legnini bruti liberati

LEGNINI LEGNA LE TOGHE (“I PM DEVONO ESSERE PIU’ ACCURATI”) E BRUTI LIBERATI LE DIFENDE: “NON DIMENTICHIAMO LE MOLTISSIMI INDAGINI SU GRAVI FATTI DI CORRUZIONE NELLA POLITICA CHE SI SONO CONCLUSE CON SENTENZE DEFINITIVE. MOLTE TENSIONI TRA MAGISTRATURA E POLITICA VERREBBERO MENO SE LA RESPONSABILITÀ POLITICA OPERASSE ADEGUATAMENTE”

Liana Milella per “la Repubblica”

 

«Più attenti tutti alla presunzione di innocenza, ma guardiamo quanti processi in questi anni si sono chiusi con le condanne». Dopo le parole di Legnini ecco, in replica, quelle dell’ex procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati.

edmondo bruti liberatiedmondo bruti liberati

 

Dice Legnini: i pm dovrebbero essere più accurati nell’indagare a difesa dell’imputato anche quando di mezzo ci sono i politici. Lei vede trascuratezza?

«La rigorosa valutazione degli elementi pro e contro le ipotesi di accusa è dovere fondamentale del pm. Facile a dirsi, ma nel concreto questa è la grande difficoltà e responsabilità del pm. Di recente il presidente Mattarella ha rivolto a tutti i magistrati questo fondamentale monito: “Umiltà, come costante attenzione alle conseguenze del proprio agire professionale, apertura al dubbio sui propri convincimenti e disponibilità a confrontarsi con le critiche legittime ai modi con cui si amministra giustizia”».

 

È proprio certo che la magistratura, nell’ansia di fare indagini sulla corruzione, non sia passata sopra questo principio?

«Non entro, ovviamente, nei casi specifici, ma ricordo che alla magistratura, e in particolare al pm, nella fase iniziale delle indagini si richiede il difficile compito si distinguere tra fatti di corruzione e di abusi, che costituiscono reati da perseguire con il massimo rigore, e fatti di malcostume, la cui sanzione spetta alla stessa politica e, ancor prima, alla società civile».

EDMONDO BRUTI LIBERATI EDMONDO BRUTI LIBERATI

 

Fatto sta che molte indagini sulla politica finiscono con assoluzioni.

«Credo si debba distinguere. Vi sono state indagini su fatti specifici, come quella che ha riguardato il sindaco Marino, in cui si è sviluppata la fisiologica dialettica tra pm e giudicante. L’insegnamento che se ne deve trarre è quello di una maggiore attenzione da parte di tutti alla presunzione d’innocenza.

 

intervento di giovanni legniniintervento di giovanni legnini

Ma non dimentichiamo le moltissimi indagini su gravi fatti di corruzione nella politica che si sono concluse e si concludono con sentenze di condanna definitive. Un punto è fondamentale in generale, ma in queste indagini in particolare: la celerità con cui le procure riescono a concludere le indagini e a portare i risultati alla valutazione del giudice. Dotare di maggiori mezzi e personale la giustizia è un dovere di civiltà giuridica, ma questo, mi rendo conto, è un altro discorso… ».

 

Che dire delle tante Rimborsopoli? Sicuro che in alcuni casi, come per le mutande verdi di Cota, non ci si sia accaniti sui politici?

«Su fenomeni generali come la cosiddetta Rimborsopoli nei gruppi politici regionali alcune procure hanno ravvisato reati, altre no, e finora tutti i giudici che si sono pronunciati non hanno accolto le ipotesi di accusa. La valutazione su quel meccanismo di rimborsi resta rimessa alla politica, ma forse una regolamentazione più precisa (ad esempio sulla biancheria intima cromaticamente connotata...), sarebbe nell’interesse stesso di rappresentanti politici che usano finanziamenti pubblici».

 

ROBERTO COTAROBERTO COTA

Legnini accusa la stampa, colpevole di provocare il circuito per cui, al primo avviso di garanzia, il politico è considerato colpevole.

«Il ruolo della libera stampa e del giornalismo d’inchiesta è fondamentale in una democrazia. Non direi poi che la stampa è per principio colpevolista nei confronti dei politici. Oggi vedo un clima più rispettoso ma non sono dello scorso millennio le vergognose campagne contro magistrati che avevano il solo torto di fare indagini scomode sui potenti.

ignazio marino presenta il suo libro  7ignazio marino presenta il suo libro 7

 

Ma anche la stampa dovrebbe dare il suo contributo nel distinguere responsabilità penale e responsabilità politica. Nelle democrazie mature la sanzione dell’opinione pubblica per fatti che non hanno rilievo penale può essere molto forte: pensiamo a quanto accade oggi negli Usa al candidato Trump».

 

All’opposto non è che la politica fa quadrato e si auto assolve?

«Non sta alla magistratura dettare ricette alla politica, ma è certo che molte tensioni tra magistratura e politica verrebbero meno se il meccanismo della responsabilità politica operasse adeguatamente».

 

Non sono indicativi i comportamenti dei parlamentari che nelle giunte per le autorizzazioni di Camera e Senato fanno di tutto per conquistare uno scudo?

«Credo che, con la sola doverosa eccezione dell’autorizzazione per l’arresto, ogni forma di immunità e di preventive autorizzazioni non giovi a un corretto rapporto tra magistratura e politica».

EDMONDO BRUTI LIBERATI EDMONDO BRUTI LIBERATI

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…