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FINE LAVORO? MAI! – AVVISATE SALVINI, CHE VOLEVA RENDERE PIÙ FACILE ANDARE IN PENSIONE, CHE L’ETÀ MASSIMA FINO A CUI BISOGNERÀ LAVORARE AUMENTERÀ AUTOMATICAMENTE DI TRE MESI OGNI DUE ANNI – IL MOTIVO È SEMPLICE: PIÙ SI VA AVANTI, PIÙ L'ITALIA INVECCHIA E QUALCUNO DEVE PAGARE LE PENSIONI (GIORGETTI DIXIT) - DOPO IL PASTICCIACCIO BRUTTO DELL’INPS, LA MINISTRA CALDERONE CONVOCA IL PRESIDENTE DELL’ENTE, GABRIELE FAVA - SE IL GOVERNO INTENDE RIPROPORRE IL BLOCCO DELL'AUMENTO DELL'ETÀ E DEI CONTRIBUTI DOVRÀ COPRIRE IL MANCATO RISPARMIO (2,3 MILIARDI DI EURO, DOVE LI PRENDE?)

Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “la Stampa”

 

Gabriele Fava

Il presidente dell'Istat, Francesco Maria Chelli, lo ha spiegato chiaramente lo scorso 7 ottobre in occasione della sua audizione sul Piano strutturale di bilancio segnalando «un'amplificazione dello squilibrio tra nuove e vecchie generazioni» che avrà sempre di più un impatto sulle politiche previdenziali del Paese.

 

Da qualche giorno a causa dell'Inps, che senza averne l'autorizzazione ha anticipato nelle sue simulazioni l'innalzamento a 67 anni e 3 mesi dell'età della pensione a partire dal 2027, su questo tema si è scatenata la bagarre. Tant'è che oggi, secondo quanto si è appreso venerdì, a margine di una iniziativa dell'Inps in programma a Cagliari il ministro del Lavoro Marina Calderone chiederà conto dell'accaduto al presidente dell'istituto Gabriele Fava ed al direttore generale Valeria Vittimberga.

marina elvira calderone ministro del lavoro foto di bacco (2)

 

Il balzo in su dell'età pensionabile allarma sindacati e opposizione e pone il governo davanti a un bivio. In realtà la situazione, come emerge dai documenti dell'Inps a cui il presidente dell'ente rimanda oggi senza voler entrare nella polemica aperta dalla denuncia della Cgil, è ben più seria. Perché l'età della pensione è destinata a continuare a salire automaticamente di 3 mesi ogni due anni anche dopo il 2027.

 

Come ha evidenziato Chelli, infatti, il numero degli anziani di qui ai prossimi anni è destinato a crescere in maniera significativa tanto che «nel 2031 le persone di 65 anni e più potrebbero rappresentare il 27,7% del totale secondo lo scenario mediano (dal 24,4% del 2023 e fino al 34,5% nel 2050). […]».

 

Rispetto agli attuali 67 anni, si passerebbe a 67 anni e 3 mesi dal 2027, a 67 anni e 6 mesi dal 2029 e a 67 anni e 9 mesi a decorrere dal 2031, per arrivare a 69 e 6 mesi dal 2051». Ed in parallelo, come ha fato poi capire l'Inps, aumenterebbero di 3 mesi ogni 2 anni anche i requisiti per accedere alle pensioni anticipate per cui oggi sono richiesti 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne).

 

La dg Inps Valeria Vittimberga e il presidente Inps Gabriele Fava

[…] Ovviamente si può sempre cambiare strada, ma se il governo intende riproporre il blocco dell'aumento dell'età e dei contributi dovrà provvedere a coprire il mancato risparmio che questo meccanismo comporta ben sapendo che tre mesi di pensione degli italiani, ai valori di oggi, valgono circa 2,3 miliardi di euro.

 

Nella sua relazione Chelli richiamava esplicitamente le ultime previsioni sul futuro demografico dell'Italia rese note dallo stesso Istat alla fine dello scorso luglio, previsioni che dal punto di vista previdenziale contengono un altro dato esplosivo: il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) passerà infatti da circa tre a due del 2023 a circa uno a uno nel 2050.

DURIGON E SALVINI ALL INCONTRO CON DRAGHI SULLE PENSIONI

 

Non a caso sempre in quei giorni il ministro dell'Economia Giancrlo Giorgetti aveva preso atto che «nessun sistema pensionistico è sostenibile in un quadro demografico come quello attuale» gelando tutte le aspettative di un ammorbidimento dei meccanismi di uscita anticipata dal lavoro. […]

durigon salviniFRANCESCO MARIA CHELLIINPSmatteo salvini giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresseinps - pensionimatteo salvini giancarlo giorgettiGabriele Fava

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