coldiretti ettore prandini giorgia meloni francesco lollobrigida

LA MARCIA DEI TRATTORI È UN GROSSO GUAIO PER GIORGIA MELONI – LA DUCETTA PENSAVA DI AVERE IL SOSTEGNO DEGLI AGRICOLTORI GRAZIE ALL’ASSE DI FERRO CON LA COLDIRETTI DI PRANDINI. MA L’ASSOCIAZIONE ORMAI FA SOLO POLITICA: I PICCOLI CONTADINI SI SENTONO TRADITI (E GIOVEDI' 20 MILA TRATTORI SARANNO AL CIRCO MASSIMO A MANIFESTARE) – LE PORTE GIREVOLI CON IL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA (CHEZ LOLLOBRIGIDA), Il PADRE MINISTRO DC, L’APPOGGIO A RENZI E LA RISSA SFIORATA CON DELLA VEDOVA: RITRATTONE DI ETTORE PRANDINI...

 

 

1. LA CARICA DEI 20MILA

Da “La Stampa”

 

protesta degli agricoltori sui trattori a orte

I trattori torneranno al centro di Roma. Dopo il corteo di venerdì dei quattro mezzi di Riscatto agricolo, tra il Colosseo e piazza San Giovanni, arriva l'annuncio dell'altro fronte della protesta. «Giovedì alle 15 manifesteremo al Circo Massimo. Saremo oltre 20mila», promette Danilo Calvani, il leader del Cra agricoltori traditi. Alla manifestazione parteciperà anche l'ex leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino, oggi alla guida di Ancora Italia, che assicura «una piazza assolutamente pacifica, senza violenza. Provocatori e infiltrati saranno tenuti lontani dalla mobilitazione».

 

2. PRO GOVERNO E CANDIDATO A TUTTO MA I COMITATI IN PRIMA LINEA COMPLICANO LA VITA DI PRANDINI

Estratto dell’articolo di Roberto Gressi per il “Corriere della Sera”

 

«Comanda e fai da te e sarai servito come un re». Chissà se l’adagio caro pure ad Alberto Sordi non sia frullato in testa anche a Giorgia Meloni, in questi giorni di trattori.

Che poi chissà quanto gasolio ci sarà voluto per portare un John Deere 7730 fino al Colosseo, un trattorone che costa usato non meno di cinquantamila euro.

 

francesco lollobrigida ettore prandini

Certo un po’ di sorpresa […] ci sarà stata in quel di Palazzo Chigi. Ma come? Sì al made in Italy, investimenti sulla filiera, un colpo di accetta alla carne coltivata, un patto di ferro con la Coldiretti e con il suo milione e mezzo di iscritti e questo è il risultato?

 

Gli eredi di Paolo Bonomi, che fondò l’associazione nel 1944, l’avevano pur rassicurata che la protesta avrebbe riguardato altri Paesi, e semmai da noi si sarebbe indirizzata contro Bruxelles. Anche se non è poi tanto facile mettere nell’angolo l’abile Ursula von der Leyen, che si è affrettata a rimettere in un cassetto polveroso la direttiva sulla riduzione dei fitofarmaci. Insomma, come dire, la situazione è complessa.

 

ETTORE PRANDINI GIORGIA MELONI

Il Green deal è difficile da digerire e pure i Verdi […] non se la sentono di mettere gli agricoltori sul banco degli accusati. E semmai in Italia si paga più che altrove la frammentazione delle imprese, che non si aggregano e non reggono sul mercato. Colpa anche, l’ha sostenuto il Foglio , proprio della Coldiretti, che non spinge all’unificazione perché più teste hai, più voti indirizzi e maggiore potere politico gestisci.

 

Giorni non facili per il presidente di Coldiretti, a capo dell’associazione dal 2018 e riconfermato, con l’accordo dello storico segretario, Vincenzo Gesmundo, poco prima dell’ultimo Natale. Ettore Prandini, 51 anni, tre figli, una laurea in Giurisprudenza, fisico asciutto, nato a Leno nel bresciano, un’azienda zootecnica importante a Lonato del Garda, lasciatagli dal padre e da lui fatta crescere.

 

RISSA PRANDINI - DELLA VEDOVA

Il padre era Giovanni Prandini, due volte ministro dc, colonna di sostegno del Caf, il patto politico tra Craxi, Andreotti e Forlani, in campo con Cirino Pomicino, Francesco De Lorenzo e Carmelo Conte. Per loro Guido Bodrato, sinistra democristiana, coniò l’espressione «la banda dei quattro». Uomo deciso, Giovanni, e stesso piglio determinato il figlio Ettore.

 

Proprio a ridosso del voto del Parlamento contro la carne coltivata si imbatte sotto Palazzo Chigi nella protesta dei radicali, che espongono un cartello con su scritto «coltivatori d’ignoranza». «Delinquente! Delinquente!», urla a Benedetto Della Vedova. Gli si scaglia contro e lo spintona, i suoi gridano ai manifestanti: «Buffoni! Buffoni!», e a Della Vedova: «Tanto nun te vota manco tu moje!». Lui, intanto, lo reggono a braccia in tre. Poco dopo parla della vicenda ai microfoni che pare essere a Cambridge, senza fiatone, manco il battito accelerato.

ettore prandini - coldiretti - a bruxelles alla protesta degli agricoltori

 

Con Giorgia, che lui la chiama Giorgia, un feeling particolare. Intendiamoci, la vocazione governativa dell’associazione è di lunga data e non vanta eccezioni. Si schierò apertamente anche con Matteo Renzi in occasione del referendum, «vedrai che con noi ce la fai», gli dissero. Ma con la premier c’è un’intesa particolare.

 

Meloni accorse proprio a un’iniziativa della Coldiretti a Milano, tra parco Sempione e il Castello Sforzesco, subito dopo la vittoria elettorale: «Mai come in questo momento dovremo mettere da parte le nostre simpatie politiche ed essere al fianco del futuro governo», disse Prandini. E nell’ottobre scorso Meloni era al Circo Massimo, ancora da Ettore, ad ascoltarlo seduta in prima fila mentre lui rassicurava: «Si parla di governi tecnici, ma noi vogliamo la stabilità, Giorgia. Saremo al tuo fianco perché questo governo duri cinque anni». Ampi sorrisi, la premier si alza, sale sul palco, lo abbraccia.

Ettore Prandini Giorgia Meloni

 

Si dice che ci siano un po’ di porte girevoli tra Palazzo Chigi e Palazzo Rospigliosi, sede della Coldiretti. L’ex dirigente dell’area legislativa dell’associazione è il nuovo capo di gabinetto del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, quello guidato da Francesco Lollobrigida. Si racconta pure, boatos, che Ettore abbia rifiutato di fare il ministro, e sia corteggiato da Fratelli d’Italia per una candidatura alle Europee […]. Un po’ spiazzato dai trattori, che fanno girare anche fogli prestampati per cancellare l’iscrizione alla Coldiretti. In successione: «Stiamo attenti a quelli che si travestono da comitati spontanei». «Non demonizziamo chi protesta, ma dobbiamo dare risposte». «Non siamo filogovernativi, ma lavoriamo per dare soluzioni alle imprese». Insomma, ci sta, in tempi difficili un po’ ci si barcamena.

 

 

protesta degli agricoltori sui trattori a orte trattori degli agricoltori francesi a strasburgo 5trattori degli agricoltori francesi a strasburgo 1

ettore prandini con giorgia meloni rissa sfiorata davanti palazzo chigi tra ettore prandini e vertici piu europa 10rissa sfiorata davanti palazzo chigi tra ettore prandini e vertici piu europa 5rissa sfiorata davanti palazzo chigi tra ettore prandini e vertici piu europa 4Ettore Prandini Giorgia Melonimatteo salvini ettore prandini ettore prandini francesco lollobrigida giorgia meloni Ettore Prandini francesco lollobrigida ettore prandini

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?