renzi pinocchio

LE RENZATE HANNO LE GAMBE CORTE - ALTRO CHE TAGLIO DELLA PRESSIONE FISCALE, LA MANOVRA VARATA DAL GOVERNO CONTIENE UNA STANGATA DA 54 MILIARDI DI EURO PER I CONTRIBUENTI - TRA IL 2017 E IL 2019 AGGRAVI SU BENZINA E IVA CHE SALIRA' FINO AL 25%

Francesco De Dominicis per "Libero Quotidiano"

 

RENZI PADOAN RENZI PADOAN

Il governo ha impiegato una settimana per portare il testo della manovra al vaglio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E la versione finale del provvedimento arrivata al Quirinale venerdì sera, a distanza di sette giorni dal via libera del consiglio dei ministri, svela il motivo dell’attesa tanto lunga quanto sospetta. I documenti ufficiali portano alla luce una realtà assai diversa rispetto alle storielle raccontate in conferenza stampa dal premier Matteo Renzi con i suoi 25 tweet. Con i quali l’ex sindaco di Firenze è riuscito a incantare l’opinione pubblica per un po’ di giorni, sostenendo che la legge di stabilità per il 2016 è una svolta perché taglia le tasse e riduce la spesa pubblica. 

 

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

E invece. Il provvedimento definitivo, che domani dovrebbe arrivare al Senato, rivela che, con l’eccezione di una timida riduzione l’anno prossimo, il peso del fisco su cittadini e imprese salirà in maniera esponenziale subito dopo e che le uscite dal bilancio dello Stato si riducono molto meno di quanto detto ufficialmente da palazzo Chigi. 

 

Tanto per cominciare, nel triennio 2017-2019 arriverà una stangata fiscale da oltre 54 miliardi di euro. Un aumento pazzesco di tasse messo nero su bianco a pagina 4 della relazione tecnica della manovra: lì si scopre che le clausole di salvaguardia - cioè gli aumenti di imposta già previsti da precedenti finanziarie - sono state sterilizzate per il 2016, ma sono state reintrodotte per il futuro. Dal 2017 scattano gli aumenti di accise sulla benzina e di Iva (dal 10 al 13 per cento l’aliquota agevolata e dal 22 al 25 per cento quella ordinaria): aumenti che comportano 15,1 miliardi di versamenti in più al fisco nel 2017 e 19,5 miliardi in più sia per il 2018 sia per il 2019.

 

TASSA SULLA CASA jpegTASSA SULLA CASA jpeg

Vi anticipiamo il ragionamento di Renzi: fra un anno saranno di nuovo congelate le clausole di salvaguardia. I contribuenti ci sperano, anche se per ora nero su bianco c’è scritto l’esatto contrario. Ma vale la pena sottolineare che gli aumenti evitati non sono mai tagli.

 

Tant’è che i calcoli finali degli effetti delle misure della manovra per il 2016 riducono - e di tanto - i benefici netti: per il prossimo anno le riduzioni equivalgono a 18 miliardi e non 34 e spiccioli, come sbandierato dal premier. Ciò perché non è corretto conteggiare, appunto, i mancati rincari di imposta fra le riduzioni. Ragionamento che vale anche sul versante della spesa pubblica. A guardare i saldi netti, si scopre che la dieta per il bilancio dello Stato si ferma a soli 1,9 miliardi: sono previste, infatti, minori uscite per 7,9 miliardi, ma anche aggravi di spesa per 6 miliardi.

IMU jpegIMU jpeg

 

Che la spending review affidata al renziano Yoram Gutgeld sia un flop si capisce pure da un altro dato, quello relativo alla «razionalizzazione della spesa per l’acquisto di beni e servizi», che comporta risparmi complessivi ridicoli, pari a 216 milioni di euro nel 2016, 697 milioni nel 2017 e 697 milioni dal 2018.

 

Quanto alle voci di spesa aggiuntive, invece, la relazione tecnica svela che per il rinnovo del contratto degli statali sono stati stanziati 300 milioni, 100 milioni in più rispetto a quanto riportato nel comunicato del governo. Il sospetto che a palazzo Chigi abbiano voluto mostrarsi «duri» coi travet è fortissimo. È destinata a suscitare polemiche, poi, la scelta di assegnare 1,2 miliardi di fondi in più all’Anas proprio mentre la Guardia di finanza e procura di Roma hanno portato alla luce, nella società delle strade, un articolato sistema di mazzette e corruzione dominato dalla cosiddetta «Dama nera».

 

CARO BENZINA  CARO BENZINA

Così come alimenterà polemiche la norma che fa saltare l’obbligo di pagare l’affitto con assegni, bonifici o bancomat: i canoni fino a 3mila euro potranno essere saldati anche in contanti e fino a quella soglia non dovranno essere tracciabili. Confermata, poi, la riduzione del canone Rai da 113 a 100 euro e il pagamento, in un’unica soluzione, con la bolletta elettrica. L’ecobonus per l’acquisto di mobili e ristrutturazioni viene prorogato per il prossimo anno ed esteso anche alle coppie di fatto (sempre sotto i 35 anni). La Tasi non si pagherà più sulle prime case, su terreni agricoli e sugli «imbullonati» (impianti). 

 

CARO BENZINA  CARO BENZINA

Quanto alle imprese, nessuna sorpresa per i super ammortamenti: le spese per il rinnovo dei beni strumentali d’azienda potranno godere di una defiscalizzazione al 140%. Per le società, arrivano anche le riduzioni di Irap e Ires: si tratta di minori pagamenti di tasse per 3,9 miliardi l’anno a regime (dal 2018). Una mossa che in ogni caso porterà all’erario circa 400 milioni in più nel triennio 2018-2020. È normale: la riduzione del prelievo sulle società comporta un’estensione dei dividendi riconosciuti a soci e azionisti. Più ricavi e più tasse. Fila tutto. Ma Renzi, ovviamente, non l’aveva detto. 

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”