virginia raggi roberta lombardi

MOVIMENTO 5 VIPERE – DICE ROBERTA LOMBARDI AI PM: C’ERA MARRA DIETRO LE ACCUSE A DE VITO CHE FAVORIRONO LA RAGGI – E DE VITO ERA ACCUSATO DA UNA SPIATA AGGANCIATA AD UNA DELAZIONE DI PRIVATI PER UN ABUSO EDILIZIO

 

Marco Lillo e Valeria Pacelli per Il Fatto Quotidiano

 

RAFFAELE MARRARAFFAELE MARRA

Dietro l’atto di accusa per far fuori nel 2015 Marcello De Vito – attuale presidente dell’assemblea capitolina – quando si sceglievano i candidati a sindaco di Roma, ci sarebbe anche Raffaele Marra, l’ex braccio destro di Virginia Raggi ora in carcere per corruzione. O almeno questo ha raccontato sabato ai pm capitolini, Roberta Lombardi che ha messo a verbale anche il nome della fonte che gli avrebbe fatto il nome di Marra: un collaboratore del M5s.

 

DE VITODE VITO

“Mi ha detto – ha riferito ai pm in sostanza la deputata Lombardi – che c’era anche Marra dietro alle accuse contro De Vito”. La Lombardi non ha prove, ma riporta solo quello che le hanno detto. I pm stanno cercando riscontri. Domenica è stato sentito De Vito che ha fornito una versione molto più vaga: ha detto di sapere anche lui di quelle voci che giravano su Marra ma di non avere alcuna certezza sul suo ruolo.

 

I pm continueranno a sentire altre persone informate dei fatti. Ieri è stato convocato il collaboratore citato dalla Lombardi e potrebbero essere chiamati anche i deputati presenti alla riunione chiave nella quale furono sollevate le accuse a De Vito: Alessandro Di Battista, Paola Taverna e Carla Ruocco. Da un punto di vista penale la storia del presunto ruolo di Marra potrebbe non avere alcuna conseguenza ma politicamente la deposizione della Lombardi imbarazza il M5S romano e potrebbe spiegare il filo che ha legato i destini di Raggi e Marra. Sono tante le domande sul comportamento del sindaco in questi mesi.

ROBERTA LOMBARDI   ROBERTA LOMBARDI

 

Perché la Raggi non ha mollato Marra fino all’arresto? Perché lo ha nominato capo del personale dopo che l’Espresso aveva raccontato della casa comprata a prezzo “scontato” da Scarpellini? Perché ha promosso il fratello Renato nonostante Raffaele fosse capo del personale? Se quanto ha riferito ai pm Roberta Lombardi trovasse conferma, Marra potrebbe avere avuto un ruolo nella vicenda che segna l’inizio della discesa per De Vito e il decollo della candidatura Raggi, almeno secondo quanto De Vito in privato ha sempre sostenuto.

 

alessandro  di  battista virginia raggi alessandro di battista virginia raggi

Per capire bene la vicenda però bisogna ripercorrere la storia già raccontata dal Fatto a luglio. Un anno fa De Vito è stato vittima di una campagna condotta contro di lui dall’attuale sindaco di Roma Virginia Raggi, dall’assessore Daniele Frongia e dal vicepresidente dell’Assemblea capitolina Enrico Stefàno. Dopo essere uscito acciaccato dall’accusa, l’allora capogruppo ha preparato con i suoi consulenti legali un esposto. Voleva consegnarlo ai pm ma poi ha preferito non puntare il dito contro i suoi tre colleghi.

paola tavernapaola taverna

 

Il Fatto ha visionato la bozza di esposto con le accuse ipotizzate allora con i suoi consulenti legali nel momento di rabbia: diffamazione, calunnia e falso, questi erano i reati ipotizzati a fine febbraio dall’avvocato De Vito a carico del suo sindaco e degli altri due compagni. La bozza di esposto ripercorreva i fatti ricostruiti da De Vito domenica scorsa (dopo che tanta acqua è passata sotto i ponti) con i pm.

carla ruocco beppe grillocarla ruocco beppe grillo

 

Secondo De Vito, le cose sono andate così: il 28 dicembre 2015, Stefàno, Raggi e Frongia organizzano una riunione con i consiglieri municipali eletti nel 2013 per il M5S. In assenza di De Vito, lo accusano di avere compiuto una serie di atti contrari alla buona amministrazione e un reato. Ossia, un “abuso d’ufficio in relazione a una richiesta di accesso agli atti”. Nove mesi prima, il 19 marzo 2015 infatti De Vito si era avvalso del potere concesso dalla legge ai consiglieri comunali “di ottenere dagli uffici del Comune tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato”.

 

DANIELE FRONGIA VIRGINIA RAGGIDANIELE FRONGIA VIRGINIA RAGGI

Così era riuscito a procurarsi la pratica di sanatoria edilizia su un seminterrato di un cittadino qualsiasi in via Cardinal Pacca, al quartiere Aurelio. Per i tre consiglieri comunali quell’accesso poteva configurare un reato. Questo, secondo De Vito, si dice alle sue spalle nella riunione del 28 dicembre. Frongia, prosegue il racconto contenuto nella bozza di esposto, chiedeva “agli ex consiglieri municipali presenti e quindi agli attivisti del M5S di ‘puntare sulle successive primarie esclusivamente su Virginia Raggi’”.

 

rocco casalino  4rocco casalino 4

De Vito non sa nulla fino al 7 gennaio 2016, quando con i tre consiglieri viene invitato a una riunione. Quel giorno ci sono anche i deputati Carla Ruocco e Alessandro Di Battista (membri del direttorio), Roberta Lombardi, Paola Taverna e i responsabili della Comunicazione Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi. E’ in questa sede che De Vito viene accusato di abuso di ufficio per l’accesso agli atti del 19 marzo 2015. Frongia – sempre secondo la ricostruzione fatta allora da De Vito – sventola anche un parere legale. De Vito nella bozza di esposto chiede di appurare chi fosse l’avvocato che voleva inchiodarlo. Il suo nome resta un mistero.

 

Comunque dopo questa riunione, De Vito invia una mail alle 20,30 nella quale spiega che l’accesso agli atti era stato fatto dopo una richiesta proveniente dal M5S della Regione Lazio e allega la mail dell’avvocato Paolo Morricone, vicino alla Raggi tanto che a maggio ha poi scritto a Il Fatto una lettera di lamentele per un nostro articolo.

scarpellini raggi marrascarpellini raggi marra

 

De Vito allora scrisse che la sua richiesta “è scaturita da una segnalazione di un privato (che aveva chiesto l’anonimato avendo paura di minacce): egli sosteneva che il proprietario dell’appartamento poteva aver spinto qualcuno dell’amministrazione per farsi concedere l’agibilità dell’appartamento. La richiesta era necessaria (…) per una eventuale successiva denuncia’”.

ILARIA LOQUENZIILARIA LOQUENZI

 

“È tutto molto avvilente – continuava De Vito (…) – la vicenda però è anche molto grave. Motivo per cui vi chiedo con gentilezza non solo di valutare ciò che si è verificato oggi nei miei confronti alla luce delle pesanti accuse che mi sono state mosse, ma anche di considerare insieme le opportune azioni e modalità di gestione della vicenda”. Il 10 gennaio 2016, viene fatta un’altra riunione. Ci sono Frongia, Raggi e Stefàno davanti a una trentina tra consiglieri municipali e regionali. De Vito si difende e alla fine tutti si dicono soddisfatti.

Andrea Augello Andrea Augello

 

Daniele Frongia replica: “Non è vero niente. Marra non aveva nessun contatto con noi in quel periodo. E’ documentabile e l’accusa si può smontare facilmente. Non è vero nemmeno che io abbia sventolato un parere contro De Vito. Non c’è nessun esposto contro di noi. Querelo tutti”. Dopo che il Fatto rivela la storia del dossier, il senatore Pdl Andrea Augello presenta un esposto. Ora l’inchiesta entra nel vivo.

Ultimi Dagoreport

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...

andrea delmastro emanuele pozzolo

FRATELLI D'ITALIA HA ESPULSO EMANUELE POZZOLO! - IL PARLAMENTARE GIÀ SOSPESO DAL PARTITO, IMPUTATO PER PORTO ABUSIVO DI ARMI PER LA SPARO DEL CAPODANNO 2024, HA RACCONTATO A "REPORT" LA SUA VERITA’ SULLA VICENDA (PER POI FARE DIETROFRONT: "MAI DATO INTERVISTE, MI HANNO REGISTRATO") - POZZOLO HA CONTRADDETTO LE VERSIONI DEGLI ALTRI PARTECIPANTI ALLA FESTA, SOSTENENDO CHE DELMASTRO ERA PRESENTE AL MOMENTO DELLO SPARO - DONZELLI, CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, AVEVA CONVOCATO IL DIRETTIVO DEL PARTITO CHE HA DECRETATO ALL'UNANIMITÀ L’ESPULSIONE DI POZZOLO...

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...