macron casco

"BISOGNERÀ LAVORARE DI PIÙ, COME HANNO GIÀ DECISO IN ITALIA, SPAGNA E GERMANIA”- MACRON E SPINGE PER LO SPOSTAMENTO DELL'ETÀ PENSIONABILE DAI 62 ANNI AI 65 - IL PORTAGIOIE DI BRIGITTE SENTE IL FIATO SUL COLLO DI MARINE LE PEN: "NON CREDETE A CHI VI DICE CHE I GIOCHI DELL'ELEZIONE SONO GIA' FATTI: DALLA BREXIT A TANTE ELEZIONI QUELLO CHE APPARIVA IMPOSSIBILE E' AVVENUTO..."

Leonardo Martinelli per “la Stampa”

 

il discorso di macron alla defense arena

Ci sono volute quasi due ore (due ore e 16 minuti, tanto è durato in tutto il discorso «alla Fidel Castro», che Emmanuel Macron ha pronunciato ieri durante il suo comizio) per arrivare al sodo, attaccare Marine Le Pen.

 

Perché lo scarto tra di lui, in pole position, e la zarina dell'estrema destra, previsto dai sondaggi per il 10 aprile, la data del primo turno delle presidenziali, si è dimezzato in 15 giorni. E soprattutto si è ristretto quello al ballottaggio del 24 aprile (secondo alcune inchieste, 53% per il presidente e 47% per Le Pen).

 

il discorso di macron alla defense arena 5

Lui, nome e cognome della nemica non li ha mai pronunciati, ma ha parlato di qualcuno che «la mattina può uscire dall'euro e la sera ritornare in Europa. E nessuno rileva le sue incoerenze».

 

Ha puntato il dito contro chi «si dice patriota e poi si fa finanziare il partito dall'estero» (vedi Le Pen e i crediti ottenuti in passato da una banca russa). «Non credete a chi vi dice che è impossibile, impensabile - ha aggiunto - e che i giochi dell'elezione sono già fatti: dalla Brexit a tante elezioni, quello che appariva impossibile è avvenuto».

 

il discorso di macron alla defense arena 4

Sì, nei ranghi macronisti comincia a trapelare la paura di una storia alla Donald Trump, quando lui s'impose alla faccia di ogni previsione.

 

Proprio nel tentativo di scongiurarlo, ieri, Macron ha dato appuntamento al suo popolo, alle porte di Parigi, alla Défense Arena, un'avveniristica sala in genere destinata alle star della musica. È riuscito a riempirla, con più di 30 mila persone: molti giovani, soprattutto maschi, tutti o quasi bianchi. Qualche sociologo avrebbe parlato della «Francia abbiente, che beneficia della globalizzazione».

 

il discorso di macron alla defense arena 3

Macron è apparso stanco, malgrado il troppo fondotinta in faccia, ed è anche comprensibile, con le elezioni imminenti che si aggiungono alla guerra in Ucraina e le interminabili telefonate di Vladimir Putin («A qualche ora da qui si bombarda la democrazia», ha detto, stoppando sul nascere i fischi). Ma l'atmosfera ieri era da Super Bowl, una scelta voluta dagli organizzatori, con grandi schermi sospesi e musica a fondo: tutto molto surreale, esagerato.

 

il discorso di macron alla defense arena 2

Come controbattere a Le Pen? «Non c'è niente di più potente della forza tranquilla della fraternità», ha detto, facendo l'occhiolino allo slogan di François Mitterrand alle presidenziali del 1981. Per poi aggiungere che «non bisogna diluire le nostre forze nelle divisioni», perché «la Francia unita è quella che si guarda in faccia, nella sua pluralità», ancora in riferimento a Mitterrand (presidente-monarca, in questo alter ego di Macron) e ai suoi slogan nelle elezioni del 1988.

 

Prima ha fatto una lunga lista di misure promesse, se sarà rieletto, dove spicca la volontà di spostare l'età pensionabile dai 62 anni ai 65, «perché in Francia bisognerà lavorare di più, come hanno già deciso in Italia, Spagna e Germania». Poi l'imposizione di un'attività formativa o lavorativa a chi riceve l'Rsa (il reddito di cittadinanza) e un'iniezione di proporzionale nelle elezioni legislative, che adesso si fanno solo con il maggioritario a due turni (è la riforma istituzionale che aveva già promesso nel 2017, ma che non è riuscito a realizzare).

il discorso di macron alla defense arena 1

 

Ha pure fatto un'interminabile lista di quello che ha già fatto, come abbassare la disoccupazione ai minimi da 15 anni (ma senza specificare che la Francia ha lasciato correre a briglia sciolta la spesa pubblica in reazione al Covid: è in atto, come altrove in Europa, una ripresa economica sotto perfusione di fondi pubblici) o il dimezzamento delle classi in prima e seconda elementare, nei quartieri difficili, per dare più possibilità agli allievi di famiglie più bisognose (ma senza ricordare che, in compenso, la sua riforma del liceo e della maturità si è rivelata un mezzo disastro). 

 

marine le pen contro macron per la sua visita ai caraibi

E non è mancato il riferimento alla crisi energetica, parlando dei sei reattori nucleari che dovrebbero entrare in funzione a partire dal 2035, in centrali che sono già funzionanti. Quello di ieri è stato il solo meeting da lui previsto, almeno prima del primo turno. Si è anche negato a qualsiasi dibattito televisivo con gli altri candidati. E mai si sottopone a interviste serie, non combinate. Non si può mai ribattergli, mettere eventualmente i puntini sulle i su certe cose. In questa strane presidenziali, alla Fidel Castro.

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO