRA, MEGLIO È). NON A CASO HA FATTO MODIFICARE LAST MINUTE IL TESTO RENDENDOLO PIÙ DIFFICILE DA ACCETTARE PER I TERRORISTI CHE, A LORO VOLTA, INSISTONO SU TRE PUNTI: UN SALVACONDOTTO PER I CAPI; UN IMPEGNO A CREARE LO STATO DI PALESTINA; IL RITIRO DELL’ESERCITO ISRAELIANO, ANCHE DALLA ZONA CUSCINETTO – PRESSING FORTISSIMO DI VATICANO, ONU E PAESI ARABI PER CHIUDERE L'ACCORDO – EMIRI E SCEICCHI INFURIATI PER IL RUOLO DI TONY BLAIR, CHE BOMBARDÒ L’IRAQ SENZA MAI PENTIRSI – L’UMILIAZIONE DI “BIBI” CON LA TELEFONATA AL QATAR: L’EMIRO AL THANI NON HA VOLUTO PARLARE CON LUI E HA DELEGATO IL PRIMO MINISTRO – L’OBIETTIVO DEI “FLOTILLEROS” E L’ANTISEMITISMO CHE DILAGA IN EUROPA

luca zaia matteo salvini roberto vannacci

IL CORAGGIO SE UNO NON CE L'HA, MICA SE LO PUO' DARE! LUCA ZAIA, ETERNO CACADUBBI, NICCHIA SULLA CANDIDATURA ALLE SUPPLETIVE PER LA CAMERA: ORA CHE HA FINALMENTE LA CHANCE DI TORNARE A ROMA E INCIDERE SULLA LEGA, DUELLANDO CON VANNACCI E SALVINI CONTRO LA SVOLTA A DESTRA DEL CARROCCIO, PREFERISCE RESTARE NEL SUO VENETO A PIAZZARE QUALCHE FEDELISSIMO – SONO ANNI CHE MUGUGNANO I “MODERATI” LEGHISTI COME ZAIA, FEDRIGA, GIORGETTI, FONTANA MA AL MOMENTO DI SFIDARE SALVINI, SE LA FANNO SOTTO...

elly schlein tafazzi

DAGOREPORT: IL “NUOVO PD” DI ELLY NON ESISTE - ALIMENTATA DA UN'AMBIZIONE SFRENATA, INFARCITA SOLO DI TATTICISMI E DISPETTI, NON POSSIEDE L'ABILITÀ DI GUIDARE LA NOMENKLATURA DEL PARTITO, ISPIRANDOLA E MOTIVANDOLA - IL FATIDICO "CAMPOLARGO" NON BASTA PER RISPEDIRE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO L'ARMATA BRANCA-MELONI. NELLE MARCHE IL PD-ELLY SUBISCE IL SORPASSO DELLE SORELLE D'ITALIA - QUELLO CHE INQUIETA È LO SQUILIBRIO DELLA DUCETTA DEL NAZARENO NELLA COSTRUZIONE DELLE ALLEANZE, TUTTO IN FAVORE DI UN'AREA DI SINISTRA (M5S E AVS) IN CUI LEI STESSA SI È FORMATA E A CUI SENTE DI APPARTENERE, A SCAPITO DI QUELLA MODERATA, SPAZIO SUBITO OCCUPATO DALLA SCALTRISSIMA DUCETTA DI VIA DELLA SCROFA, CHE HA LANCIATO AMI A CUI HANNO ABBOCCATO LA CISL E COMUNIONE E LIBERAZIONE - CHE ELLY NON POSSIEDA VISIONE STRATEGICA, CAPACITÀ DI COMUNICAZIONE, INTELLIGENZA EMOTIVA, PER FRONTEGGIARE IL FENOMENO MELONI, E' LAMPANTE - OCCORRE URGENTEMENTE, IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, RISPEDIRE ELLY SUI CARRI DEI GAY-PRIDE, PUNTANDO, DOPO LE REGIONALI D'AUTUNNO, SU UNA NUOVA LEADERSHIP IN SINTONIA COI TEMPI TUMULTUOSI DI OGGI

raoul bova beatrice arnera

DAGOREPORT: RAOUL, UN TRIVELLONE ''SPACCANTE''! - DAGOSPIA PIZZICA IL 54ENNE BOVA ATTOVAGLIATO ALL'ORA DI PRANZO AL RISTORANTE “QUINTO”, A ROMA, IN COMPAGNIA DELLA FASCINOSA TRENTENNE BEATRICE ARNERA, CON CUI RECITA NELLA FICTION “BUONGIORNO, MAMMA”, ATTUALMENTE IN ONDA SU CANALE5 – GLI AVVENTORI DEL RISTORANTE NON HANNO POTUTO FARE A MENO DI NOTARE L'AFFETTUOSA INTIMITÀ TRA I DUE ATTORI: BACI GALEOTTI, ABBRACCI E CAREZZE FURTIVE FINO A UN INASPETTATO E IMPROVVISO PIANTO DI BOVA – DOPO LO SCANDALO DEGLI AUDIO PICCANTI INVIATI A MARTINA CERETTI, DIFFUSI DA FABRIZIO CORONA, CHE HANNO TENUTO BANCO TUTTA L’ESTATE, ORA QUEL MANZO DI BOVA SI RIMETTE AL CENTRO DELLA STALLA…

beatrice venezi

DAGOREPORT: VENEZI, IL "MOSTRO" DELLA LAGUNA – COME USCIRANNO IL MINISTRO "GIULI-VO" E IL SOVRINTENDENTE COLABIANCHI DAL VICOLO CIECO IN CUI SONO FINITI CON L’INSOSTENIBILE NOMINA DELLA “BACCHETTA NERA”? – IL “DO DI STOMACO” DEGLI ORCHESTRALI DEL TEATRO LA FENICE HA RICEVUTO LA SOLIDARIETÀ DEI PIÙ IMPORTANTI TEATRI LIRICI, DA LA SCALA DI MILANO AL SAN CARLO DI NAPOLI: CHE FARE? – CHISSÀ SE BASTERÀ LA MOSSA ALL’ITALIANA DI “COMPRARSI” LE ROTTURE DI COJONI COL VIL DENARO, AUMENTANDO LO STIPENDIO DEGLI ORCHESTRALI? – L’ARMATA BRANCA-MELONI DEVE FARE I CONTI NON SOLO CON IL FRONTE COMPATTO DEL MONDO SINDACALE LIRICO, MA ANCHE CON I 48MILA VENEZIANI RIMASTI A SOPRAVVIVERE NELLA CITTÀ PIÙ FATALE DEL MONDO. ABITUATI AD ALTI LIVELLI DI DIREZIONE D’ORCHESTRA, DA ABBADO A CHUNG, I LAGUNARI SONO SCESI SUL PIEDE DI GUERRA CONTRO LO SBARCO DELL’”ABUSIVA” VENEZI (I LAVORATORI DELLA FENICE HANNO ORGANIZZATO UN VOLANTINAGGIO CONTRO LA BIONDA VIOLINISTA)E GIULI E COLABIANCHI FAREBBERO BENE A RICORDARSI CHE I “VENESIAN” SONO POCHI MA IRRIDUCIBILI: I PRINCIPI NON SI COMPRANO. COME SI È VISTO NELLA LORO VITTORIOSA GUERRA CONTRO IL PASSAGGIO DELLE GRANDI NAVI DA CROCIERA NEL CUORE DELLA CITTÀ…- VIDEO