trump rubio

DI BENE IN MAGLIE - MARCO RUBIO PROVA AD ATTACCARE TRUMP SULLE DIMENSIONI DEL PENE, CRUZ SULLE TASSE: I REPUBBLICANI SONO DISPERATI E DONALD INARRESTABILE - A NOVEMBRE SARÀ CLINTON VERSUS TRUMP, E ORA ANCHE BILL HA PAURA: ''HA IL DONO DI PERCEPIRE GLI UMORI DELL'ELETTORATO''

VIDEO - MARCO RUBIO: TRUMP HA MANI PICCOLE. E SAPETE COSA DICONO DEGLI UOMINI CON LE MANI PICCOLE...

 

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Già archiviata la frase sul giorno da leone ripresa dalla retorica mussoliniana? Più che altro non pervenuta. A parte qualche sensibile narice radical chic di qua e di là dell’Atlantico, che volete che gliene freghi in Texas o in Alaska di una frase attribuita a Mussolini. Soprattutto se l’incriminato risponde serafico che gli interessa citare una bella frase, non chi l’ha resa famosa,  le armi si spuntano subito.

TRUMPTRUMP

 

E così Donald Trump, un muro di gomma che se ne infischia di piacere alla gente che piace,  avanza imperterrito e anche un bel po’ incosciente verso l’appuntamento di oggi,super Tuesday, il grande  martedì in cui votano democratici e repubblicani in 12 stati (Alabama, Arkansas, Georgia, Massachussets, Minnesota, Oklahoma, Tennessee, Texas, Vermont, Virginia, Alaska e Colorado) e in un “territorio”, quello delle Isole Samoa; il grande martedì in cui vota il sud conservatore, dove ancora i liberal del nord est e dell’ovest sono cordialmente detestati, ma anche il sud nel quale gli avversari di Trump, segnatamente Ted Cruz, senatore eletto in Texas, si giocano una partita decisiva per la sopravvivenza.

TRUMPTRUMP

 

O forse se la sono già giocata, se Cruz delira su tasse non rese note dal miliardario perché conterrebbero le prove di rapporti con la mafia; o se  il pupillo delle elites conservatrici di qua e di là dell’Atlantico, il bel Marco Rubio , attira gli astanti nei comizi con alta politica del tipo:  “Avete notato che Trump è un uomo molto alto ma ha le mani veramente piccole? Che cosa si dice degli uomini grandi con le mani piccole?”, ovvero  tentando la carta disperata delle dimensioni degli attributi.

TRUMP CHRISTIETRUMP CHRISTIE

 

 L’ultimo sondaggio della Cnn, reso noto ieri, li fulmina.  Donald Trump 49 per cento, Marco Rubio 16, Ted Cruz 15, Ben Carson 10, John Kasich 6, cioè tutti assieme fanno il 47, meno di lui da solo. Non basta, a domanda più precisa sul candidato migliore per risolvere i problemi del Paese, la risposta è Donald Trump, 51 per cento, Ted Cruz 17, Marco Rubio 13, Ben Carson 10.

 

Il Partito Repubblicano sembra un gigantesco pugile suonato, solo che si dispera perché può vincere, non perché ha già perso. La concentrazione delle primarie, oggi si eleggono 661 delegati repubblicani e 865 democratici, chiude i giochi con largo anticipo sulle convention di luglio.

MELANIA TRUMPMELANIA TRUMP

 

I voti complessivi per assicurarsi la nomination repubblicana  sono 1237 ma l’indicazione di tendenza sarà chiara, e dal 15 marzo scatta un’altra tagliola, il winner takes all, che attribuisce la vittoria  totale, tutti i delegati, a chi prende un voto più degli altri. Soprattutto qualsiasi iniziativa la nomenclatura prenda e studi contro l’odiato miliardario, considerato più che un indipendente, addirittura un intruso, sembra tornargli sul muso come un pesante boomerang.

 

marco rubio donald trump ben carsonmarco rubio donald trump ben carson

Il glorioso giornale filo repubblicano, Boston Globe, quello che sparò l’inchiesta sui preti pedofili appoggiati dal Vaticano, quello del film che ha appena vinto l’oscar, “Spotlight”,  ha invitato gli elettori del “Grand Old Party” del Massachusetts  a voltare le spalle allo spregiudicato imprenditore, e piuttosto che lui  votare democratico. Bene, gli tocca dopo pochi giorni riferire che circa ventimila elettori registrati come democratici hanno cancellato l’adesione e hanno scelto o di votare da indipendenti o di votare come repubblicani. Le ragioni? Il fenomeno Trump, che attrae, interessa, ridà fiato a rabbia e aspirazioni.

 

trump rubiotrump rubio

Che sarà Trump contro Clinton nello sterminato e fichissimo staff di Hillary lo sanno da un pezzo, da quando ancora prima del New Hampshire, la candidata democratica ha smesso di sfottere l’avversario per dichiararsi molto preoccupata, da quando gli spin doctor hanno tirato fuori la carta un po’ prematura e rischiosa del pericolo per la democrazia, subito ripreso istericamente dal Washington Post, che dalla capitale manda segnali apocalittici.

 

marco rubio trumpmarco rubio trump

Solo che il grosso dei consiglieri ha anche creduto che con Trump la vittoria sarebbe facile, tesi questa che si continua a sostenere anche nel Gop, e si è attrezzata a una campagna futura tutta rivolta a ispanici, neri e donne, ai musulmani, insomma alle possibili vittime dell’avversario. Poi è arrivato Bill Clinton, che a cervello li frega ancora tutti, e che Hillary non ha commesso l’errore di lasciar fuori come nel 2008, e ha spiegato che l’uomo ha un dono raro di percepire gli umori dell’elettorato e che le elezioni si giocheranno su pochi voti di differenza. 

 

Perciò non basta accusarlo genericamente di misoginia o di razzismo, bisogna montare una campagna martellante e persuasiva dipingendolo anche come nemico dei lavoratori, come pericoloso per le crisi mondiali che la sua lingua senza freni e il suo comportamento spregiudicato potrebbero provocare.

marco rubio stivaletti col taccomarco rubio stivaletti col tacco

 

Unfit to lead, non all’altezza del compito, questa è la linea da perseguire, e guai a non prenderlo sul serio, dice l’ex presidente, come hanno fatto a inizio campagna quei fessi del vertice repubblicano. La verità è che il pagliaccio gode di considerazione maggiore tra i democratici che nel suo partito, e questa sarà ricordata come la principale follia del 2016.

 

bill e chelsea clinton in campagna per hillarybill e chelsea clinton in campagna per hillary

Per reagire alla figuraccia e alla sindrome isterica che attraversa giornali e tv, il New York Times ha commissionato due puntate di fuoco sulle responsabilità tremende della Clinton nella guerra che ha fatto fuori Gheddafi con l’unico risultato di creare uno Stato incontrollabile e pieno di terroristi, e ora pubblica articoli più realistici sullo stato delle cose.

 

Dice in uno di questi il governatore del Connecticut, Dannel P. Malloy:  "Trump è formidabile, capisce al volo le ansie degli elettori, e sarà spietato con la Clinton. Io sono passato dal diniego, dal pensare “chi vuoi che stia a sentire questo tizio”, all’ammirazione, nel senso che ha capito come catturare l’angustia e la preoccupazione di tutti”.

hillary e bill clintonhillary e bill clinton

 

Nel quartier generale democratico il nuovo mantra è chiaro. Si tratta di un avversario forte, determinato, infaticabile, che parla agli americani come nessun politico tradizionale sembra più riuscire a fare. I repubblicani proveranno ancora a contrastarlo, dice Bill Clinton, e auguriamoci che ricorrano allo strumento estremo di taroccare la convention a Cleveland modificando il voto di un gruppo di delegati, ma non è il caso di farci conto. Meglio  capire le radici dell’appello populista di Trump per costruire il caso contro di lui. Sarà una battaglia tremenda.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)