RELAZIONI PERICOLOSE -“MARILYN INCHIODÒ LETTERALMENTE BOBBY, INTRAPPOLANDOLO CONTRO LA PARETE”. LA MOGLIE ETHEL: “FU LA COSA PIÙ DISGUSTOSA CHE ABBIA MAI VISTO”. MA A MARILYN NON IMPORTAVA. “ERA SFRONTATA E SFACCIATA. LO CERCAVA OVUNQUE” (VIDEO)

VIDEO – HAPPY BIRTHDAY MR PRESIDENT

 

VIDEO – MARILYN MONROE AL COMPLEANNO DI JOHN KENNEDY

 

VIDEO – INCONTRO TRA BOBBY E KIMMY HOFFA

 

Da http://www.dailymail.co.uk

 

 

marilyn al party per il compleanno di kennedymarilyn al party per il compleanno di kennedy

 

La vita di Robert Kennedy fu agitata da due grandi ossessioni: un’attrazione fatale per Marilyn Monroe e un odio viscerale per il sindacalista Jimmy Hoffa. Ce le racconta il libro di James Neff “Vendetta: Bobby Kennedy Versus Jimmy Hoffa” pubblicato da “Little, Brown and Company”.

 

Nella notte del 19 maggio 1962 la dea di Hollywood Marilyn si avvicinò al microfono davanti a un pubblico di 15.000 persone radunate al Madison Square Garden di New York.

il libro vendettail libro vendetta

 

jimmy hoffajimmy hoffa

Lentamente si sfilò la pelliccia di ermellino bianco rivelando un luccicante vestitino di strass color carne, che conteneva perfettamente il suo corpo nudo e le sue curve sensuali. Il pubblico rimase a bocca aperta quando con la sua voce suadente intonò un “Tanti auguri” a John Kennedy, dieci giorni prima del suo quarantacinquesimo compleanno.

 

get hoffaget hoffa

Ma quello che successe al party dopo Madison Square fu ancora più memorabile. La moglie di Robert, Ethel, era presente. Racconta l’autore: “Marilyn inchiodò letteralmente il marito, intrappolandolo contro la parete”. Ethel era disgustata. Quando rientrarono a casa commentò che quella fu “la cosa più disgustosa che abbia mai visto”. Ma a Marilyn non importava. “Era sfrontata e sfacciata. Lo cercava ovunque. Fu un vero spettacolo”.

 

Ma Madison Square Garden non fu il loro primo incontro. Si conobbero nel febbraio del 1962 durante una cena in onore di Bob a casa dell’attore Peter Lawford e sua moglie Pat Kennedy, la sorella di Bobby.

bobby kennedybobby kennedy

 

Marilyn aveva bevuto troppo quella sera così Bobby e il suo aiuto stampa, Ed Guthman, si offrirono di accompagnarla a casa. Era così ubriaca che dovettero aiutarla a entrare in casa. Così rincontrarsi la notte del compleanno di JFK riaccese la loro passione che continuò nei successivi tre mesi. Fino a quando il 5 agosto 1962, all’età di 36 anni, Marilyn non fu trovata morta in circostanze misteriose nella sua casa di Brentwood in California.

ethel la moglie di bobbyethel la moglie di bobby

 

Al quel punto a RFK non rimase altra passione che quella contro il leader del sindacato degli autotrasportatori, Jimmy Hoffa, che stava usando la criminalità organizzata per infiltrarsi e corrompere i sindacati.

 

Come procuratore generale durante la presidenza del fratello, RFK mise su un’intera squadra al Dipartimento di Giustizia per indagare sulle sporche alleanze di Hoffa. La squadra chiamata “get Hoffa” fece di tutto per incastrare il capo del più grande sindacato del paese che andava a braccetto con la criminalità organizzata.

 

Pierre Salinger, giornalista e addetto stampa di JFK, la definiva una 'vendetta di sangue'.

Prima di diventare il capo del consiglio della “Permanent Subcommittee on Investigations” del Senato americano, Bobby era ossessionato dalla malavita di New York, ma “i suoi sforzi rimasero sempre non ufficiali. Si svolgevano durante il weekend in auto della polizia in borghese”, scrive Neff.

ROBERT KENNEDY ROBERT KENNEDY

 

Bobby non sapeva nulla di Jimmy Hoffa, dei sindacati e tanto meno della criminalità organizzata, ma le sue pratiche sinistre lo affascinavano ed “era determinato a imparare tutto quello che poteva sulla sua società segreta”.

 

I due s’incontrarono durante un interrogatorio della commissione del Senato. Bobby doveva interrogare Hoffa e lo descrisse come l'uomo più pericoloso in America. Ma Hoffa era un manipolatore, un negoziatore e riuscì facilmente ad umiliare Bobby che non aveva alcuna esperienza in aula di tribunale.

 

Hoffa fece aggrovigliare Bobby con le sue stesse domande. Gli faceva l’occhiolino per fargli perdere il filo e destabilizzarlo. Nei tre episodi in cui s’incontrarono in aula, Kennedy ne uscì sempre perdente.

PISTOLA USATA PER ASSASSINARE ROBERT KENNEDY PISTOLA USATA PER ASSASSINARE ROBERT KENNEDY

 

“Provavano un odio viscerale l’uno per l’altro”, raccontava l'autore a Robert Siegel nel corso di una intervista alla National Public Radio.

 

“Lo scontro era spietato, senza precedenti. Hoffa mise in imbarazzo Kennedy e fece tutto il possibile per umiliarlo”.

 

Ma RFK non si arrese nella sua lotta contro Hoffa. “Credeva davvero che quell’uomo fosse una forza del male per l'economia e per il paese”.

 

BOB KENNEDY ASSOLDO GLI ASSASSINI DI MARILYN BOB KENNEDY ASSOLDO GLI ASSASSINI DI MARILYN

Al Dipartimento di Giustizia, la squadra Get Hoffa di Bobby aveva venti personaggi che perseguivano nell’impresa di condannare Jimmy.

 

Robert KennedyRobert Kennedy

Nel settembre del 1962, Edward Partin, uno dei soci del sindacato di Hoffa fu incarcerato per un’accusa di rapimento. Era stato anche accusato di tredici capi di appropriazione indebita e tredici capi di falsificazione di documenti sindacali. Quando in seguito s’incontrò con Hoffa presso la sede del sindacato, furono proferite frasi quali: “Quel figlio di puttana di Bobby Kennedy. Deve sparire!”. Hoffa chiese a Partin se sapeva dove procurarsi esplosivi “potenti e in grado di esplodere senza lasciare senza lasciare traccia”. Partin rispose no.

 

Marilyn Kennedy Marilyn Kennedy

“Allora Hoffa indicò un fucile a lungo raggio nel suo ufficio e disse che sapeva dove rimediare un silenziatore”.

 

Sei anni dopo, nel giugno 1968, Bobby fu assassinato. Hoffa fu graziato dal presidente Nixon nel 1971, ma scomparse dalla faccia della terra quattro anni dopo e di lui si prse ogni traccia.

 

LA MONROE AVREBBE FATTO SESSO A TRE COI KENNEDY BROS LA MONROE AVREBBE FATTO SESSO A TRE COI KENNEDY BROS JOHN KENNEDY E MARILYN JOHN KENNEDY E MARILYN IL SEX TAPE DI MARILYN NON VA ALL ASTA IL SEX TAPE DI MARILYN NON VA ALL ASTA john kennedy marilyn john kennedy marilyn Marilyn Monroe Marilyn Monroe

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....