populismo - salvini le pen petry

L’EUROPA AMMAINA BANDIERA ROSSA – NELLA UE I POPULISTI SCAVALCANO I SOCIALISTI ED INSIDIANO IL PRIMATO DEI POPOLARI – QUELL’AMMUCCHIATA DEL PPE: TIENE DENTRO GLI XENOFOBI DI ORBAN (UNGHERIA) CON MERKEL E BERLUSCONI – E TRA 15 MESI SI VOTA PER IL APRLAMENTO EUROPEO…

 

Federico Fubini per il Corriere della Sera

 

populisti d europa riuniti

Secondo le proprie idee, la si può chiamare in una miriade di modi diversi. «Destra nazionalista», oppure «sovranista», «radicale», «estrema» e «neo-fascista», «nazionalista», «sciovinista» e «anti-immigrati», «euroscettica» e «anti-europea» o «xenofoba», «popolare» o «populista». La stessa quantità di definizioni possibili dimostra quanto la politica europea sia oggi in uno stato di soqquadro simile a quello dei mercati finanziari pochi anni fa.

 

populisti d europa riuniti

Ognuno sceglierà il termine che la propria cultura gli detta, ma un esame dei sondaggi e delle ultime elezioni dovrebbe mettere tutti d' accordo almeno su un punto: questa destra - nuova o vecchissima che essa sia - ha fatto il sorpasso. In un' Unione Europea nata dalle macerie del fascismo, le è incredibilmente riuscito di entrare nell' élite delle forze che condizionano il linguaggio e le scelte degli altri. Oggi la destra radicale è il secondo campo politico di forza in Europa, dietro solo al Partito popolare, avendo superato la (ex) grande famiglia socialdemocratica che per 70 anni nel dopoguerra era stata determinante per il contratto sociale, le istituzioni e gli equilibri politici del continente.

matteo salvini e marine le pen ballano in pista 3

 

La galassia nazionalista il sorpasso lo ha portato a termine in queste settimane con le elezioni in Italia, con l' evoluzione dei sondaggi in Germania e anche con la Brexit. Se si tenessero oggi le elezioni europee - anziché tra 15 mesi - la nebulosa di partiti che si richiamano ai valori della patria, a leadership personali forti, a politiche intransigenti contro l' immigrazione e i rifugiati, a volte con parole d' ordine di tipo etnico, prenderebbero poco più del 17% dei consensi.

 

Le formazioni della famiglia socialista e democratica nella Ue (S&D, ex Pse) si fermerebbero sotto al 16%. Se le europee si tenessero oggi le destre sovraniste incasserebbero circa 30 milioni di voti anche se si astengono metà degli elettori. Lo scarto percentuale dei sovranisti sui progressisti sarebbe poi di quasi quattro punti in Europa senza il contributo di Spagna e Portogallo dove i sovranisti sono quasi assenti e i socialisti ancora forti.

GRILLO E FARAGE

 

Per fare il raffronto il Corriere ha messo a confronto i sondaggi e gli ultimi risultati elettorali, se recenti come in Italia o in Olanda. Questi valori sono stati pesati in proporzione all' importanza di ogni Paese in una Ue da 446 milioni di abitanti (senza la Gran Bretagna, che non parteciperà alle europee). Va detto che i due gruppi, progressisti e sovranisti, per certi aspetti sono disomogenei: i partiti di centrosinistra aderiscono alla stessa famiglia europea dei Socialisti e democratici, mentre la destra radicale ha varie differenze al proprio interno. Solo alcuni partiti, come Jobbik in Ungheria e Alba Dorata in Grecia, sono apertamente razzisti.

 

MELONI ORBAN

Inoltre la destra sovranista all' Europarlamento non entra tutta nello stesso gruppo e dunque difficilmente costituirà la seconda delegazione più grande. L' ungherese Fidesz del premier Viktor Orbán per esempio fa parte del Ppe di Angela Merkel anche se è xenofoba e si trova al cuore di un sistema definito «democrazia illiberale» dal suo stesso premier. Invece altri partiti di destra radicale, dal Front National francese (da ieri Rassemblement National) alla tedesca Alternative für Deutschland, a Strasburgo siedono nel gruppo Europa delle Nazioni e delle Libertà (di cui è vicepresidente Matteo Salvini della Lega).

angela merkel silvio berlusconi

 

Il fatto che quest' area di opinione abbia superato i progressisti avrà comunque conseguenze: in Polonia, Ungheria e Austria la destra-destra governa già, mentre in Germania, Olanda o Italia induce buona parte del sistema politico a inseguirla sui propri temi e conquista un' influenza che va oltre i voti. Era forse inevitabile, visti alcuni sviluppi recenti. C' è stato il crollo dei socialisti in Francia, poi il declino del Pd in Italia e l' affermazione della Lega. In Germania intanto AfD è salita ancora nei sondaggi e ora tallona una declinante Spd.

 

afd manifestazione francoforte

Conta poi anche che la Ue non voglia o non riesca a far rispettare i principi dello Stato liberale di diritto in Ungheria e Polonia. E con l' uscita del Labour Party britannico dalla Ue, il gruppo di S&D perderà quella che nel 2019 sarebbe stata la sua componente maggiore. La politica europea sta cambiando volto. Quali sembianze assumerà, per adesso, è chiaro com' era lo sbocco della crisi finanziaria subito dopo il crollo di Lehman Brothers.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…