gabanelli report renzi ranucci campo orto

BONIFICARE LA RAI E TORNARE ALLE URNE CON VIALE MAZZINI AL PROPRIO SERVIZIO: QUESTO E’ IL PIANO DI RENZI. E’ L’ATTACCO A “REPORT” E’ SOLO IL PRIMO TASSELLO DEL PROGETTO - ECCO COSA HA IN MENTE...

1 - L'AZIENDA NELLA BUFERA REPORT RISCHIA LO STOP E IL CDA ORA APRE ANCHE IL CASO GABANELLI

Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”

 

ELLEKAPPA - VIGNETTA SU REPORT E IL SERVIZIO SUI VACCINIELLEKAPPA - VIGNETTA SU REPORT E IL SERVIZIO SUI VACCINI

La Rai apre una formale istruttoria sul servizio di Report che ha messo in discussione, lunedì sera, l' efficacia di uno specifico vaccino contro il papilloma virus. Ieri si sono diffuse voci sulla possibile sospensione della trasmissione. E in linea teorica l'ad Antonio Campo Dall' Orto - che ha il dossier sul tavolo - non esclude questa misura estrema.

 

Giocano in favore di Report le parole di Sigfrido Ranucci - conduttore del programma - che ha precisato: «Questo servizio non è contro l' utilità generale dei vaccini» che rappresentano la «scoperta più importante, in termini di prevenzione, degli ultimi 300 anni». Il criterio della prudenza, dunque, è stato rispettato in fase di lancio dell' inchiesta.

sigfrido ranucci l unitasigfrido ranucci l unita

 

Adesso, però, Campo Dall' Orto e il suo staff stanno valutando la costruzione del servizio tv e anche i documenti a supporto, che verranno trasmessi dalla direttrice di RaiTre, Daria Bignardi, già stamattina. Il tema della vaccinazioni è caro all' ad della televisione di Stato, che vuole vederci chiaro. Anche per questo ha mobilitato i suoi telegionali (a partire dal Tg1) perché ribadiscano il concetto più importante. Se può essere legittimo discutere di uno specifico vaccino, lo strumento generale della vaccinazione va sostenuto senza se e senza ma.

 

SIGFRIDO RANUCCI MILENA GABANELLISIGFRIDO RANUCCI MILENA GABANELLI

Il caso Report non rappresenta l' unico problema che Campo Dall' Orto deve fronteggiare in queste ore. L' altro scoglio è la gestione del caso Milena Gabanelli, che lui vuole direttrice della nuova testata web della Rai e il Cda, invece no. Con una lettera ai consiglieri di amministrazione, ieri Campo Dall' Orto è stato costretto a giustificare l' assunzione della Gabanelli, che il 30 gennaio ha firmato un contratto triennale (fino al 2020) con il grado di vice-direttrice. Compito: responsabile per lo sviluppo digitale dell' informazione Rai.

IL SERVIZIO DI REPORT SUI DEBITI DI BENIGNIIL SERVIZIO DI REPORT SUI DEBITI DI BENIGNI

 

L'ad della televisione di Stato ha spiegato che creare una corazzata dell'informazione web rientra «nella logica della transizione verso la media company»; che bisognava individuare una «professionalità con spiccate doti di leadership» e di «riconoscibilità come figura di garanzia». E questi requisiti non sono stati individuati tra le «professionalità interne». Invece una «ricognizione tra i giornalisti di alto profilo» del Paese ha portato a Milena Gabanelli, «che ha appena lassciato la conduzione di un programma simbolo della Rai», come Report appunto.

 

IL SERVIZIO DI REPORT SUI VACCINIIL SERVIZIO DI REPORT SUI VACCINI

La tesi di Campo è chiara: le procedure formali sono state rispettate ed hanno portato a una stella del giornalismo. Malgrado questo appoggio totale, la strada della Gabanelli verso la direzione di Rai24 (questo il nome della testata web in via di progettazione) è in salita per l'ostilità della maggioranza dei consiglieri di amministrazione contrari al varo dell' ennesima testata giornalistica.

 

gentiloni e renzigentiloni e renzi

L'ultimo scoglio per Campo Dall' Orto è rappresentato dal costo stellare del Giro d' Italia: la Rai pagherà 12 milioni per i diritti delle prossime quattro edizioni. Per il deputato Michele Anzaldi (Pd), che presenterà una interrogazione, parliamo di 7 milioni in più rispetto al precedente accordo.

 

2 - "VINCO LE PRIMARIE, POI AL VOTO" RITORNA IL PRESSING DI RENZI

Goffredo De Marchis per “la Repubblica”

 

mattarella e gentilonimattarella e gentiloni

Lo ha detto a Paolo Gentiloni e attraverso di lui a Sergio Mattarella. «Bisogna votare prima del 2018. La legislatura è finita il 4 dicembre con la sconfitta al referendum». Poi lo ha ripetuto agli alleati "moderati" come Dario Franceschini e Piero Fassino. «Il logoramento avvantaggia solo i 5stelle. Troviamo una data per le elezioni anticipate». Matteo Renzi ha fretta e fa molto poco per nasconderlo, come raccontano i suoi interlocutori. Finora però ha raccolto solo dei "no". A cominciare da quello del premier. Motivati, non di rottura. Ma le frenate di fronte ai numerosi assalti renziani sono state brusche e hanno lasciato i segni sull' asfalto.

 

theresa may theresa may

Da giorni Renzi ha smesso di pensare al 30 aprile, giorno delle primarie, concentrando tutte le sue energie sul dopo. Sente di avere la vittoria in tasca, è convinto che arriverà con un buon margine. Perciò, dal 1 maggio tutto deve cambiare perché lui sarà di nuovo l' uomo che dà le carte, il segretario del Pd, il maggiore partito di governo. Nei suoi numerosi incontri continua a ipotizzare persino il voto domenica 25 giugno.

 

Missione impossibile visto che il 27 maggio, meno di un mese prima, Gentiloni è chiamato a presiedere il G7 di Taormina. Ma la fantapolitica gli serve a incassare un "no" destinato a fare numero in modo che gli interlocutori esauriscano il bonus e alla fine siano costretti ad accontentarlo. Qualche giorno fa ha rilanciato la data del 24 settembre, in concomitanza con le elezioni tedesche.

abbraccio tra maria elena boschi e matteo renzi abbraccio tra maria elena boschi e matteo renzi

 

Gli hanno spiegato che, per carità, tutto si può fare, ma i partiti dovrebbero comporre le liste a Ferragosto e non è cosa semplice. Adesso però Renzi ha una nuova sponda: la decisione di Theresa May di indire le elezioni anticipate in Gran Bretagna l'8 giugno. Motivo: l'esito del referendum su Brexit impone alla politica di dare legittimazione al governo. Perfetto: è lo stesso ragionamento di Renzi applicato all'Italia.

 

Piero Fassino Piero Fassino

Allora quelli del partito 2018 hanno deciso di aspettare le primarie. Se Renzi non ne esce trionfatore, se l'affluenza risulta troppo bassa, è molto più intricata la strada che porta alle elezioni anticipate. Tanto più senza la legge elettorale, che rimane l' aut aut del presidente della Repubblica. Gentiloni e gli altri consigliano all' ex segretario prudenza.

 

grillo beppe grillo beppe

Gli spiegano che ci vuole tempo per ricreare una connessione con il Paese e sono sicuri che il fenomeno 5stelle può logorarsi più del Pd con un voto il prossimo anno. Fassino per esempio ha letto con attenzione il programma di politica estera dei grillini e ne ha tratto il giudizio di un' inadeguatezza a governare l'Italia. Ma i voti dei 5stelle si prendono sulla politica estera? Certo che no, pensa Renzi. E i sondaggi su Grillo sono destinati a non cambiare da qui al 2018. Per questo, vale la pena spingere sull' acceleratore e trovare la forza di votare in autunno.

 

Del resto, il quadro per il governo Gentiloni è destinato a farsi più delicato. Intorno alla legge di bilancio, che cade alla vigilia di elezioni, si moltiplicano veti e appetiti. Mdp che ieri è stato a Palazzo Chigi con i capigruppo Laforgia e Guerra chiede 1 miliardo per la povertà. «Non faremo cadere il governo ma non facciamo da soprammobile», dice Laforgia. I centristi di Alfano sono su posizioni critiche rispetto al Def. E Renzi ha messo nel mirino qualsiasi soluzione che per far tornare i conti preveda misure per le entrate, ovvero tasse. I margini sono strettissimi per il partito del 2018

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”