rachele scarpa claudia majolo marco sarracino raffaele la regina

LA SCATOLA NERA DEI SOCIAL: SCRIVI OGGI, VIENI DISTRUTTO DOMANI – DAI TWEET ANTISEMITI DEL PIDDINO LA REGINA ALL'HASHTAG #BERLUSCONIAMOREMIO DELLA GRILLINA MAJOLO: LA NUOVA GENERAZIONE DI CANDIDATI E' VITTIMA DI POST E TWEET DEL PASSATO – CECCARELLI: “E' UNA CLASSE POLITICA CHE NEI SOCIAL SI ESPRIME ATTRAVERSO UN COSTANTE SFOGO DI NARCISISMO, ESIBIZIONISMO, IMPRUDENZA, LEGGEREZZA” – PANARARI: “IL PUNTO È CHE LE TRACCE DIGITALI NON VANNO ‘IN PRESCRIZIONE’, E PER LA POLITICA NON VALE IL DIRITTO ALL'OBLIO”

1 – I SOCIAL E L'EFFETTO BOOMERANG

Estratto dall'articolo di Filippo Ceccarelli per “la Repubblica”

 

la regina tweet 5

Chi è senza colpa social scagli la prima pietra. E però ne fischiano già parecchie, l'altro ieri contro due giovani capilista del Pd: quello che ci ha rimesso il posto in Basilicata aveva fatto pure lo spiritoso sottomettendo la credibilità dello stato di Israele a una specialità di pastasciutta, "il mollicato" di una leggendaria trattoria di Avigliano, "Mauariedd". Mentre la collega Rachele Scarpa oltre alle critiche a Israele ha sciorinato elogi alla patrimoniale altre tre sassate.

 

Una contro un ulteriore capolista under 30 del Pd, Marco Sarracino, in Campania, pizzicato a inneggiare nel 2019 alla Rivoluzione d'ottobre e all'Unione sovietica; una seconda, sul versante opposto, ai danni di un esponente marchigiano di Fratelli d'Italia, Guido Castelli, che si affacciava nerovestito su Facebook facendo il saluto romano, in data imprecisata, ma sul portone della Cripta Mussolini.

 

la regina tweet 1

Infine sempre via social si è scoperta che una candidata napoletana dei cinque stelle, Claudia Majolo, qualche anno fa non solo pubblicava hashtag tipo #Berlusconiamoremio, ma si scagliava proprio contro i grillini facendo loro pesare che "o' Nan'", cioè il Cavaliere, insomma secondo lei "chiavava" assai più di loro e "con le femmine più belle".

 

Sia consentito di non entrare nel merito delle singole vicende, anche perché altre, e poi altre, e altre ancora ne usciranno fuori. Più interessante è la frequenza di questi agguati della memoria digitale resi massivi, a destra come a sinistra, dall'imponente e disinvolto uso dei social, specie da parte delle giovani generazioni, secondo moduli che potrebbero definirsi di autolesionismo postumo; ossia un giorno, lillo lallo, pubblichi una roba che, come un boomerang al rallentatore, prima o poi ti ritorna addosso.

 

Si può quindi aggiungere che come un tempo esistevano gli agit-prop, esistono oggi squadrette di sicari che perlustrano il web alla ricerca di post e foto potenzialmente compromettenti. Hai voglia infatti a cancellare. Perché lì dentro resta assolutamente tutto. […]

 

Claudia Majolo

È difficile stabilire se l'odierna visibilità, figlia della moltiplicazione degli schermi, sia la causa o un effetto di questi procurati incidenti; sta di fatto che il regime dell'auto- apparenza accompagna passo passo una classe politica che nei social si esprime attraverso un costante sfogo di narcisismo, esibizionismo, imprudenza, faccia tosta, leggerezza e volatilità.

 

CLAUDIA MAJOLO

In altre parole le piattaforme digitali sono a tutte le età e a tutti i livelli del potere l'ideale palcoscenico dell'odierna crisi italiana, ma anche il luogo meno difeso rispetto alle possibili, anzi certissime incursioni del nemico (pure lui, comunque, in via di disfacimento).

[..]

Connessi in modo parossistico alla rete, finiscono in realtà per sconnettersi dalla realtà scoprendosi, anzi offrendo di buon grado il fianco a qualsiasi malintenzionato che sappia sfruttare, prima durante e dopo la campagna elettorale, promesse a vanvera, sparate contraddittorie, selfie con gentaccia, sfacciati assenteismi, microfoni accesi e vocali imperdonabili; e ancora account fasulli, lodi auto- sbrodolate, paparazzate abituali od occasionali, citazioni assurde, errori di grammatica, e giù fino ai colpi di sonno, ai titoli di studio fasulli, ai posteggi in seconda fila e alle risatine durante i funerali. […]

 

 

2 – QUANTI CADUTI PER UN TWEET IN RETE

Estratto dall'articolo di Massimiliano Panarari per “La Stampa”

 

Marco Sarracino

Ne "uccide" - in senso metaforico - più Twitter della spada. E degli stessi veti incrociati delle correnti interne ai partiti. Di recente, le cronache politiche sono uno stillicidio di candidature mancate o ritirate a causa di improvvidi tweet e post che riemergono dal passato. Un «twittericidio» che sta lasciando diversi caduti sul campo. […]

 

Grande Fratello Internet? Social-maccartismo? Il punto è che le tracce digitali non vanno "in prescrizione", e per la politica non vale il diritto all'oblio. Così Twitter, insieme agli altri media sociali, si è trasformato in un armadio permanente degli scheletri di chi ambisce a una carica elettiva e, proprio per questo, dovrebbe darsi un profilo pubblico rigoroso o, quanto meno, rammentare il proverbio «un bel tacer non fu mai scritto».

RACHELE SCARPA

 

Adesso, giustappunto, valido specialmente sui social, dove si invera la profezia di Zuckerberg sull'avvento della trasparenza assoluta. Perciò, come avviene negli Usa, pure i partiti nostrani dovrebbero fare un po' di vetting (la verifica preventiva delle "credenziali" di chi presentano all'elettorato).

CLAUDIA MAJOLOMARCO SARRACINO CLAUDIA MAJOLO CLAUDIA MAJOLOMARCO SARRACINO

 

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...