“LA REPUBBLICA DELLE IDEE”, DECINE DI INTELLIGENZE CHE SI RIUNISCONO PER PENSARE: BERLUSCONI MERDA – CALABRESI, IL PRECETTORE DEGLI AGNELLI

1. LA REPUBBLICA DELLE IDEE
Andrea Marcenaro per "Il Foglio"

Comincia a Firenze la Repubblica delle idee. Natalia Aspesi, Carlo De Benedetti, Ezio
Mauro, Dan Brown, Alessandro Baricco, Paolo Rumiz, Andrea Carandini, Tahar Ben Jelloun, Bernardo Valli, Carlo Petrini, Ermanno Olmi, Michela Murgia, Adriano Sofri, Umberto Veronesi, Matteo Renzi, Roberto Saviano, Ilvo Diamanti, Stefano Rodotà, Lucia Annunziata, Gustavo Zagrebelsky, Umberto Eco, Michele Serra, Enrico Deaglio, Timothy Garton Ash, Enrico Franceschini, Eugenio Scalfari e molti, molti altri ancora.
Ecco.

Immaginate adesso tutte queste intelligenze, con tutto quello che hanno letto, con tutto ciò che sanno e le capacità che possiedono, con la cultura sterminata che rappresentano, riunite nella capitale del Rinascimento per pensare: Berlusconi merda.

2. LE CAVALLETTE SUI GIORNALI
Da "Il Fatto Quotidiano"

A sentire le geremiadi di editori e direttori, pare che la grande stampa italiana abbia perso un milione di lettori in cinque anni per qualche biblica calamità, la peste, le cavallette, la siccità. E quindi serve l'intervento dello Stato, deve finanziare i prepensionamenti e pure le assunzioni dei giovani.

Così gli editori possono risparmiare e continuare a pagare schiere di editorialisti gaudenti a ogni riforma delle pensioni, sempre pronti a chiedere, dalle colonne di giornali così sussidiati, il taglio della spesa pubblica.

E se il guaio fosse invece che editori e direttori preferiscono il plauso del palazzo (meglio se quirinalizio) a quello dei lettori? Per i giornaloni dare notizie sarebbe forse una cura più economica che mungere ancora lo Stato.


3. LA GLASNOST DEL CLUB DEI POTENTI
Enrico Franceschini per "La Repubblica"

Si è mai visto un complotto con l'ufficio stampa? No. È lecito quindi immaginare la delusione di chi credeva che il Bilderberg fosse il governo occulto del mondo. È vero che questa associazione (il nome è ispirato dal primo hotel in cui si ritrovò, nel 1954) non rendeva noti i nomi dei partecipanti, né l'agenda dei lavori, né emetteva comunicati finali, e non invitava la stampa alla sua conferenza annuale. Ma chi decide i destini del pianeta non ha bisogno di riunirsi in segreto; e di solito, se vuole mantenere un incontro confidenziale, non ne annuncia lo svolgimento.

Quest'anno tuttavia, per smentire i fissati della teoria del complotto, il Bilderberg si è riunito a Watford, sobborgo di Londra, ha reso noti i partecipanti (il conservatore George Osborne, il laburista Peter Mandelson, banchieri della Goldman Sachs, per l'Italia ci sono tra gli altri Mario Monti e Lilli Gruber) e l'ordine del giorno (debito, occupazione, Europa - niente di sorprendente), dotandosi perfino di un ufficio stampa, che è quasi come invitare i giornalisti. Chi crede ai complotti segreti dovrà cercarsi un altro bersaglio. Il Bilderberg ormai appare minaccioso come il Club Mediterranee.

4. CALABRESI IL PRECETTORE DEGLI AGNELLI - PERCHÉ IL DIRETTORE DELLA "STAMPA" VA OGNI ANNO A ERUDIRE I SUOI PADRONI?
Bankomat per Dagospia

Qual e' la visione culturale implicita secondo la quale ogni anno , alla riunione di famiglia degli azionisti Agnelli, il Direttore de La Stampa pro tempore erudisce i familiari suoi datori di lavoro circa la situazione attuale? Un precettore? Una forma di bignami per ricchi frettolosi che in mezzoretta recuperano mesi di giornali non letti? Una orgogliosa rivendicazione del fatto che sulla lettura dell'Italia e del mondo ci si abbevera al giornale di Famiglia e non certo al Fatto Quotidiano o a Repubblica?

Potrebbero anche invitare Conte che spiega ai ragazzi lo spirito dello sport. Meno male che non sono padroni di un gruppo di cliniche, sai che pizza, un professore dipendente illustrerebbe le ultime sul trapianto di fegato o la cura della prostata.

Quest'anno si trovano tutti due giorni a Maranello, una delle poche realtà' dell'impero che non ostante tutto non sa di Fiat, i ragazzi saranno felici, potranno dimenticare che le loro auto vanno ogni mese peggio del mercato e che il loro manager in pullover vive e li fa vivere solo di operazioni finanziarie straordinarie.

Vero e' che a la "Repubblica delle idee" - in questi giorni in versione renzian fiorentina - gli intellettuali del foglio scalfariano invitano De Benedetti a dire la sua sull'universo mondo. Il titolare graziosamente si concede. Per fortuna di tutti e' un Titolare coltivato che legge molti giornali e non solo Repubblica.

Il TG5 e' in ebollizione: a questo punto sarebbe opportuno rompere gli indugi e abbandonare troppa correttezza. Bisogna affidare con urgenza un editoriale mattiniero regolare a Berlusconi in persona. Sarebbe oltretutto assai più trasparente. Almeno avremmo la versione originale.

Dago, mi sento davvero fortunato. Io posso dire spesso quello che voglio senza essermi comprato il tuo sito!

 

 

REPUBBLICA DELLE IDEEREPUBBLICA DELLE IDEERodolfo e Carlo De BenedettiCARLO DE BENEDETTI E FIGLIO RODOLFO club bilderberg MARIO CALABRESI E JOHN ELKANN Lapo Elkann - Copyright Pizzi

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