LOMBARDO, IL MALATO IMMAGINATO - QUANDO TEMEVA DI ESSERE ARRESTATO PER CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA, IL GOVERNATORE SICILIANO È ANDATO IN UN OSPEDALE DI CATANIA A FARSI CERTIFICARE UN ANEURISMA. CHE GLI AVREBBE EVITATO IL CARCERE - MA UN CHIRURGO VEDE LA CARTELLA CLINICA E RIVELA CHE INVECE “LA SUA AORTA ERA NORMALISSIMA” - OVVIAMENTE, CHI RISCHIA IL POSTO E’ IL MEDICO…

Riccardo Bocca per espresso.repubblica.it

VIDEO CON IL DOTTOR ALBERTO LOMEO: http://espresso.repubblica.it/multimedia/video/31380622/1

Quando temeva di essere arrestato, il governatore è andato in un ospedale di Catania a farsi certificare un aneurisma. Che ovviamente gli avrebbe evitato il carcere. Ma un chirurgo ha rivelato che invece «la sua aorta era normalissima». E adesso, per questa denuncia, il medico rischia il posto

Il documento che ha stravolto la vita di Alberto Lomeo, 61 anni, primario di chirurgia vascolare all'ospedale Cannizzaro di Catania, arriva sul suo tavolo la mattina del 20 maggio 2010. E' quello che i medici chiamano "sdo", la scheda ospedaliera di dimissione dei pazienti. Un atto di assoluta delicatezza che viene prima compilato dal medico di reparto, e poi controfirmato dal suo superiore. "In quell'occasione", ricorda Lomeo, "l'attenzione era moltiplicata per mille".

La scheda del paziente, infatti, non appartiene a un cittadino qualunque, bensì al governatore della Sicilia Raffaele Lombardo: "Si riferiva, per la precisione, a un ricovero in day hospital datato 17 maggio 2010, di cui peraltro nessuno in ospedale mi aveva informato". Strano, fa notare, data l'importanza del personaggio politico. "E altrettanto curiosa", aggiunge, "è la coincidenza con le notizie sul governatore che circolavano in quel periodo".

Il dottor Lomeo, che per la prima volta ripercorre qui i dettagli della sua tormentata vicenda, si riferisce allo scoop pubblicato cinque giorni prima del ricovero del governatore: "Mafia, chiesto l'arresto di Lombardo", titola il 12 maggio 2010 "la Repubblica". A seguire, un articolo riferisce che i magistrati ipotizzano legami tra il numero uno della Regione e Cosa nostra. "Si teorizzava il concorso esterno in associazione mafiosa", dice Lomeo. "E anche se il procuratore capo catanese, Vincenzo D'Agata, ha subito smentito la prospettiva delle manette, girava voce che Lombardo potesse finire in cella".

Ecco, dunque, la ragione per cui Lomeo controlla con cent'occhi quella cartella clinica. Ed ecco, pure, la sorpresa contro cui dice di avere sbattuto: "Nel fascicolo, il collega di reparto aveva certificato che il governatore era affetto da aneurisma all'aorta ascendente". Patologia grave, spiega Lomeo, "a volte fonte di danni che uccidono".

Ma in quel momento, il problema più imbarazzante è un altro: "Dai controlli documentali, ho visto che l'aorta del governatore era in condizioni normali, senza tracce di aneurisma". E se non bastasse, "dalla cartella di Lombardo mancava un ecocardiogramma al quale il collega sosteneva di averlo sottoposto, e che invece avrei più avanti scoperto risalire al 23 gennaio 2010".

Questo, dice Lomeo, è il motivo per cui s'è deciso a tenere quasi due mesi quei documenti dentro un cassetto: "Non serviva un genio a intuire che, con quella diagnosi, Lombardo avrebbe eventualmente potuto evitare il carcere". Più complesso, invece, era scegliere cosa fare: "Se turarsi il naso e firmare la scheda di dimissione", o alzare la testa e segnalare i suoi dubbi.

"Potendo", dichiara Lomeo, che non vuole atteggiarsi a eroe, "avrei subito strappato quelle carte. Ma non sarebbe servito, perché il reparto le aveva trasmesse ai vertici dell'ospedale". Così, alla fine, il primario prende carta e penna, e scrive il 13 luglio 2010 ai vertici del nosocomio.

"Dica se non sono stato chiaro...", sorride nervoso mentre estrae quel foglio da una borsa di documenti. E in effetti è inequivocabile, e grave, il messaggio rivolto ai suoi superiori: "Avendo esaminato con attenzione gli esami eseguiti", inizia, "non ho rinvenuto l'esame ecocardio del quale si fa menzione in cartella" e "ritengo che la diagnosi di aneurisma dell'aorta non corrisponda alle effettive condizioni del paziente". Dopodiché Lomeo precisa di avere "ritenuto giusto informare le Signorie Vostre con discrezione, perché possiate prendere i provvedimenti che ritenete opportuni".

Ma le comunicazioni non finiscono qui: Lomeo, in parallelo, informa i magistrati di Catania, riassumendo il caso e dichiarandosi disponibile per chiarimenti.

"Sapevo", dice il primario, "che avrei scatenato un terremoto di polemiche. Ma non avevo previsto la violenza con cui mi avrebbe colpito". Una bufera, oggi al centro di indagini, che parte dal reparto di Chirurgia vascolare del Cannizzaro, sette medici e una ventina di letti, e tocca la cima della politica regionale. Anche perché Lomeo, a Catania, non è un primario di secondo piano. In curriculum vanta un periodo di attività al famoso Texas heart institute of Houston e una carriera in patria che lo ha portato a diventare coordinatore siciliano dei chirurghi vascolari.

"Naturale", commentano gli infermieri del Cannizzaro, "che la sua ribellione abbia fatto scalpore". Infatti le reazioni scattano immediate: "Il 28 luglio 2010", dice Lomeo, "mi ha scritto il direttore generale Francesco Poli: non per lodare il mio scrupolo, bensì per attaccarmi ad alzo zero".

 

ALBERTO LOMEOOSPEDALE DI CATANIARAFFAELE LOMBARDO raffaele lombardo02 lapraffaele lombardoraffaele lombardo gov sicilia lap

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...