MALA TEMPORA: LA CRISI PIOVE SULLA GERMANIA

Tonia Mastrobuoni per "La Stampa"

È ancora difficile formulare stime esatte, ma non c'è dubbio che le alluvioni e le esondazioni che stanno flagellando la Germania avranno un impatto negativo sull'economia. Lo ha detto ieri il capoeconomista della Camera dell'industria e del commercio (Dihk), Alexander Schumann.

«La pioggia sta gravando non solo sulle persone colpite dall'acqua alta, ma anche sulla congiuntura», ha precisato, aggiungendo che il muro d'acqua che sta investendo da giorni vaste aree della prima economia europea sta creando problemi al turismo e al commercio, ma anche al settore delle costruzioni.

Al di là dei drammi meteorologici, è stato il Fondo monetario internazionale a rendere noti intanto i riflessi negativi di un'altra emergenza, quella europea. A causa dell'«incertezza che riguarda le prospettive e le politiche dell'area dell'euro», il Fmi ha rivisto in peggio le previsioni di crescita, pur rimanendo dell'idea che «una ripresa arriverà nella seconda metà dell'anno».

Le stime sulla prima economia d'Europa sono dunque di un Pil a 0,3% contro lo 0,6% previsto in precedenza per l'anno in corso e di un +1,3% nel 2014 invece dell'1,5% stimato ad oggi. Il problema, scrivono gli economisti di Washington nell'"Article IV", il periodico rapporto sullo stato di salute dei Paesi (a breve uscirà anche quello sull'Italia), è che la severa recessione che sta colpendo molti partner dell'area della moneta unica sta frenando le esportazioni e, di conseguenza, gli investimenti.

È importante ricordare che la Germania esporta ancora poco meno del 40% dei suoi beni e servizi verso l'eurozona. «L'incertezza che deriva soprattutto dalle prospettive dell'area dell'euro e le sue perduranti recessioni, hanno provocato un declino dell'export e un forte calo sugli investimenti». Mentre i consumi sono cresciuti in maniera «robusta», gli investimenti «hanno iniziato a indebolirsi sin dalla fine del 2011», quando l'Europa è entrata nella fase più acuta della sua crisi finanziaria.

Il Paese di Angela Merkel deve evitare un «risanamento eccessivo». L'allentamento fiscale «marginale» di quest'anno è appropriato, e «le riforme strutturali per aumentare il potenziale di crescita sono una priorità». L'"effetto zavorra" che proviene dai Paesi in difficoltà condiziona anche i tempi di recupero della Germania, che potrebbero allungarsi, se la recessione continuerà anche negli altri Paesi.

Un'ipotesi che il presidente della Bce, Mario Draghi, continua a smentire. Ieri da Shanghai, pur ammettendo che la situazione «è impegnativa», ha aggiunto che « ci sono alcuni segnali di una possibile stabilizzazione. E il nostro scenario di base continua ad esser quello di una graduale ripresa che inizierà nella seconda parte di quest'anno».

In effetti, dopo quattro mesi di peggioramenti, l'indice Pmi elaborato da Markit ha registrato a maggio un miglioramento a 48,3 punti dai 46,7 di aprile. Resta, tuttavia, inferiore ai 50 punti, la soglia di demarcazione tra crescita e calo dell'attività. In Italia è risalito a 47,3 punti, dai 45,5 di aprile, e la dinamica dei tagli occupazionali nel manifatturiero si è attenuata ai minimi da 14 mesi.

Tornando al rapporto sulla Germania, il Fondo ha messo in evidenza che uno dei suoi punti deboli, come insegnano anche i numerosi salvataggi bancari, è il sistema finanziario. A detta degli economisti di Washington rimane «vulnerabile», soprattutto per gli intermediari esposti verso il settore immobiliare o verso «certi asset stranieri».

Resta intatto, sostiene il Fmi, il ruolo della prima economia europea di «porto sicuro» di tutte le altre e i suoi forti equilibri di bilancio restano «un cuscinetto» contro gli shock esterni. Ben venga, dunque, la sua «leadership nella spinta verso una maggiore integrazione europea.

Può giocare un ruolo importante nell'articolare più chiaramente la prospettiva di una maggiore convergenza economica e finanziaria». Alla luce di alcune vistose impasse sull'unione bancaria, più che una constatazione, un passaggio che ha tutta l'aria di un'auspicio.

 

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