
ODIO TU, CHE ODIO ANCHE IO – L'ERINNI DI TRUMP, LAURA LOOMER, E IL SITO “GLI ASSASSINI DI CHARLIE” STANNO DANDO LA CACCIA A TUTTI GLI UTENTI CHE, SUI SOCIAL, HANNO FESTEGGIATO LA MORTE DI CHARLIE KIRK. DOPO AVER SCOPERTI, LI METTONO ALLA BERLINA, COME È SUCCESSO ALLA GIORNALISTA RACHEL GILMORE (CHE HA SCRITTO: “SONO SPAVENTATA DAI FAN DI ESTREMA DESTRA CHE SI SENTONO IN DIRITTO DI VENDICARSI”) - DOPO ESSERE STATA PRESA DI MIRA DALLA LOOMER, LA VITA DI GILMORE SI È “TRASFORMATA IN UN INFERNO. LA GENTE MI SCRIVE ‘TI AUGURO DI ESSERE STUPRATA IN CASA TUA’"
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”
LAURA LOOMER PRIMA DEL MAKEOVER
A caccia di denigratori on line. L'estrema destra statunitense si muove al ritmo di Laura Loomer, influencer discussa e vicinissima a Trump (furono le sue pressioni e una campagna di dossieraggio a provocare le prime dimissioni al Consiglio di Sicurezza nazionale qualche mese fa), che sul suo profilo mette alla berlina tutti coloro che non piangono la morte di Charlie Kirk.
Il lavoro più meticoloso di "caccia al denigratore" però lo sta facendo un sito. Si chiama "Charlie's Murderers", gli assassini di Charlie. È stato aperto nelle ore immediatamente seguenti la sua morte, mercoledì nello Utah, e fa doxxing, ovvero passa al setaccio i social e poi pubblica nomi e cognomi di coloro che hanno espresso convinzioni che secondo i responsabili del sito sono offensivi nei confronti dell'ex capo di Turning Point USA.
Una campagna di dossieraggio dai risvolti inquietanti e dai rischi imprevedibili. Il primo nome a finire alla berlina è stato quello di Rachel Gilmore. È una giornalista indipendente canadese di Bubble Pop Media la quale aveva scritto su X di essere «terrorizzata al pensiero di come i fan di estrema destra di Kirk, in cerca di altra violenza, potrebbero trasformare questo evento in un momento ancora più radicalizzante».
Aveva quindi detto che ora potrebbero «sentirsi in diritto di vendicarsi». Parole che non sono passate alla censura del sito che l'ha subito esposta. Da allora la reporter riceve minacce on line, «ti auguro di essere stuprata in casa» e avvertimenti circostanziati. È stata pubblicata anche la città dove vive.
«La mia vita nelle ultime 48 ore è diventata un inferno», ha raccontato a Wired. La campagna non sembra conoscere rallentamenti. Il sito ha ricevuto sinora 30 mila segnalazioni, non tutte vengono pubblicate, ma verrà presto, si legge, costruito un database di tutti questi contributi filtrabili per posizione geografica e occupazione dell'utente.
Le parole pronunciate mercoledì sera da Laura Loomer sono un'indicazione chiara sulle intenzioni dell'influencer e del mondo di smanettoni da social della galassia estrema: «Passerò la serata – ha scritto – a rendere famosi tutti quelli che troverò online che celebrano la morte (di Kirk)». [...]
charlie kirk
charlie kirk prima dell omicidio 4
rachel gilmore - 1
LAURA LOOMER PRIMA E DOPO LA CHIRURGIA PLASTICA
charlie kirk prima dell omicidio 2
laura loomer
donald trumpe laura loomer 4
LAURA LOOMER
charlie kirk 4
DONALD TRUMP - LAURA LOOMER
LAURA LOOMER