1. M5S MODELLO COREA DEL NORD: GRILLINI SOTTO “SCORTA” PER LE INTERVISTE! 2. MA E’ UNA COREA BUONA, CHE DIFENDE I PROPRI INGENUI E INDIFESI CITTADINI-PARLAMENTARI-BAMBINI CHE DIVERSAMENTE NON SAPREBBERO COME CAVARSELA DAVANTI ALLE TERRIBILE DOMANDE DI ’’GIORNALISTI INAFFIDABILI SE NON ADDIRITTURA IN MALAFEDE” 3. MA LA FOLLIA DI GRILLO TOCCA IL GROTTESCO QUANDO COMANDA AI GRILLINI: “DOPO DIVERSI PROBLEMI SORTI IN PROPOSITO, INTENSIFICHEREMO LA PRESENZA DEI COMPONENTI DEL GRUPPO COMUNICAZIONE IN TRANSATLANTICO E NELL’ATRIO DEL PALAZZO (SÌ, NELLATRIO!). NON PER UN’ESIGENZA DI CONTROLLO MA A GARANZIA DEI DEPUTATI”

1. ARRIVA LA "SCORTA" PER LE INTERVISTE
Andrea Malaguti per La Stampa

Aggressivo, ispirato, come se avesse infine scoperto la preziosa ricetta della minestrina di buccia di zucca, il deputato Cinque Stelle Matteo Dall'Osso, seduto - spalmato - sul divanetto di pelle rossa del transatlantico, si rivolge ai giornalisti che parlano con i suoi colleghi - mica con lui - con poche e sentite parole: «La mail della comunicazione? È giusta. Perché voi siete delle merde». Bonjour finesse.

I colleghi lo calmano. Lui si alza e si allontana evidentemente fiero del suo inusitato e straordinario coraggio. Ma il punto è: di quale mail parla?


Di alcune geniali righe vergate lunedì sera, e quindi inviate ai parlamentari del Movimento a Montecitorio, da parte del gruppo comunicazione della Camera. La sofisticata struttura scelta da Grillo e Casaleggio per mediare i rapporti con stampa, radio e tv. Bene. Il contenuto della mail è questo: «Dopo diversi problemi sorti in proposito, intensificheremo la presenza dei componenti del gruppo comunicazione in transatlantico e nell'atrio del palazzo. Non per un'esigenza di controllo ma a garanzia dei deputati».

Il riferimento all'atrio è meraviglioso. Controllo del territorio. Ronde. Corea del Nord purissima. Ma una Corea buona, che difende i propri ingenui e indifesi cittadini-parlamentari-bambini che diversamente non saprebbero come cavarsela.

Anche il seguito del comunicato non è male: «Invitiamo tutti, poi, a rilasciare le interviste nella stanza grande del gruppo comunicazione dopo essersi messi in contatto con uno dei componenti». Perché? La spiegazione è semplice: «Oltre all'aspetto psicologico del "giocare in casa" sarà possibile registrare le interviste per ovviare così ai tanti problemi sorti in merito. Invitiamo tutti a declinare le richieste di giornalisti che si sono dimostrati inaffidabili se non addirittura in malafede».

Black list. Un'altra volta. Tema ossessivamente ricorrente per il gruppo comunicazione della Camera del Movimento Cinque Stelle, che al Senato, invece, sembra avere trovato una formula civile, distesa, ragionevolmente collaborativa.

Così, anche in questa giornata in cui Grillo torna sulla puntata di Report spiegando alla Gabanelli che il sito di Casaleggio è in perdita, attaccando il suicida progetto di legge Zanda-Finocchiaro che impedirebbe al Movimento (ai movimenti) di partecipare alle elezioni («Se usciamo di scena noi allora veramente ci sarà un'esplosione di violenza») e chiedendo nuovamente conto ai suoi delle scelte sulla diaria, alla Camera, dopo una serie di ottimi interventi in Aula e su Europa e banche, il gruppo pentastellato scivola di nuovo su una polemica interna. L'ennesima mail che doveva rimanere segreta e che «Europa» pubblica sul sito.

Capannello deputati-giornalisti attorno al famoso divanetto rosso. L'onorevole Zaccagnini, già considerato eretico proprio perché incapace di nascondere quello che pensa (di solito non ci prova nemmeno) dice: «Questa mail non è normale. Il nostro gruppo comunicazione deve essere sotto pressione. Tra l'altro, secondo statuto, si tratta di persone scelte da Grillo che noi avremmo dovuto confermare con un voto. Ma io quel voto lo aspetto ancora».

Più pratico il deputato Pisano: «Questa mail non cambia nulla. Scommettiamo? Tutto resta come prima». Una collega sottoscrive. «Mi pare che qui siamo alla paranoia». Il pugliese Giuseppe D'Ambrosio prova a cambiare prospettiva. «Questo intervento nasce dal fatto che alcuni di noi di recente hanno parlato a vanvera». Dibattito. Senza ronde in giro. Orribili i giornalisti, leggeri alcuni deputati o disorientati gli uomini della comunicazione, capaci di trasformare il furore iconoclasta contro i media in un monumento mostruoso eretto sul proprio pio sepolcro?

 

 

 

GRILLO A ROMABEPPEGRILLO GRILLO GRILLO A ROMABeppe Grillo Beppe Grillo

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!