andrea de gennaro giancarlo giorgetti giorgia meloni alfredo mantovano

“LA QUESTIONE DELLE NOMINE SI RISOLVERÀ” – ALFREDO MANTOVANO FA IL VAGO E SUL PASTROCCHIO DELLA GUARDIA DI FINANZA BUTTA LA PALLA IN AVANTI. GIRA VOCE CHE IL SOTTOSEGRETARIO E GIORGIA MELONI ABBIANO VINTO E CHE LA SPUNTERÀ ANDREA DE GENNARO. MA LE PAROLE DI GIORGETTI ALLA CERIMONIA DI AVVICENDAMENTO SEMBRAVANO ANDARE IN UN’ALTRA DIREZIONE. COME DEL RESTO HA FATTO LO STESSO MINISTRO DELL’ECONOMIA, VOLATO A TOKYO – LE CORDATE E I VELENI TRA LE FIAMME GIALLE

NOMINE: MANTOVANO, 'SI RISOLVERA''

alfredo mantovano giorgia meloni

(Adnkronos) - La questione delle nomine dei vertici della Sicurezza e della Guardia di finanza? "Si risolverà". Così Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, si limita a rispondere a una domanda a margine della presentazione del libro ''Dieci anni di solitudine'' di Giovanni Pellegrino, ex presidente della Commissione Stragi. (Sci/Adnkronos)

 

2. L’OMBRA DELLE CORDATE SULLA NOMINA ALLA GDF: INPS E INAIL, TEMPI LUNGHI

Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

[…] il Consiglio di oggi non si occuperà di nomine: né di queste, né della scelta del nuovo comandante generale della Guardia di Finanza, da ieri retta dal numero due del Corpo, Andrea De Gennaro.

 

giancarlo giorgetti alla cerimonia di avvicendamento dei vertici della guardia di finanza

Dietro all’ennesimo rinvio ci sono ragioni pratiche e non: a Palazzo Chigi non ci saranno né il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti - è lui che deve proporre la nomina del militare - né il vicepremier Antonio Tajani, entrambi in missione all’estero.

 

Per chiudere il nuovo pacchetto di nomine occorrerà aspettare almeno una settimana. Giorgia Meloni e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano sostengono la nomina di De Gennaro, Giorgetti e l’altro ministro competente (quello della Difesa Guido Crosetto) avevano avanzato la candidatura di Umberto Sirico.

 

andrea de gennaro

Il caso Gdf è di difficile soluzione, e viene da lontano. […] il comandante generale uscente Giuseppe Zafarana (nominato ieri presidente di Eni dall’assemblea dei soci) aveva ottenuto la proroga del mandato di un anno dal governo Draghi.

 

Il mese scorso era circolata l’ipotesi di un’ulteriore proroga, idea che però non convinceva nessuno. Ma la lunga attesa per la successione ha nel frattempo alimentato le candidature interne.

 

generale umberto sirico

Lo racconta maliziosamente il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri: «Ci sono undici generali meritevoli della nomina, bisogna sceglierne uno e il dolore è non dare agli altri dieci la gratificazione che meriterebbero».

 

Spiega una fonte interna agli apparati: «In questi mesi i candidati si sono moltiplicati, e con essi le cordate interne per promuoverle». Secondo quanto ricostruito, il preferito di Zafarana era il capo di Stato maggiore Francesco Greco, che però ha il neo di essere fra i candidati più giovani.

 

La Lega avrebbe visto bene la nomina dell’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate Antonino Maggiore, ma anche la sua candidatura ha trovato ostacoli interni. E così, con l’avallo di Giorgetti e Crosetto, è maturata l’ipotesi di Umberto Sirico, fin qui comandante delle operazioni speciali.

 

alfredo mantovano giorgia meloni

Nel frattempo però nel borsino di Palazzo Chigi è avanzata l’ipotesi De Gennaro. La cerimonia di commiato di Zafarana, l’altro ieri, ha riaperto i giochi: nel suo discorso Giorgetti ha parlato esplicitamente di una decisione ancora da prendere. La lotteria dei candidati nel frattempo non si è fermata, e con essa la scia dei veleni.

 

Contro De Gennaro c’è chi maligna sull’influente fratello (Gianni, già capo della Polizia e presidente di Leonardo). Al comandante generale dell’Italia nordoccidentale Fabrizio Carrarini è stato imputata «la vicinanza al centrosinistra» per essere stato vicecapo di gabinetto al Tesoro con Roberto Gualtieri, oltre che oggetto di un’indagine, per di più archiviata. Ma in lizza ci sono anche Carmine Lopez (comandante interregionale dell’area nordorientale) e i colleghi Fabrizio Cuneo, Bruno Buratti e Michele Carbone. […]

giancarlo giorgetti ignazio la russa giuseppe zafarana giancarlo giorgetti. giancarlo giorgetti ignazio la russa giuseppe zafarana

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO