livorno nogarin

POLVERE CINQUESTELLE - DA LIVORNO A PARMA, DA QUARTO AD ASSEMINI ECCO TUTTE LE ACCUSE E I VELENI DEL M5S IN VERSIONE DI GOVERNO - IERI NOGARIN CONTESTATO DAI LAVORATORI DELLA MUNICIPALIZZATA DEI RIFIUTI: TENSIONE ANCHE NELLA MAGGIORANZA

Renato Benedetto e Marco Gasperetti per il “Corriere della Sera”

 

FILIPPO NOGARIN SINDACO DI LIVORNOFILIPPO NOGARIN SINDACO DI LIVORNO

Gli insulti e le accuse volano: «Cinque Stelle inadeguati», attacca il Pd; «Colpa della vecchia giunta, la vostra», è la replica. L'immondizia resta invece a terra, in strada: a Livorno i netturbini continuano, da sabato, a incrociare le braccia, i cassonetti si colmano e i sacchi si accumulano.

 

Un ordine di servizio, ieri, li richiamava al lavoro. Ma loro, oltre trecento, sono invece andati a protestare in Comune, dove il consiglio era chiamato a votare, in una seduta di oltre 12 ore, sulla linea del sindaco cinquestelle Filippo Nogarin sull' Aamps, la municipalizzata che gestisce la raccolta rifiuti.

 

LIVORNO - CONTESTAZIONE A NOGARINLIVORNO - CONTESTAZIONE A NOGARIN

I lavoratori hanno contestato Nogarin (che pure ha assicurato: «Nessuno perderà il posto») con qualche momento di tensione in aula. C'è tensione pure nella stessa maggioranza per la decisione di non ricapitalizzare la municipalizzata dei rifiuti, su cui grava un debito di 42 milioni accumulato dalle passate giunte a guida Pd.

 

Nogarin ha proposto il concordato preventivo (procedura che porterebbe i libri contabili in tribunale), sollevando, oltre alle proteste dei lavoratori, anche quelle del suo assessore all'Ambiente Giovanni Gordiani, che ha minacciato dimissioni, e il no di tre consiglieri grillini. Tanto che ieri sera il consiglio ha deciso per un rinvio: una settimana ancora per decidere. Ma non è Livorno l' unica grana per il Movimento «di governo»: amministrando le città anche i 5 Stelle si sono trovati a fare i conti con i problemi che la gestione di un municipio comporta, tra vincoli di bilancio, polemiche e veleni. Ordinaria amministrazione.

grillo e pizzarotti c b d ef bc ad c d grillo e pizzarotti c b d ef bc ad c d

 

Ne sa qualcosa Federico Pizzarotti, primo cittadino di Parma. Che ha dovuto fronteggiare gli affondi dello stesso Beppe Grillo: «Capitan Pizza», è stato bollato sul blog. Al centro della polemica l'inceneritore. Già punto forte della campagna elettorale del 2012, con Pizzarotti e Grillo che avevano promesso di bloccarlo. E acceso, invece, neanche un anno dopo. L'iter era troppo avanti per mettersi di traverso: il costo sarebbe stato insostenibile per un Comune dove Pizzarotti ha trovato un debito, pregresso, di 840 milioni.

Buco che in parte spiega un'altra accusa rivolta al sindaco: il taglio ai servizi sociali, in particolare alle voci scuola e disabili.

 

certaldo pizzarotti nogarincertaldo pizzarotti nogarin

Pizzarotti, dal canto suo, sbandiera un piano di rientro del debito e il record (70%) di raccolta differenziata, sempre in tema rifiuti. Ma con i vertici del Movimento la relazione resta complicata. Non è l' unico caso che mostra spaccature tra i 5 Stelle. Assemini, provincia di Cagliari, 27 mila abitanti, dal 2013 è amministrata da Mario Puddu. Qui la scorsa estate tre consiglieri sono stati espulsi dal Movimento dopo aver accusato il primo cittadino di aver arruolato «uno staff occulto (tre consulenti, ndr) in conflitto di interessi». E il sindaco si trova ora una maggioranza risicata.

 

A Quarto (Napoli) la polemica è nata dalle accuse contro il sindaco Rosa Capuozzo, eletta a giugno. Un dossier, consegnato a consiglieri e carabinieri, parla di un abuso edilizio: il sindaco vivrebbe in un attico per cui è stato chiesto un condono, mai ottenuto. Lei ha replicato: incartamento costruito ad hoc, solo calunnie. Si è invece dimessa, a Ragusa, Stefania Campo, assessore della giunta di Federico Piccitto. Il caso riguarda l' assunzione del marito in una società, in convenzione con il Comune, che si occupa della lettura dei contatori idrici.

FABRIZIO PUDDUFABRIZIO PUDDU

 

«L' ha favorito», ha attaccato l' opposizione. Lei si è difesa: era prevista la riassunzione per chi già lavorava per la lettura dei contatori. L' ultima grana, appunto, è quella di Livorno, dove il caos rifiuti ha alimentato una polemica politica con eco nazionale. Il concordato preventivo per Aams è una scelta «difficile ma necessaria» per Nogarin, che non vuole tagliare i servizi per porre rimedio al buco di 42 milioni.

 

Debiti «creati dal Pd», accusa il M5S, in parte (26 milioni) per tributi sui rifiuti non riscossi. Il Pd contrattacca: «Chi si candida a governare deve farsi carico dei problemi della città», per Silvia Velo, sottosegretario all' Ambiente. «M5S e Pd sono corresponsabili», accusa Deborah Bergamini (FI). Il M5S difende compatto Nogarin: «Il patto del Nazareno è vivo e lotta contro di noi», è l' intervento di Luigi Di Maio, dopo l' attacco al Pd sul blog di Grillo: ha paura dei libri in tribunale .

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...