pnrr recovery raffaele fitto giorgia meloni

LA STRATEGIA MELONI SUL PNRR: INCASSA IL MALLOPPO E POI SI VEDRÀ – SUI 102 MILIARDI DI FONDI DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA RICEVUTI DA BRUXELLES FINORA NE SONO STATI INVESTITI APPENA 45, MENO DELLA META’. E LA MAGGIOR PARTE È STATA “MESSA A TERRA” DAL GOVERNO DRAGHI – EPPURE LA DUCETTA SI VANTA DEI RISULTATI OTTENUTI: “RICORDATE I CATASTROFISTI DELLA SINISTRA? ‘IL GOVERNO MELONI CI FARÀ PERDERE I SOLDI DEL PNRR, SPERIAMO’. È ANDATA DIVERSAMENTE…” – VIDEO

 

 

1 – MELONI, LAVORO PNRR NON È FINITO, MA FIERI DI QUANTO FATTO

raffaele fitto giorgia meloni

(ANSA) - "Il lavoro non è finito, abbiamo ancora molto da fare, ma i tanti obiettivi centrati finora ci rendono fieri e ci incoraggiano a dare sempre di più. Nell'interesse dell'Italia e degli italiani". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella premessa all'ultima relazione sul Pnrr.

 

Nella sua premessa Meloni ricorda che quanto conseguito "è il frutto di un incessante lavoro, coordinato dal Ministro Fitto e portato avanti dal Governo nel suo complesso, che ha consentito di raggiungere tutti gli obiettivi programmati e di rafforzare la portata strategica del Piano". "L'attuazione del Pnrr ci porterà nel 2024 a misurarci con il conseguimento dei 39 obiettivi e traguardi associati alla sesta rata, pari a 9,6 miliardi di euro, e dei 74 obiettivi e traguardi connessi alla settima rata, pari a 19,6 miliardi di euro", ricorda Meloni.

 

giorgia meloni raffaele fitto 2 giugno 2023

"Sapremo farlo al meglio solo se continueremo a interpretare questo impegno come un lavoro di squadra, determinando un'accelerazione decisiva per l'incremento della spesa delle risorse stanziate e per la rapida implementazione delle nuove misure inserite nel Piano".

 

"È un lavoro di squadra - dice poi ancora - che sarebbe impossibile senza la capacità, la determinazione e la competenza dei tantissimi servitori dello Stato che ogni giorno fanno il loro dovere nelle Amministrazioni centrali e negli Enti locali. A loro va il mio più grande ringraziamento, perché senza di loro il Governo non avrebbe potuto raggiungere i risultati che ha ottenuto".

 

2 – PNRR, LA SPESA RENDICONTATA HA RAGGIUNTO 46,5 MILIARDI (DI CUI 21 NEL 2023) SU 191,49 TOTALI

Estratto dell’articolo di Federico Fubini per www.corriere.it

 

raffaele fitto presenta le modifiche al pnrr 4

A metà percorso in vista della scadenza del 2026, la spesa rendicontata del Piano nazionale di ripresa e resilienza ha raggiunto quota 46,5 miliardi di euro su 191,49 totali da investire entro i prossimi due anni e mezzo. Di questi, 24,48 miliardi sono stati spesi nel 2021 e 2022, in gran parte dal governo di Mario Draghi.

 

Nel 2023 invece sono stati spesi 21,17 miliardi di euro. È questa la principale novità contenuta nella Relazione sull’attuazione che il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto sta per presentare oggi alla Cabina di Regia prevista a Palazzo Chigi.

 

Il traino dei ministeri Ambiente e Imprese

meloni e le modifiche al pnrr vignetta by rolli il giornalone la stampa

 Una parte importante della spesa effettuata fino ad ora sembra attribuibile agli incentivi automatici, tramite i crediti d’imposta previsti con il Superbonus 110% (ristrutturazioni immobiliari) e Transizione 5.0 (investimenti delle imprese nell’autoproduzione di energia, in gran parte). Lo si desume dal fatto che i ministeri ai quali fanno capo i due progetti, Ambiente e Imprese, sono fra i più avanti nell’esecuzione delle proprie parti di Pnrr. L’Ambiente ha già speso 14 miliardi sui 34 (il 41% del totale), in gran parte a titolo di crediti d’imposta sul Superbonus. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha già speso 13,6 miliardi su 19,6 […]

 

Gli altri ministeri

Fuori da queste somme (cioè fuori da una gran parte dei quasi 28 miliardi spesi tramite i crediti d’imposta a famiglie e imprese) c’è il resto della spesa del Pnrr realizzata fin qui. In particolare la Relazione oggi in Cabina di Regia indica che nel 2023 il ministero dell’Ambiente ha assorbito 5,2 miliardi di spesa (in gran parte da Superbonus) e il ministero delle Imprese altri 7,2 miliardi (in gran parte da Transizione 5.0).

 

Pnrr Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il resto dei ministeri, quelli che devono presiedere alla realizzazione di bandi, aggiudicazioni, appalti e realizzazioni delle opere, hanno speso in totale altri nove miliardi circa sempre nel 2023. E dovrebbero spendere ben più di altri cento miliardi nei due anni e mezzo che mancano fino alla fine del piano. […]

 

I ritardi da colmare

Di certo l’attuazione concreta del Pnrr nei ministeri e nei dipartimenti che non possono affidarsi a incentivi automatici, ma devono far funzionare le amministrazioni sulla realizzazione degli appalti, presenta ancora dei ritardi. In alcuni casi, drammatici.

 

raffaele fitto presenta le modifiche al pnrr 2

Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, a fine 2023, ha appena lo 0,81% di spesa rendicontata sul proprio portafoglio del Recovery da 7,2 miliardi di euro. Anche il dipartimento Affari regionali e Autonomie è appena allo 0,81% sul proprio portafoglio, pur piccolo, da 135 milioni.

 

Fortissimi ritardi si registrano anche nel ministero del Turismo - in teoria una delle grandi risorse per sostenere la ripresa - con un assorbimento di appena il 2,8% del budget e appena 24 milioni spesi l’anno scorso su progetti totali per 2.400 milioni […]

 

Il caso del ministero dei Trasporti

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

Il ministero dell’Interno è al 23,4% di spesa rendicontata, mentre un discorso a parte merita uno dei fronti più delicati: il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Matteo Salvini. Si tratta di un portafoglio di particolare importanza, anche perché include tutte le opere ferroviarie e portuali, con un budget complessivo di 39,7 miliardi di euro. Qui la realizzazione rendicontata appare piuttosto bassa, al 15,3%, ma è possibile che alcune opere di Rete ferroviaria italiana siano già in fase più avanzate ma senza ancora la piena rendicontazione della Ragioneria dello Stato.

 

In ritardo anche il dipartimento della Trasformazione digitale (situato a Palazzo Chigi) che con 12,8 miliardi sovrintende alla posa della banda larga, alla digitalizzazione delle amministrazioni e all’installazione della capacità di cloud. Qui a fine 2023 la spesa ha raggiunto appena il 9,6% del totale. […]

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

Nel complesso dunque la strada per la realizzazione del Pnrr è ancora lunga e il ritmo per percorrerla tutta - al netto dei crediti d’imposta - non è ancora quello giusto. Non sarà una Cabina di Regia facile quella di oggi a Palazzo Chigi.

pnrr

Ultimi Dagoreport

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...