la foto di luigi di maio con due ragazze

“IL CASO SIRI HA SVELATO UNA FACCIA DELLA LEGA CHE PENSAVO APPARTENESSE AL PASSATO” - DI MAIO IN MODALITA’ ELETTORALE: “LE LITI CON SALVINI? IO SONO UN MODERATO: QUANDO VEDO SUI SOCIAL IL MINISTRO DELL'INTERNO CHE IMBRACCIA UN FUCILE, ALLORA DICO LA MIA - DIMISSIONI SE IL MOVIMENTO VA SOTTO AL 20 PER CENTO? NON RISPONDO AI SE…”

Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

 

LA FOTO DI LUIGI DI MAIO CON DUE RAGAZZE

Fermo a un autogrill tra Palermo e Caltanissetta, è come se Luigi Di Maio tirasse un sospiro: «Ci davano per morti, e invece... » . Il vicepresidente del Consiglio, capo politico del Movimento 5 stelle, non vuole parlare dei rapporti tesi con il leader della Lega Matteo Salvini («Siamo entrambi molto impegnati, mettiamola così»), ma lancia un messaggio: «Basta soffiare sul fuoco. L'ultradestra è un pericolo».

 

In Sicilia il Movimento ha tenuto, avete vinto in due comuni. Non è presto per festeggiare?

«Il risultato dimostra che il Movimento è solido e che è l'unica vera proposta di cambiamento. Si guardi intorno: dove non abbiamo vinto noi ha vinto questo nuovo Nazareno tra Pd e Forza Italia».

LUIGI DI MAIO AL TELEFONO

 

Negli ultimi giorni con Matteo Salvini è lite su tutto. Sulla Diciotti però, quando c'è stato da votare per evitargli un processo, non avete esitato.

«Non si tratta di litigare. Semplicemente, sono una persona moderata: quando l' asticella si sposta troppo come accadde a Verona, dove c' era gente che andava dicendo che la donna deve stare a casa a pulire, o quando vedo sui social il ministro dell' Interno che imbraccia un fucile, allora dico la mia. Di questa storia della Diciotti, la prego, non se ne può più. L'immigrazione va controllata».

 

È stato un cedimento rispetto a una cosa che avevate sempre detto: tutti sono uguali davanti alla legge. Il ministro dell'Interno lo è di meno?

«È diverso, abbiamo rivendicato quell'azione come governo. Anche se la vera risposta all'immigrazione è la redistribuzione, che ora sta funzionando».

 

ARMANDO SIRI MATTEO SALVINI

Si è pentito della definizione "Ong taxi del mare"?

«Diverse procure hanno appurato il comportamento illecito di alcune ong. Non ho mai generalizzato».

 

Inchieste in corso, alcune al palo, nessuna condanna.

«Sono state aperte quando le procure hanno avuto prove di contatti. Se le forze dell'ordine hanno sequestrato alcune navi, è perché secondo i giudici ci sono delle evidenze».

 

Le manifestazioni di dissenso nei confronti di Salvini in questi giorni sono tacitate da sequestri di telefonini, persone segnalate, striscioni ritirati. È preoccupato?

«Non è nel mio stile. C'è un po' di nervosismo, bisogna abbassare i toni, evitare di soffiare sul fuoco. Ho fatto tante piazze e non ho mai avuto di questi problemi. Chi viene a protestare per delle vertenze, lo incontriamo sempre».

navi ong

 

Non crede che il caso del sottosegretario Siri abbia creato una frattura incolmabile tra voi e la Lega?

«Ha svelato una faccia della Lega che pensavo appartenesse al passato. Ora anche il riavvicinamento in Europa con Berlusconi...».

 

Il governo è bloccato da una campagna elettorale permanente. Sulla legge sblocca-cantieri siete allo scontro. Dalle autonomie alla sanità, dal salario minimo alla flat tax, avete proposte opposte. Che senso ha?

«Ho lanciato la proposta di un tavolo congiunto per mettere a punto flat tax e salario minimo. Una loro proposta e una nostra, entrambe nel contratto. Lei ha sentito risposte?

Quindi questa domanda non la deve rivolgere a me».

LA MASCHERA DI LUIGI DI MAIO PINOCCHIO

 

Ha paura di nuove elezioni perché in base alle vostre regole non potrebbe ricandidarsi?

«L'unica paura che ho è che l'esasperazione di certi toni possa aumentare il livello di tensione sociale. L'ultradestra è un pericolo, siamo in democrazia».

 

Non è da molto che chiama la destra col suo nome. Ma torniamo alle regole: la fine del limite di due mandati arriverà?

«Non è all' ordine del giorno. Il M5S dopo le europee farà uno scatto in avanti, ci struttureremo a dovere perché possiamo crescere ancora».

 

Ci potrebbero essere alleanze con liste civiche anche nazionali?

«È uno dei cambiamenti di cui le assemblee regionali stanno discutendo».

 

LUIGI DI MAIO E DAVIDE CASALEGGIO

Se il Movimento avesse un risultato inferiore al 20 per cento, si dimetterà da capo politico?

«E se non fosse così? Non rispondo ai se».

 

È disposto a sacrificare ministeri per tenere in vita il governo?

«Le elezioni europee servono a costituire il Parlamento europeo. Quelle nazionali ci sono già state e gli equilibri non cambieranno».

 

E la premiership? Potrebbe andare alla Lega se sfondasse il 35 per cento?

«Il presidente Conte sta svolgendo un lavoro straordinario, la Lega non ha mai chiesto nulla. È uno scenario che non esiste».

di maio conte card reddito

 

La ministra Stefani porterà il disegno sulle autonomie al prossimo consiglio dei ministri. In cosa va rivisto il progetto della Lega?

«Ma lei lo ha visto? Noi ancora no, Ho visto un'informativa di una paginetta. Un punto di incontro si troverà, ma non si pensi di spaccare il Paese in due. Se un cittadino deve curarsi al centro o al Sud, con le tasse che paga, deve poter usufruire degli stessi servizi e tecnologie. Lo stesso vale per l'istruzione».

 

Virginia Raggi deve pensare prima ai romani che ai rom, anche se questi ultimi sono i legittimi assegnatari di un appartamento e sono minacciati da Casapound?

«Già ho smentito questa cosa. Le minacce che ha ricevuto quella famiglia e la sindaca stessa sono inaccettabili. D'altro canto non bisogna sottovalutare, come ho detto prima, il livello di tensione sociale. C'è chi soffia sul fuoco».

 

tria di maio salvini conte

Dopo le europee riscoprirete la mitezza nei confronti della Lega?

«Non è una strategia: io sono sempre lo stesso, se la Lega torna su posizioni più moderate e la smette con fucili, armi e carri armati».

 

Si può continuare?

«Si deve continuare. Quattro anni per mantenere quello che abbiamo promesso».

 

Siete pronti a votare multe per chi soccorre in mare, come prescrive il nuovo decreto sicurezza?

«Il decreto l'ho letto sui giornali e ho già detto che mi sembra un'altra trovata per nascondersi dal caso Siri. Mi preoccuperei piuttosto dei rimpatri. Avevo sentito tante promesse, ma nei fatti c'è poco».

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO COME BUD SPENCER E TERENCE HILL

 

Se Atlantia fosse l'unica speranza di salvare Alitalia, come pensano in molti tra gli addetti ai lavori, sarebbe disposto a cedere?

«Non esiste mai un'unica soluzione. Altrimenti non sarebbe una soluzione, ma un obbligo. L' obiettivo è fare il meglio per rilanciare l' azienda».

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