giulia bongiorno matteo salvini

NELLE MAGLIE DEL VOTO - CHI HA MESSO IN GIRO LA VOCE CHE L’AFFAIRE BONGIORNO/LEGA SIA STATO PARTORITO NELLA PERFIDA MENTE DI GHEDINI PER INTRODURRE UNO SCALPITANTE CAVALLO DI TROIA ALLA CORTE DI SALVINI? - SILVIO SI ABBRACCIA COL NEMICO SCHAEUBLE E SI SUSSURRA IL NOME DEL MAESTRO DI SCI FRATTINI COME PREMIER - TUTTE LE MAGAGNE DELLE PARLAMENTARIE GRILLINE: PARLANO GLI ESCLUSI - ITALIA VISTA DAL ‘WSJ’

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

bongiorno salvini

 

Chi ha messo in giro per Roma molto insistentemente la voce secondo la quale l’affare Bongiorno/Lega sarebbe in realtà stato partorito nella perfida mente di Niccolò Ghedini per introdurre un cavallo di Troia assai scalpitante, lo scisma di Fini docet, alla corte di Salvini? Ce l'hanno con lei, ce l'hanno con Salvini, come d'abitudine, ce l'hanno con Ghedini, o con tutti e tre?

 

 

FRANCUZZO FOR PRESIDENT

 

Durante la trionfale visita del Cav convertito all'austerity a Bruxelles, mentre lui si stringeva affettuosamente in fotografia con Wofgang Schauble (sì, proprio lo stesso che alle ultime elezioni dichiarò “Mi auguro che gli italiani non commettano più l'errore di votare Berlusconi,” ma pazienza stai mica a guardare il capello); mentre avvenivano queste affettuose strette di mano e affermazioni di stima reciproca, di quelle che tutti risero, i vari staff e sherpa continuavano a chiedersi chi sarà mai l'eventuale premier che Berlusconi minaccia di tirare fuori dal cilindro dopo il 4 marzo nel caso non gli riuscisse di combinare bene con gli amati Renzi e Gentiloni o non riuscisse nel miracolo di essere Lui a fare il premier.

berlusconi frattini PP

 

franco frattini (2)

E tutti rispondevano con lo stesso nome sussurrato: Franco Frattini. Ma come, lo stesso ministro degli Esteri che spinse come un motore turbo perché partecipasse anche l'Italia alla sciagurata operazione di distruzione di Gheddafi, guerra il cui risultato caotico Il Cav continua a rimproverare non si sa bene a chi ? Proprio lui. Indimenticabili le pressioni che allora lui e Ignazio La Russa esercitarono, indimenticabili le dichiarazioni del nostro, mai confermate da prove pur annunciate all'Ansa, su “ordini” impartiti dal colonnello Gheddafi, come quello di “trasformare Lampedusa in un inferno”; o di “messaggi terribili” delle autorità del governo libico come l’ordine di “mascherare cadaveri militari con abiti civili per far cadere colpe loro sulla Nato”.

 

E’ che l'uomo era molto sensibile ai desiderata anglo-francesi, e non a caso poi mollo il Pdl, spiegò che Berlusconi doveva ritirarsi, aderì all'agenda Monti, scarpino’ di tutti gli Aspen possibili, aspirò inutilmente all'incarico di Segretario generale della Nato. E ora? Tutto perdonato, Francuzzo, Il Cav è in forma fisica e mentale perfetta, ma un problema di memoria ce lo deve avere, sia pur a intermittenza, del tipo Frattini sì, Tremonti mai.

Quando gli fregarono il posto di commissario europeo, Rocco Buttiglione se la prese con Frattini e disse una frase sibillina. Quale? Basta rileggersi un articolo di ‘Repubblica’ dell’epoca...

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/11/09/buttiglione-veleni-su-frattini.html

 

 

5 STELLE E UN PUGNO SUL MUSO

 

Ci credete voi? Fate male, peggio per voi. Avete paura voi? Un pochetto sì.

BERLUSCONI JUNCKER

Mi sono venuti a trovare due militanti del glorioso e innovatore della politica Movimento 5 Stelle, veramente imbufaliti. Ecco il triste racconto, Niente di nuovo rispetto ad altri usciti sui giornali in questi giorni, la notizia vera è che hanno paura di fare i loro nomi, hanno paura di protestare, hanno paura. Di che?

 

Gli iscritti certificati hanno proposto sulla piattaforma la propria autocandidatura ed hanno ricevuto dalla Casaleggio tramite mail la risposta di ricevuta acquisizione della candidatura. Con questa mail ti chiedono anche i certificati penali, dopo di che gli aspiranti non si sono ritrovati nella piattaforma come candidati per essere votati da tutti gli iscritti. Si sono domandati il perché e lo hanno domandato, ma ad oggi ancora non hanno avuto notizie sul motivo dell'esclusione. Sono orpelli della democrazia decadente, evidentemente.

 

 

emilio carelli

Non basta, l'affare si ingrossa. Le Parlamentarie davano accesso alla lista per i seggi plurinominali che vengono assegnati con il proporzionale. mentre la lista per l’uninominale è stato deciso che sarebbe stata fatta da una commissione interna facente capo allo stesso Di Maio. Lui ha selezionato le personalità "famose" per concorrere nei collegi con i big degli altri partiti. Tra questi Emilio Carelli ed Elio Lannutti, selezionati con criteri del tutto diversi da quelli a cui sottostanno i candidati iscritti certificati che non possono aver mai partecipato a nessuna elezione politica con altro partito o lista diversa dal 5 stelle a far data dal 2009.

 

(La norma e’ fatta ad hoc per queste ultime "regionarie" per far ricandidare alcuni consiglieri uscenti che prima del 2009 avevano avuto altre esperienze in gergo la chiamano norma Davide Barillari, dal nome del consigliere alla Regione Lazio)

 

BEPPE GRILLO E DAVIDE CASALEGGIO

Detto questo, domenica sono usciti i risultati delle parlamentarie per i collegi plurinominali, dunque dei candidati selezionati sulla piattaforma. Ma tra i nomi è stato inserito anche Elio Lannutti, che era stato selezionato con criteri diversi e destinato all'uninominale.

Non farà neanche la campagna elettorale!

E a domanda di chiarimenti, qualunque domanda, l'algoritmo non rispose.

 

 

TU VUO’ FA’ L’ITALIANO

 

A quelli del Wall Street Journal non gliela raccontano, infatti titolano:

 L'elite italiana spera di tenere il controllo del governo dopo l’elezione di Marzo con una grande coalizione centrista che probabilmente sarà sotto la guida dell'attuale primo ministro Paolo Gentiloni

 

E spiega che di fronte alla carica degli anti sistema come il MoVimento 5 stelle, come la Lega euroscettica, e di fronte al crollo del Partito Democratico di Matteo Renzi, ciononostante la classe dominante ha un piano astuto per mantenere il controllo dopo le elezioni. Le sue speranze sono di una grande coalizione centrista tra Partito Democratico e Forza Italia con Paolo Gentiloni premier. Molti dicono che sarebbe la reincarnazione della Democrazia Cristiana.

 

C'è un solo ostacolo su questo glorioso cammino, ovvero il collasso del sostegno al partito Democratico, largamente dovuto alla pubblica antipatia per Matteo Renzi. Questo riempie l'elite di ansia, che succede se non hanno abbastanza voti i due messi insieme?

GENTILONI E RENZI

 

Ce la farà 5stelle con la Lega, ipotesi però improbabile? Prenderà più del 40% la coalizione di centro-destra, che appare solo un'alleanza tecnica? E se anche ce la dovesse fare Forza Italia col PD, che prospettive ha di modernizzare il Paese una coalizione così debole? Una piattaforma così marcatamente pro Europa quanto reggerà di fronte alle spinte antieuropee dell'opposizione? Sono domandone, si facessero anche qui non sarebbe male.

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO