
L’ULTIMA GIRAVOLTA DI QUELLO SCHIZOFRENICO DI TRUMP: TENDE LA MANO ALL’EUROPA E PROPONE IL RINVIO DELL’ENTRATA IN VIGORE DEI DAZI RECIPROCI (PREVISTA PER IL 9 LUGLIO), PER TRATTARE COME GIÀ FATTO CON REGNO UNITO E CINA, CON CUI HA APPENA ANNUNCIATO LA FIRMA DI UN ACCORDO - - I LEADER UE, TANTO PER CAMBIARE, SI SPACCANO E L’ASSE FRANCIA-GERMANIA SI FRANTUMA. IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, INVOCA LA CHIUSURA DI UN ACCORDO RAPIDO: UNA RESA INCONDIZIONATA ALLE PRETESE DEL “PAPARINO” AMERICANO A CUI È FAVOREVOLE ANCHE GIORGIA MELONI (PUR DI NON INDISPETTIRE IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO, FIRMIAMO QUALSIASI INTESA) – MACRON CHIEDE ALL’UE DI TIRARE FUORI LE PALLE: “LA MIGLIOR SITUAZIONE POSSIBILE È DAZI ZERO. SE DOVRÀ ESSERE AL 10%, COSÌ SARÀ, MA SARÀ INEVITABILE UNA MISURA DI COMPENSAZIONE”
donald trump e ursula von der leyen dopo il bilaterale al g7 in canada
UE, 'PRONTI A INTESA SU DAZI MA OGNI OPZIONE SUL TAVOLO'
(ANSA) - "Oggi abbiamo ricevuta la controproposta" degli Usa sui dazi. "La stiamo valutando.
Quindi il nostro messaggio oggi e' chiaro: siamo pronti per un accordo. Allo stesso tempo, ci stiamo preparando all'eventualità che non si raggiunga un accordo soddisfacente". Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen al termine del vertice Ue."Tutte le opzioni sono sul tavolo", ha ribadito.
MERZ, CHIUDERE RAPIDAMENTE ACCORDO SU DAZI CON USA
friedrich merz e donald trump alla casa bianca foto lapresse 6
(ANSA) - "Abbiamo parlato ampiamente del tema dei dazi e dell'America. Abbiamo incoraggiato la presidente della Commissione a raggiungere rapidamente un accordo, un'intesa con gli americani, nelle meno di due settimane disponibili.
Tuttavia, se non si raggiunge un accordo con l'America, se non si raggiunge un accordo sui dazi, l'Unione europea è pronta e in grado di adottare autonomamente misure appropriate". Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz parlando alla stampa al termine del summit Ue a Bruxelles.
LUTNICK, USA E CINA HANNO FINALIZZATO L'ACCORDO DI GINEVRA
(ANSA) - Gli Stati Uniti e la Cina hanno finalizzato l'accordo raggiunto il mese scorso a Ginevra, e poi divenuto oggetto di un nuovo incontro fra i negoziatori a Londra l'11 giugno. Lo ha detto il segretario al commercio Howard Lutnick. "L'accordo è stato firmato e sigillato due giorni fa", ha precisato in un'intervista a Bloomberg.
LUTNICK, OTTIMISTA SU UN ACCORDO SUI DAZI CON L'UE
(ANSA) - "Sono ottimista" su un accordo con l'Ue sui dazi: l'Europa ha fatto un "lavoro eccellente" dopo un avvio lento. Lo ha detto il segretario al commercio Howard Lutnick in un'intervista a Bloomberg.
MACRON, SE DAZI A 10% INEVITABILE RISPOSTA UE COMPENSATIVA
(ANSA) - "La verità è che la miglior" situazione sui dazi "possibile tra Stati Uniti ed Europa è dazi zero. Se dovrà essere al 10%, così sarà". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al termine del vertice Ue, evidenziando che "se alla fine gli Stati Uniti decidessero di mantenere un dazio del 10% contro la nostra economia, sarà inevitabile una misura di compensazione sui prodotti americani venduti nel mercato europeo".
VON DER LEYEN, 'PENSARE A UNA RIDEFINIZIONE DEL WTO'
(ANSA) - "Ho presentato al Vertice le diverse opzioni che abbiamo, con molti altri Paesi che vogliono avere accordi di libero commercio. Ma ho presentato anche il Cptpp (l'intesa sulle relazioni trans-pacifiche): i Paesi asiatici vogliono avere una cooperazione strutturata con l'Ue, e ho detto che possiamo pensare a questo come a una ridefinizione del Wto. Evitando di ripetere errori del passato e mostrando al mondo che il libero commercio è possibile".
Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in conferenza stampa. Se gli Usa sarebbero invitati? "Loro hanno lasciato questo gruppo", ha detto.
MACRON, 'INTESA RAPIDA CON USA SUI DAZI, MA NON AD OGNI COSTO'
(ANSA) - "C'è una reale volontà da parte degli europei, siamo ben disposti a concludere" un accordo sui dazi con gli Stati Uniti, "ma questa buona volontà non deve essere interpretata come una debolezza: vogliamo concludere in fretta perché è nel nostro interesse collettivo, ma non vogliamo farlo a qualsiasi costo". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al termine del vertice Ue. Bisogna utilizzare "tutti gli strumenti" per garantire un accordo "equilibrato", ha evidenziato.
DAZI, MOSSA DEGLI USA: RINVIO E CONTROPROPOSTA. “ECCO LE CONDIZIONI”
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per www.repubblica.it
«Se avete bisogno ancora di tempo, è possibile pensare alla proroga della sospensione». Ieri gli Stati Uniti hanno trasmesso all’Europa la loro ultima proposta per raggiungere un accordo sui dazi nel giorno in cui Donald Trump ha annunciato i guadagni per gli Usa grazie alle tariffe: «Abbiamo incassato 88 miliardi», ha spiegato il leader sottolineando — pur senza entrare nei dettagli — anche di aver raggiunto un accordo commerciale con la Cina. «E l’India potrebbe essere la prossima».
Diverso il discorso con l’Europa. La lettera inviata ieri da Washington a Bruxelles è arrivata con una postilla: pensateci, il 9 luglio non è una data ultimativa per far scattare le tariffe pesantissime annunciate ad aprile da Donald Trump.
DONALD TRUMP MOSTRA LA TABELLA CON I NUOVI DAZI
«Forse — ha confermato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt — la scadenza di luglio potrebbe essere prorogata, ma è una decisione che spetta al presidente». Un documento che, secondo la commissione, andrebbe a delineare «un accordo provvisorio» tra le controparti.
Ma il punto, di cui hanno discusso i leader nella cena di ieri sera a conclusione del Consiglio europeo, è che nella controproposta americana ci sono moltissimi aspetti che rischiano di mettere in difficoltà l’economia dell’Eurozona.
friedrich merz e donald trump alla casa bianca foto lapresse 5
Nelle settimane scorse, infatti, il Commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, aveva proposto un dazio lineare del 10 per cento. Nei contatti informali, gli Usa avevano fatto capire che quella soglia sarebbe potuta andare bene se “asimmetrica”. Ossia l’ammontare complessivo della tassa sarebbe dovuta essere inferiore per l’Europa. E quindi l’Ue non avrebbe dovuto toccare il settore dei servizi, nel quale il saldo americano è molto positivo.
Sui beni materiali, invece, poiché l’Europa esporta di più, pagherebbe anche di più. Ma il presidente americano non vuole compensazioni. Anzi, nella lettera spedita e arrivata ieri a Palazzo Berlaymont — non a caso dopo l’accordo sull’aumento delle spese militari della Nato — non solo si conferma il 10 per cento “asimmetrico” ma si prevedono tariffe superiori in varia misura su altri prodotti.
Per di più il cambio euro-dollaro che sta apprezzando la divisa europea rappresenta un ulteriore fattore di difficoltà per le aziende che esportano negli States.
L’interrogativo posto ieri sera dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, riguardava non solo la risposta da dare all’“amico americano”. Ma anche quanto i 27 Paesi siano disponibili a tirare la corda e quindi a mettere sul tavolo la possibilità di non raggiungere un accordo. E su questo punto le divisioni all’interno dell’Unione si sono manifestate con grandissima evidenza: posizionando da una parte la Francia e dall’altra la Germania.
trump macron meloni e altri leader foto di gruppo l'aja
Il capo dell’Eliseo Emmanuel Macron, è infatti convinto che non si possa accettare la proposta statunitense. […] Anche perché nel pacchetto formulato dalla Casa Bianca sono presenti almeno due clausole che spostano ulteriormente l’ago della bilancia: l’acquisto maggiorato di gas liquido americano e quello di armi prodotte negli Usa.
Un elemento, quest’ultimo, già implicitamente contenuto nell’accordo Nato sull’aumento al 5 per cento del Pil delle spese per la difesa. Il combinato di tutti questi dati, per la Francia è dunque da respingere. […]
URSULA VON DER LEYEN - URUGUAY
Di tutt’altro tenore la linea tedesca. La Germania spinge per un’intesa rapida quasi a ogni costo. «Sostengo la Commissione in tutti i suoi sforzi — ha sottolineato il cancelliere tedesco, Friedrich Merz — per raggiungere rapidamente un accordo commerciale con gli Stati Uniti. Voglio che facciamo decollare il Mercosur e che concludiamo ulteriori accordi commerciali. L’Europa ha davanti a sé settimane e mesi cruciali».
Anche l’Italia punta ad un accordo in tempi brevi. Il governo Meloni non vuole punti di attrito con il tycoon. Una delle soluzioni prospettate consiste nella definizione a luglio di una piattaforma sui principi generali. Per poi scendere nel dettaglio successivamente. Sfruttando così l’ulteriore proroga che sospende i “vecchi” dazi. Ma la partita non è ancora chiusa. E l’opzione di rinviare tutto a settembre non è solo teorica.
STRETTA DI MANO TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP - FUNERALE DI PAPA FRANCESCO
Scott Bessent e He Lifeng – negoziati sui dazi tra usa e cina a londra